Lavoro e professione

Titolo V, l’appello Fnom: «Riportare la tutela della salute nella legislazione esclusiva dello Stato»

di Fnomceo

La Fnomceo e i sindacati medici rivolgono un appello ai senatori che nei prossimi giorni saranno chiamati a votare sull'art. 31 che modifica l’art. 117 della Costituzione, affinché non vengano approvati emendamenti riduttivi della potestà legislativa esclusiva dello Stato, riguardanti la tutela della salute e le politiche sociali e della facoltà di intervento sostitutivo da parte dello Stato.
Il testo approvato dalla Camera non soddisfa pienamente le aspettative del mondo medico; gli stessi dati riportati dal Primo ministro in Parlamento dimostrano l'esplosione della spesa sanitaria subito dopo la riforma del Titolo V approvata nel 2001, accompagnata da deficit enormi in molte Regioni che hanno costretto i cittadini a subire aumenti di tasse ed un peggioramento dei servizi, senza corrispondenti modifiche organizzative e strutturali necessarie a far recuperare efficienza al sistema.
Oggi noi assistiamo a venti Sistemi Sanitari Regionali, ognuno con un proprio modello, con tentativi di attribuire regionalmente competenze diverse alle singole professioni sanitarie, con una frammentazione dei servizi e delle modalità erogative degli stessi che stanno minando l'universalità del Ssn.
I medici italiani si oppongono a questa deriva localistica che impedisce allo Stato di intervenire fattivamente in quelle Regioni nelle quali il malgoverno e la cattiva politica non garantiscono i Lea ai cittadini e costringono ad estenuanti trattative in Conferenza Stato Regioni, che spesso bloccano per anni provvedimenti importanti per rinnovare il Ssn.
Il testo di modifica dell'art. 117 non è perfetto, ma almeno riporta alcuni poteri allo Stato.
Senatori, non perdiamo quest'occasione unica per poter garantire livelli uniformi di assistenza a tutti i cittadini italiani, potrebbero non esservene altre.


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