Lavoro e professione

Professioni, discesa in frenata. Ecco il Report 2015-16

di Angelo Mastrillo (Segretario della Conferenza Nazionale Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie e coordinatore Tecnico del Corso di Laurea in Tecniche di Neurofisiopatologia, Università di Bologna)

Rallenta il trend negativo degli utlimi due anni per le domande di ammissione ai 22 corsi di laurea delle professioni sanitarie, da 88.630 dello scorso anno alle attuali 86.670, con il -2,2% mentre lo scorso anno il calo fu del -16,2% e due anni prima del -11,2%. Al contrario diminuiscono ancora le domande su Medicina e chirurgia da 85.923 a 73.392 con -12,3%, rispetto al -9% del 2014 e al -2,7% del 2013. La riduzione per le professioni sanitarie potrebbe dipendere anche dalla minore offerta formativa che è scesa da 26.608 a 25.522, pari al -4,1%. Questo comporta un lieve aumento del rapporto domande su posto (D/P) da 3,3 del 2014-15 al 3,4 attuale. Diminuisce, di poco, anche il numero dei corsi da 452 a 443 (-2%) e delle sedi da 750 a 741 (-1,2%). È quanto emerge dai dati rilevati dalla Conferenza nazionale dei Corsi di Laurea delle Professioni sanitarie, presieduta da Luisa Saiani grazie alla collaborazione delle Università sedi di Facoltà/Scuole di Medicina e chirurgia.

Ripartizione dei posti per Università e profili. Per definire la ripartizione dei posti il ministero dell’Università Miur ha ricostituito in maggio 2015 l’apposito “gruppo tecnico”, con 8 membri in rappresentanza di: Regioni, Conferenza Presidi di Medicina e chirurgia, ministero della Salute, Anvur, Agenzia valutazione del sistema universitario e ricerca, Osservatorio professioni sanitarie del Miur, Ordini dei Medici e Odontoiatri, assegnando 9.530 posti a Medicina e chirurgia, 493 in meno sullo scorso anno (-4,9%) e 792 a Odontoiatria con -157 sui 949 dello scorso anno, con un “taglio” del -16,5%.

Per le Professioni sanitarie, i posti assegnati dal Miur sono 25.522 con 1.086 in meno sui 26.608 dello scorso anno (-4,1%). I decreti Miur sono stati emanati tutti il 3 luglio, con successive ratifiche il 29 luglio per Medicina e il 5 agosto per Odontoiatria. Resta ancora Milano Statale l’unica Università ad attivare tutti i 22 corsi, rispetto alla media nazionale di 11, seguono Roma Sapienza 1 con 20 corsi, Genova e Roma Tor Vergata con 19.

L auree triennali e Lauree di Medicina e odontoiatria. Rimane ancora stabile il rapporto nella ripartizione dei posti fra Lauree triennali e Magistrali a ciclo unico che è uguale allo scorso anno, con 71% alle Professioni sanitarie, 27% a Medicina e 2% a Odontoiatria. Ma per quanto riguarda Medicina si deve tenere conto che negli ultimi 3-4 anni il numero dei posti coperti risulta parecchio superiore rispetto a quelli messi a bando per decreto. Questo perché, attraverso i ricorsi fatti presso la giustizia amministrativa sui dubbi della procedura concorsuale, lo scorso Aa 2014-15 sono stati quasi 8mila gli studenti che si sono immatricolati in sovrannumero, oltre ai 10mila posti stabiliti per decreto.

Le professioni più richieste dagli studenti. A differenza dello scorso anno, aumenta da 3,3 a 3,4 il rapporto domande su posti (Dp) per tutti i 22 profli anche se con valori diversi. Questo per effetto del minore calo di domande che da -17.530 dello scorso anno (-16,6%) ora è di -1.960 (-2,2%). Al primo posto si trova ancora Fisioterapista con rapporto D/P che sale da 12,5 a 13,3; al secondo Logopedista da 9,0 a 9,9; al terzo Dietista da 6,7 a 8,3. Seguono al quarto posto Ostetrica che sale da 6,6 a 7,3; quindi Tecnico di radiologia che passa da 5,3 a 5,7 e Terapista neuropsicomotricità età evolutiva quasi stabile a 4,4. Mentre sale Tecnico di neurofisiopatologia da 2,4 a 3,2, sono quasi stabili Igienista dentale da 3,1 a 3,2 e Tecnico riabilitazione psichiatrica da 2,9 a 3,1; Infermiere pediatrico a 2,6; Podologo da 2,4 a 2,7; Tecnico laboratorio da 2,3 a 2,5; Tecnico fisiopatologia cardiocircolatoria da 2,2 a 2,3; Ortottista da 2,1 a 2,2; Tecnico ortopedico fisso a 2; Educatore professionale da 1,6 a 1,7. Infine nelle ultime posizioni ci sono le altre 5 professioni su cui si registra un calo, anche se lieve: Infermiere da 1,8 a 1,6; Tecnico prevenzione da 1,6 a 1,5; Audioprotesista da 1,7 a 1,3. Chiudono agli ultimi 3 posti e sotto 1,0 Tecnico audiometrista da 1,3 a 0,9; Terapista occupazionale da 1,0 a 0,7 e Assistente sanitario che scende ancora, da 0,8 dello scorso anno a 0,6.

Calo delle domande di ammissione per Regioni. La diminuzione delle domande del -2,2% è la media fra le varie Regioni con una metà in calo e l’altra in aumento. In calo specie le Università di Abruzzo -17,8%, Liguria -16%, Lazio -9,6%, Sardegna -6,2%. Seguono con valori inferiori Lombardia con -1,5%, Emilia R. -1,3%, Veneto -0,7% e Toscana con -0,2%. Aumentano invece le Università delle Regioni Umbria con +19,4% e a seguire Puglia +6,9%, Molise +3,3%, Marche +2,3%, Campania +2,1%, Sicilia +1,8%, Friuli +1,5% e Calabria +1%.

Programmazione posti secondo Regioni e Categorie. Il ministero della Salute ha concluso i lavori entro la scadenza del 30 aprile, fissata dalla legge 264/1999 con successiva approvazione da parte della Conferenza Stato-Regioni, il 6 maggio 2015. Per la definizione del fabbisogno il ministero della Salute il 4 novembre 2014 ha richiesto a Regioni e categorie di presentare le rispettive proposte entro il 30 gennaio 2015. Ha fatto seguito il 31 marzo 2015 presso il ministero della Salute la consultazione con categorie e Regioni per l’analisi dei dati. Si è preso atto di una generale riduzione della stima di fabbisogno da parte di quasi tutte le Regioni rispetto alle proposte delle categorie, mentre restano ancora tre le Regioni con una sovrastima: Basilicata con +50% fra i 376 della Regione e i 250 di Categorie e turnover. In misura minore con differenza del +14% la Toscana con 1.945 della Regione sui 1.699 delle Categorie e la Campania con 2.080 rispetto ai 1.833 delle Categorie. Si riduce anche la differenza fra Regioni e categorie sui singoli profili, soprattutto per i Tecnici di radiologia con +17% rispetto al +26% dello scorso anno e per Tecnico di laboratorio con +11% invece del +20% dello scorso anno.

Situazione occupazionale. Primi segnali di rallentamento della disoccupazione sia in generale che per le 22 professioni sanitarie secondo i dati rilevati da Alma-Laurea sui laureati del 2013, a un anno di conseguimento del titolo. Viene quindi smentita la proiezione pessimistica che si stava facendo rispetto al trend che negli ultimi 6 anni in alcuni casi ha visto il raddoppio dei senza lavoro fra i laureati. Nell’ultimo anno si è registrata una sostanziale parità sul tasso di 65% dell’anno precedente per Infermiere, che è la professione più numerosa, e un lieve calo dal 64% al 62%, in generale. Si starebbe quindi per fermare la crisi occupazionale anche per l’area delle professioni sanitarie che tuttavia continuano a mantenere ancora una volta il primo posto assoluto fra i vari gruppi disciplinari. Anche se, in ogni caso, resta la diminuzione continua negli ultimi 7 anni per -25 punti percentuali, dall’87% del 2007 al 62% del 2013. Analizzando in dettaglio le 22 Professioni sulla media degli ultimi 7 anni, si confermano per l’alto tasso occupazionale ai primi 5 posti con media dell’ 88% Fisioterapista, Igienista dentale e Logopedista, seguiti da Audioprotesista con l’83%, Infermiere 81% e Podologo con il 79%.

Criteri del Gruppo tecnico Miur sulla programmazione. Analogamente agli ultimi 6 anni, anche per l’Aa 2015-16 nelle riunioni del tavolo tecnico al Miur del 18 e 22 giugno 2015 si è proceduto secondo tre criteri ormai ben consolidati. Confermare tutti i posti offerti dalle Università quando sono inferiori o pari alle proposte delle Regioni, come negli 8 casi di Infermiere, Assistente sanitario, Podologo, Tecnico audiometrista, Audioprotesista Terapista occupazionale, Terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva ed Educatore professionale.

Aumentare i posti bilanciando l’offerta delle Università sul valore medio delle richieste fra Regioni e categorie, come nei 6 casi di: Igienista dentale, Logopedista, Dietista, Ortottista, Tecnico della riabilitazione psichiatrica e Tecnico di fisiopatologia cardiocircolatoria.

Infine ridurre i posti offerti dalle Università qualora siano superiori alla richiesta delle Regioni e delle categorie come negli 8 casi di Infermiere pediatrico, Ostetrica, Tecnico di radiologia, Tecnico di laboratorio, Tecnico di neurofisiopatologia, Tecnico della prevenzione, Tecnico ortopedico e Fisioterapista.

Situazione per Infermieristica. Il dato emergente di quest’anno è che si blocca la disoccupazione che si mantiene quindi sul medesimo tasso del 35% dello scorso anno. Si ferma quindi la discesa che era partita dal 94% di occupazione del 2007 fino al 65% attuale e dello scorso anno. Resta una perdita di 29 punti percentuali in 6 anni su cui il tasso occupazionale medio è dell’81%. Calano di conseguenza (-12%) anche le domande di ammissione presentate dagli studenti, dalle 24.784 attuali alle 28.151 dell’anno scorso, con rapporto D/P che scende lievemente a livello nazionale da 1,8 a 1,6 specie al Nord e al Centro da 1,4 a 1,2 mentre resta stabile al Sud con 3,3 Il tasso occupazionale sembra tenere soprattutto nelle Regioni del Nord sulla media dell’82%. Più basso al Centro con il 62%, mentre resta critico al Sud con appena il 46%.

Tornando al fabbisogno, quello stimato dalle Regioni per un totale di 16.725 posti sarebbe quasi uguale ai 16.255 calcolati sul turnover al 4% dei circa 406 mila attuali Infermieri che risultano iscritti all’Ipasvi. Dato che l’Università si allinea ormai da 7 anni su circa 15.800 posti all’anno, potrebbe sembrare proprio questa la quota di fabbisogno coerente sul totale nazionale. Di conseguenza potrebbe essere la Categoria a valutare l’opportunità di ridurre ancora il fabbisogno da 18.590 verso 17.000. In particolare sulla Lombardia da 4.000 a 3.000 e in Emilia Romagna da 2.200 a 1.400, anche perché è consolidato che le locali Università non garantiscono un potenziale formativo superiore a 2.000 posti in Lombardia e ai 1.400 in Emilia Romagna.

Conclusioni. Negli ultimi 5 anni si è registrato un progressivo miglioramento nella stima del fabbisogno fornmativo da parte delle Regioni e del ministero della Salute grazie a un confronto diretto e serrato che si è venuto sviluppando con le categorie tramite le rispettive 3 federazioni e le 25 associazioni professionali. Sono stati gradualmente ridotti gli esuberi per alcune professioni come Tecnici di radiologia, di Laboratorio e della prevenzione, mentre al contrario resterebbe ancora sottostimato da parte di qualche Regione il fabbisogno per Logopedista, Podologo e Audioprotesista con relativa insufficiente offerta formativa delle Università. In prospettiva per l’Aa 2016-17 si auspica un ulteriore riequilibrio dell’offerta formativa delle Università rispetto ai fabbisogni determinati tramite le consultazioni fra ministero della Salute, Regioni, Commissione Salute della Conferenza Stato-Regioni e le 22 categorie.


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