Lavoro e professione

Medicina di Emergenza-Urgenza: le strutture ora sono previste, e le competenze?

di Gian Alfonso Cibinel (presidente nazionale Simeu)

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24 Esclusivo per Sanità24

Nel mese di giugno, con la pubblicazione e l'entrata in vigore del Dm n.70 del 02/04/2015 (Regolamento sugli Standard ospedalieri), si è verificato un evento importante per il Ssn e per la rete dell'emergenza-urgenza del nostro paese; i nuovi riferimenti normativi sono una buona base per la revisione organizzativa e la razionalizzazione del sistema. In tutti gli ospedali è prevista un'attività di pronto soccorso (Ps) e di osservazione breve, integrata da un'attività di terapia sub-intensiva nei presidi ospedalieri di I e II livello, con organici medici dedicati inquadrati nella disciplina di Medicina e Chirurgia d'Accettazione e d'Urgenza (MCAU), invece che provenienti a rotazione da diverse unità operative.

La scelta organizzativa tiene conto del ruolo decisivo dei Dipartimenti di Emergenza e Accettazione (Dea), non solo per la presa in carico dei pazienti gravi da stabilizzare e da ricoverare, che sono una minoranza (10-20%), ma anche per la valutazione diagnostica e l'avvio dei percorsi di cura per tutti gli altri (nel nostro paese sono oltre 20.000.000 ogni anno) e per la risposta globale ad eventi critici per la popolazione, come le epidemie influenzali e le ondate di calore; questa attività per essere svolta con efficacia ed efficienza richiede competenze specifiche e motivazioni, caratteristiche ottenibili attraverso il percorso della specializzazione in Medicina di Emergenza Urgenza (Meu), attivato nel 2009, e che ha prodotto i primi specialisti nel 2014.

La Simeu assicura l'impegno in ogni regione e in tutte le aziende sanitarie per l'adozione e l'attuazione del Regolamento, ma rileva con preoccupazione la carenza di figure professionali, sia a livello apicale che a livello di base.
L'attuale normativa per la selezione dei Direttori (Primari) di MCAU consente l'accesso ai concorsi anche a medici che non hanno mai svolto attività in Ps e penalizza professionisti con esperienza ultradecennale nel sistema di emergenza, ma non in possesso di specializzazione; il 30 giugno scorso la Simeu ha inviato una lettera al ministero della Salute con richiesta di porre rimedio con urgenza a tale stortura che condiziona negativamente la funzionalità dei servizi. E' chiaro che nessuno affiderebbe una Chirurgia ad un medico che non è mai entrato in sala operatoria; non si comprende perché invece si possa affidare una Medicina d'Urgenza ad un medico che non ha mai messo piede in Ps.

La Simeu offre un contributo tecnico importante in questo ambito, mettendo a disposizione dei commissari dei concorsi linee guida specifiche per le selezioni, elaborate (e già sperimentate) con l’obiettivo di garantire trasparenza e alta qualità dei processi di selezione.
Ma la situazione è molto critica anche per il livello di base; dal 2009 i posti assegnati dal Miur e i posti aggiuntivi (dalle regioni) hanno coperto mediamente solo un terzo (dal 26 al 42%) del fabbisogno di specialisti in MEU; negli ultimi due anni, a fronte di un aumento dei posti assegnati dal MIUR, si è registrata una diminuzione dei posti aggiuntivi regionali, in concomitanza con l'entrata in vigore della graduatoria unica nazionale. Nel DM per l'a.a. 2014/15 i posti assegnati dal MIUR coprono solo il 32,8% del fabbisogno per la MEU (101 su 308), a fronte di una copertura media del 74,3% per le 50 scuole attivate in Italia; tra le 21 discipline con fabbisogni superiori a 130 specialisti/anno, 17 hanno una copertura dal MIUR superiore al 70%, 3 una copertura tra il 50 e il 70% e solo la MEU è al di sotto del 50%. La Simeu ha chiesto recentemente al ninistro e agli assessori regionali di farsi carico del problema, incrementando fin dal prossimo a.a. il numero di posti attribuiti alla MEU, almeno al livello di copertura media del fabbisogno.
Per assicurare il governo e il presidio delle articolazioni organizzative previste per le unità di MCAU dal nuovo Regolamento sono indispensabili la selezione e il reclutamento dei professionisti competenti; ogni attore coinvolto nel sistema deve fare la sua parte: ministeri, regioni, aziende sanitarie, scuole di specializzazione, società scientifica, commissari dei concorsi.


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