Lavoro e professione

Medici d'Italia nel dopo-Bianco tra nuove intese e vecchie strategie

di Barbara Gobbi

All'appuntamento più importante, quando il Consiglio nazionale si riunirà da venerdì 20 a domenica 22 marzo per eleggere il nuovo presidente e il Comitato centrale della Federazione nazionale degli Ordini dei medici, la Fnomceo rischia di arrivare spaccata. Il "dopo-Bianco", a pochi giorni dal voto, è ancora immerso nell'incertezza e fervono le grandi manovre. Tanto che a oggi non è ancora chiaro se le due anime emerse dal dibattito - la lista guidata da Roberta Chersevani (Omceo Gorizia) che si propone in piena linea di continuità con l'esecutivo uscente e il gruppo di consenso coagulato intorno al presidente di Palermo Toti (Salvatore) Amato - riusciranno a trovare la quadra e arrivare alle elezioni con un "listone" unico.

Chersevani ha presentato ufficialmente, e ulteriormente limato, un programma che nella sua versione definitiva è stato inviato a tutti i presidenti. All'insegna dello slogan "Ripensare la Professione per inovare", si propugnano i temi caldi già cari all'uscente Amedeo Bianco, vero e proprio convitato di pietra. Un ruolo inevitabile per un leader che, dopo aver rinunciato a presentare nuovamente la propria candidatura anche in considerazione del ruolo di senatore, molto probabilmente resterà presente in Fnomceo. E chissà che la futura Fondazione di cui sempre più spesso si sente parlare, come organismo "forte" da affiancare alla Federazione, non veda proprio in lui una guida e una sorta di alter ego al nuovo presidente che verrà. Sarebbe anche un modo per non disperdere l'esperienza di Bianco, che resterebbe con un ruolo autorevole in Federazione ma liberato dall'ombra della "doppia giacchetta" - presidente di Ordine e senatore - che tanto filo da torcere (v. articolo a pag. 7) sta dando ai suoi colleghi Andrea Mandelli (presidente Fofi), Luigi D'Ambrosio Lettieri (vice presidente Fofi e presidente Fofi-Bat) e Annalisa Silvestro (Ipasvi).

Roberta Chersevani prima del voto preferisce non dialogare con la stampa, ma per lei parla la sua strategia in 21 punti. Il primo, non a caso, è l'essenza («mettere al centro il ruolo, le funzioni e le competenze del medico) del camice bianco, sulla cui base andranno poi affrontati nodi come la questione del comma 566 della legge di Stabilità 2015 sulle competenze professionali. Ed è proprio questo uno degli aspetti su cui punta anche Toti Amato, convinto con una serie di altri presidenti che il tema non sia stato affrontato con tempestività e determinazione dal Bianco presidente di Federazione, al momento in cui da senatore si è trovato nel dicembre scorso a votare la manovra. Rilanciare l'atto medico, nella versione "Medical Act" voluta dalla Ue e dalla Uems, è il cuore della proposta lanciata dal "ticket" Amato e Piero Muzzetto (presidente di Parma), che due settimane fa hanno risposto alla lista Chersevani con l'avvio del blog https://insiemefnomceoblog.wordpress.com aperto ai commenti di tutti gli iscritti ai 106 Ordini provinciali. L'idea di Amato è di rinnovare la Fnom "dal basso", aprendola ai contributi di chiunque voglia partecipare. Un'operazione velleitaria, per i presidenti che sottoscrivono il programma Chersevani, che sono lo zoccolo duro dei fedelissimi a Bianco. Mentre in tutto sono 68, spiega la presidente di Gorizia in calce al documento programmatico, quanti «hanno manifestato interesse e dato adesione». Peccato che parte di quelli Amato li rivendichi tra i propri sostenitori.

È un "muro contro muro" soft: il presidente di Palermo la scorsa settimana ha deciso di telefonare alla leader di Gorizia proponendole di "aprire" la sua lista ai nomi emergenti nell'altro schieramento, nel segno della "partecipazione democratica". Al momento in cui si scrive non sono arrivate risposte. Del resto, è dilemma degno di una Sibilla: un listone darebbe il segno di concordia e di apertura a tutte le anime ma allo stesso tempo introdurrebbe elementi d'incertezza sull'esito del voto e sul prossimo esecutivo. Fortuna che le elezioni sono dietro l'angolo...