Lavoro e professione

Con il decreto appropriatezza più tutele per medici e pazienti

di Raffaele Calabrò (capogruppo Ap Commissione Affari Sociali Camera dei deputati)

S
24 Esclusivo per Sanità24

Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, venerdì riferendo alla XII Commissione del Senato sul decreto appropriatezza, ha parlato di errore di comunicazione. A me sinceramente, e non lo dico per spirito di partito appartenendo allo stesso gruppo politico del Ministro, sembra che ci sia stata da più parti, più che altro una lettura falsata, talvolta strumentale del provvedimento.
Tralasciando il discorso sanzioni, ora che Lorenzin ha ulteriormente chiarito che scatteranno eccezionalmente e solo in casi reiterati ed enormi, il decreto Ministeriale avrà, invece, senz’altro una funzione di tutela del medico che si sentirà più forte nel negare a un paziente “ansioso” un esame diagnostico inutile e talvolta dannoso. Il provvedimento, insieme alla legge sulla responsabilità professionale del personale sanitario, ormai in dirittura d’arrivo, può effettivamente portare il medico a lavorare in un clima di serenità, ad assumere le decisioni cliniche, basandosi su linee guida, letteratura scientifica ed esperienza professionale, senza il timore di finire davanti a un giudice. Insomma, siamo dinanzi a strumenti legislativi che riusciranno a riequilibrare il rapporto medico paziente, troppo sbilanciato negli ultimi tempi verso quest'ultimo. D'altronde, da anni professo la necessita di elaborare linee guida sull'appropriatezza prescrittiva, che indichino tempi e frequenza degli esami a seconda della patologia e della storia clinica dei pazienti.

In secondo luogo, è un provvedimento di cui beneficeranno anche i pazienti, che troppo spesso si sottopongono a una dannosa e inutile esposizione di raggi per patologie che non richiedono certo Tac e Pet e quant'altro. Non solo, che ne dicano i 5 stelle che non hanno perso l'occasione di speculare sul provvedimento in maniera feroce, è elementare e logico che se si ridurranno analisi ed esami inappropriati, si ridurranno automaticamente le liste d'attese, dando ai cittadini la possibilità di fare gli esami necessari nei tempi giusti. E certo non a vantaggio della sanità privata che anzi perderà incassi inappropriati, a differenza di quanto vanno farneticando i grillini.
Stupisce poi leggere i commenti di chi accusa il decreto di essere soltanto uno strumento per fare cassa. Per i motivi che ho già esposto (riequilibrio rapporto medico -paziente, riduzione liste d'attesa e meno rischi per la salute del paziente): si direbbe che la genesi non è soltanto economica. E d'altronde, perché criticare un testo che porta anche soldi, tagliando gli esami inutili? Di questi tempi di spending review è davvero una follia!
In conferenza Stato-Regioni è verosimile che il provvedimento sarà rivisto e migliorato, ma bisogna innanzitutto rivedere il clima che ha accompagnato il dibattito sull'appropriatezza, tentando insieme di allontanare le nubi. Per il bene di quella “santa” alleanza terapeutica.


© RIPRODUZIONE RISERVATA