Lavoro e professione

Medicina, a tre mesi dal test d'ingresso manca ancora il bando

di Marzio Bartoloni

Mancano poco più di tre mesi al test di ingresso a Medicina per il 2015 previsto l'8 settembre. Ma chi punta a conquistare il diritto a iscriversi all'ambita Facoltà - l'anno scorso erano in 67mila per 10mila posti - continua a navigare nel buio. Il ministro Giannini in alcune audizioni ad aprile aveva annunciato tra l'altro una serie di novità: dai test autovalutativi da diffondere nelle classi dell'ultimo anno ai corsi propedeutici messi in pista dagli atenei. In più quest'anno ci dovrebbe essere anche la revisione dei quiz che - come ha spiegato lo stesso ministro - dovrebbero privilegiare gli aspetti che devono indirizzare il candidato al curriculum medico. Quindi dovrebbero diminuire le domande di cultura generale.

In realtà il ministero è ancora nei tempi per pubblicare il decreto con modalità e contenuti delle prove di ammissione ai corsi di laurea e laurea magistrale a ciclo unico ad accesso programmato. L'anno scorso lo fece il 5 febbraio (il test di Medicina era previsto l'8 aprile). Sono le norme stesse a prevedere (in particolare l'articolo 4 comma 1 della legge 264/1999) che l'acceso ai corsi di laurea a numero programmato avvenga «previo superamento di apposite prove di cultura generale, sulla base dei programmi della scuola secondaria superiore, e di accertamento della predisposizione per le discipline oggetto dei corsi medesimi, con pubblicazione del relativo bando almeno sessanta giorni prima della loro effettuazione».

Il Miur, insomma, non è formalmente in ritardo. Resta però il fatto che quest'anno lo slittamento dei test a dopo l'estate (e non più in primavera) esigeva tempi un po' più larghi per gli studenti in modo da organizzarsi e prepararsi in tempo al temuto test. Tanto più che quest'anno dovrebbero cambiare i quiz: una commissione nominata dal ministro Giannini sta lavorando proprio su questo fronte con l'obiettivo di privilegiare le domande legate al corso di Medicina e riducendo quelle di cultura generale.

Non è tutto. La Giannini aveva promesso anche di lanciare due interventi per ridurre il «salto nel buio» delle prove di ammissione al numero chiuso: un test autovalutativo del ministero per gli studenti dell'ultimo anno delle scuole che non avrà alcun valore di punteggio, ma che avrà un valore di autovalutazione per una scelta più consapevole al momento dell'iscrizione a Medicina. E poi la sollecitazione alle università «che nella loro autonomia - spiegava il ministro - possono farsi carico di corsi di preparazione e di introduzione ai test». Un invito che per ora sembra sia stato poco ascoltato dagli atenei. O non ascoltato molto bene, come nel caso della Seconda università degli studi di Napoli che si prepara ad organizzare un corso preparatorio al test d'ingresso per Medicina e Chirurgia e Odontoiatria che sarà a numero chiuso (con 300 posti disponibili) e al costo di 500 euro a studente.


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