Lavoro e professione

Appropriatezza, Fimmg ringrazia la Toscana che frena sulle 208 prestazioni

di B.Gob.

Alla sua lettera inviata agli iscritti ma anche al ministero dell’Interno e a quello della Salute, complice forse anche il viaggio in Cina della ministra Lorenzin, il segretario generale della Fimmg Giacomo Milillo non ha ancora ricevuto risposta. Ma alcuni assessori gli stanno dando grandi “soddisfazioni”. A partire dalla titolare toscana della Salute Stefania Saccardi, che in una missiva a tutti i direttori generali e per conoscenza all’Ordine dei medici e ai sindacati, ha di fatto congelato l’applicazione del Dm 9 dicembre 2015 . Il cosiddetto “decreto Lorenzin”, che tanti mal di pancia suscita nei medici con la sua lista di 208 prestazioni prescrivibili dietro precise condizioni di erogabilità. Pena sanzioni e rimborso di tasca propria del camice bianco interessato.
Lo stop di Saccardi è spiegato con semplicità: l’assessora precisa che, «come convenuto in sede di Intesa SR n. 202 del 26 novembre 2015, i criteri, le modalità e i tempi del monitoraggio sul comportamento prescrittivo dei medici dovranno essere individuati con successivo accordo sancito in Conferenza Sr, che tenga in considerazione le specificità regionali». A seguire, altra musica per le orecchie dei Mmg, in prima linea sulle prescrizioni: il lavoro sull’appropriatezza «sarà riportato nell’ambito di una strategia più ampia, che veda il coinvolgimento dei competenti dipartimenti interaziendali, della medicina generale e dei cittadini».

Da parte sua, la Fimmg non è rimasta a guardare: nella sua lettera agli iscritti Milillo promette l’invio a stretto giro di «linee guida applicative cautelari», necessarie per orientarsi, intanto, davanti ad «evidenti errori tecnici e di logica applicativa», precisa il segretario Fimmg. E invita i colleghi, prima di prescrivere, a consegnare al cittadino un modulo «per avere una verifica preventiva di erogabilità della prestazione da parte dell’azienda e comunque a non trascrivere prime proposte provenienti da settori del Ssn abilitati alla prescrizione diretta».

Nella sua lettera alle istituzioni, Milillo invita poi, per «evitare la diffusione di tali disagi (cittadini polemici e talvolta aggressivi davanti al rifiuto del medico di prescrivere, ndr), che potrebbero sfociare in un non auspicabile e non voluto intralcio nella erogazione di un pubblico servizio, ... a voler prontamente diffondere istruzioni sulle modalità interpretative/applicative della norma in questione e intanto, nell’attesa delle stesse, voler tempestivamente prevedere un periodo di rinvio dell'applicazione della stessa di 30 giorni, in analogia a quanto previsto per la prescrizione farmaceutica dall'articolo 27, c.7, lett. c del vigente Acn per la disciplina dei rapporti con i medici di medicina generale». In attesa di cortese risposta...


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