Lavoro e professione

Troppi dirigenti in Campania: scoperto un danno erariale di 16 milioni

Sono 49 i provvedimenti giudiziari emessi dalla Corte dei conti di Napoli e notificati dalla Guardia di finanza nei confronti di dirigenti delle aziende sanitarie, ospedaliere e universitarie campane per un danno erariale pari a circa 16 milioni di euro. Le indagini, avviate in seguito all’approfondimento di alcune spese anomale presenti nei bilanci della Regione Campania, hanno permesso di rilevare che, «nonostante l’esistenza di un puntuale obbligo di ridurre le unità operative e i connessi incarichi dirigenziali nei limiti dei parametri definiti nell'intesa Stato-Regioni, non si è provveduto all'esigenza di contenimento della spesa generando così - si legge in una nota - un disavanzo per le casse della Regione pari a circa 16 milioni di euro».
Nel corso delle investigazioni è stata ricostruita l'intera procedura amministrativo-contabile adottata dalla Regione Campania e dalle singole direzioni sanitarie e ospedaliere per giungere alla riduzione delle posizioni in esubero la quale, in alcuni casi, dal 2005 non era mai stata avviata oppure conclusa.

I finanzieri del gruppo di Torre Annunziata e della compagnia di Nola, infatti, hanno analizzato le piante organiche di ogni singola azienda sanitaria, ospedaliera e universitaria, rilevando quanti fossero gli incarichi dirigenziali in esubero assegnati e puntualmente retribuiti. E' così emerso che, negli anni 2014 e 2015, sono stati retribuiti 523 incarichi di primari e pagate 1.915 indennità di dirigenza in eccedenza rispetto alla dotazione organica prevista. Nel mirino delle Fiamme gialle anche le aziende ospedaliere universitarie regionali della Federico II, della Seconda università di Napoli e dell’Irccs Pascale, che hanno accumulato in pochissimo tempo un danno pari a 5.025.230,20 euro. Sono stati notificati non solo dei provvedimenti che chiamano in causa i singoli direttori sanitari di tutte le aziende sanitarie, universitarie e ospedaliere campane, ma anche richieste cautelari per interrompere immediatamente il pagamento degli incarichi individuati in esubero, in modo da impedire un ulteriore dispendio di risorse.


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