Lavoro e professione

Tour delle professioni/ Tecnici di Neurofisiopatologia, benvenuto futuro

di Lidia Broglia (presidente dell’associazione italiana Tecnicidi neurofisiopatologia - Aitn)

La formazione professionale del Tecnico di Neurofisiopatologia (Tnfp) venne attivata dal 1972 nelle Università di Roma e di Bologna, a cui seguirono le Università di Ancona nel 1977, di Pavia nel 1980, di Milano, Genova e Napoli nel 1981, di Pisa nel 1988 e di Siena nel 1990. Nate come scuole dirette a fini speciali, nel 1996 si sono trasformate in corsi di diploma universitario e dopo 5 anni, nel 2001, in corsi di laurea, con il raddoppio dei posti a 130 e delle sedi a 17 per le nuove attivazioni da parte delle Università di Udine, Padova, Firenze, Roma Cattolica, Roma Tor Vergata, Catanzaro, Messina, Catania e Sassari.

Conseguono il titolo 2.358 Tnfp a cui si aggiungono altri 168 diplomati fra il 1981 e il 1998 dalle Scuole regionali, pari al 7%, che furono attivate per 1-3 cicli dal Molise a Campobasso nel 1979, dal Friuli Venezia Giulia a Trieste nel 1983, dalla Sicilia a Palermo e Messina nel 1990 e dalla Sardegna a Cagliari e Sassari nel 1993. Conclusa la breve e limitata fase di formazione regionale, i rispettivi titoli sono riconosciuti equipollenti il 27 luglio 2000 con decreto del ministero della Sanità.

Dal 2009, a seguito della riforma dei corsi di laurea, restano ora 11 sedi nelle Università di Torino, Milano, Pavia, Padova, Bologna, Firenze, Roma Sapienza e Roma Tor Vergata, Napoli, Bari e Messina per un totale di 110 posti a bando rispetto a un fabbisogno occupazionale di 45 tecnici all’anno, in base al calcolo del turnover al 3% sui 1.500 addetti.

In totale, dal 1974 al 2014, i Tnfp formati sono 2.526, mentre gli occupati sono circa 1.500, il 60%, quasi tutti con assunzione nel pubblico impiego e privato convenzionato.

Un sensibile aumento di occupazione si è avuto dopo il 2005, con la sostituzione di quasi tutti i circa 500 infermieri allora addetti in Eeg, rispetto a cui, il 6 maggio 2004, l’Associazione tecnici di neurofisiopatologia Aitn e la Federazione infermieri Ipasvi siglarono presso il ministero della Salute un apposito accordo “Patto di Rignano Garganico” per sostituire gradualmente tutti gli infermieri. Questo accordo, che è rimasto l’unico caso nell’ambito delle 22 professioni, costituisce tuttora esempio virtuoso di ottimale cooperazione intercategoriale.

Le competenze. Il Tnfp fa parte dei 22 profili professionali normati con il decreto legislativo 502/1999 e la legge 42/1999.

Il profilo professionale del Tnfp è stato regolamentato con decreti del ministero della Sanità il 26 gennaio 1988 e da ultimo il 15 marzo 1995, atto, n. 183, con le seguenti funzioni:

«... svolge la propria attività nell’ambito della diagnosi delle patologie del sistema nervoso, applicando direttamente, su prescrizione medica, le metodiche diagnostiche specifiche in campo neurologico e neurochirurgico (elettroencefalografia, elettroneuromiografia, poligrafia, potenziali evocati, ultrasuoni)».

Fra le attività più rilevanti del Tnfp resta l’accertamento medico-legale della morte cerebrale con esami di Eeg e Potenziali Evocati che per Legge (Dm Salute 11 aprile 2008) sono di esclusiva competenza del Tnfp.

Mentre sono in continuo sviluppo le indagini diagnostiche neurofisiologiche per gli “Stati vegetativi e di minima coscienza” e l’attività di neuromonitoraggio intraoperatorio durante interventi di neurochirurgia, ortopedia, oto-neuro-oftalmologia e cardiochirurgia.

Si prevede un ulteriore coinvolgimento dei Tnfp sia nella ultrasonologia vascolare Doppler e neuro-muscolare che «nel percorso diagnostico terapeutico per i disturbi del sonno per il rilascio delle nuove idoneità alla guida»; tema, quest’ultimo, recentemente evidenziato in Parlamento dai deputati Gian Luigi Gigli e Paola Binetti.

Il codice deontologico. In ottemperanza alle indicazioni della legge 42/1999, al fine completare il “tripode” normativo insieme a formazione e competenze, l’Associazione di categoria Aitn il 6 aprile 2000 approva il codice deontologico. Compie così un ulteriore passo paritetico verso un rapporto paritetico con altre professioni storicamente più considerate per l’appartenenza ex lege ai rispettivi collegi, come infermieri, ostetriche e tecnici di radiologia.

Di particolare rilievo è l’articolo 4 del codice che stabilisce una sorta di obbligazione di risultato per l’operato del Tnfp che «salvaguarda la propria autonomia nella scelta dei metodi, delle tecniche da utilizzare per la sua attività, ed è perciò responsabile della loro applicazione e uso, dei risultati, delle valutazioni e interpretazioni che se ne ricavano.

Nella collaborazione con professionisti di altre discipline esercita la piena autonomia professionale nel rispetto delle altrui competenze».

Prospettive future. Nel contesto delle recenti indicazioni legislative, da ultimo il comma 566 nella legge di Stabilità (legge n. 190 del 23 dicembre 2014) e attraverso i lavori già avviati nell’ambito dell’Osservatorio Miur delle Professioni sanitarie, anche per il Tnfp sono stati ipotizzati ulteriori percorsi formativi post laurea con due master annuali di primo livello di specializzazione e perfezionamento riguardanti:

neurosonologia vascolare, ecografia neuromuscolare e analisi del movimento. Con obiettivi formativi l’applicazione ultrasonografica doppler del circolo extracranico e intracranico. Ecografia del sistema nervoso periferico a completamento e integrazione dell’esame elettroneuromiografico. Analisi del movimento con dati cinematici e dinamici con piattaforme di forza e altri sensori;

tecniche diagnostiche neurofisiologiche e di fisiopatologia respiratoria in medicina del sonno. Metodiche di valutazione della funzione respiratoria in veglia e nei disturbi respiratori durante il sonno (Sdb) con varie metodiche polisonnografiche. Applicazione delle correlate procedure di titolazione nella ventilazione non invasiva

Lidia Broglia

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