Lavoro e professione

“Vertenza Sud” domani a Napoli. Onotri (Smi): «Sciopero bianco contro la demolizione del Ssn»

di Pina Onotri, segretario generale Smi

O si cambia o si va verso il fallimento. Non si può continuare con il teatrino della politica, con promesse e “pannicelli caldi”. Una realta ancora più evidente alla luce della denuncia del presidente della Corte dei Conti, Raffaele Squitieri, dal quale è arrivato un forte richiamo contro la logica fallimentare dei tagli lineari, che invece di ridurre gli sprechi hanno portato solo a eliminare servizi per i cittadini.
Oggi è tutto il nostro Ssn, uno dei sistemi pubblici migliori al mondo nell'organizzazione e offerta di servizi sanitari, ad essere indirizzato su un binario morto. Molteplici i fattori: regionalizzazione, sottofinanziamento, spending review assenza di interventi efficaci sugli sprechi, fallaci sperimentazioni sulle cure primarie, la continuità dell'assistenza e l'emergenza-urgenza, precarietà, tagli dei posti letto. E poi: nessuna governance centrata sui medici, sempre più oggetto, invece, di scelte punitive e oberati da inutili carichi burocratici.
Tutti elementi che, appunto, stanno esponenzialmente minando la sanità pubblica, demolendo l'offerta per i cittadini e il ruolo stesso dei medici, favorendo, oltretutto, in modo illiberale quella privata, in assenza di un dibattito politico chiaro e senza il coinvolgimento delle parti sociali.
Ultimo problema in ordine di arrivo: la ridefinizione dell'atto medico e delle competenze professionali, puntando impropriamente su alcune professionalità, che costano di meno perché meno cara è stata la loro formazione.
Sullo sfondo l'incapacità di rispondere adeguatamente alla mutata domanda di salute e comprendere come confrontarsi la la longevità, cronicità parziale autosufficienza, non autosufficienza, conseguentemente presa in carico dei percorsi assistenziali, ecc.
Questo il quadro drammatico, da Napoli parte questa mobilitazione che ha come prioritario obiettivo la tutela della salute e dello stato sociale, in questa terra martoriata da mille problemi, camorra, disoccupazione, emergenza rifiuti e ambientale, e che in ambito sanitario, è afflitta da un gap storico e strutturale.
Da questa città mi rivolgo al ministro: attendiamo intanto che la Vertenza Salute entri nell'agenda del Governo e non con una slide in una conferenza stampa, ma con un incontro con il Premier Renzi

Primi impegni
Sempre nel breve periodo, il primo gesto concreto deve essere il ritiro di un decreto sulle prescrizioni che è inappropriato, scritto male, confuso e penalizzante per i pazienti (taglia servizi, aumenta i costi) e per i medici (scaricando l'onere dei tagli, sotto la minaccia di sanzioni).
Quindi, chiediamo che si prevedano risorse certe per riorganizzare la nostra sanità, per stabilizzare il precariato, per riaprire le trattative per il rinnovo di contratti e convenzioni, bloccate ormai da anni.
Per ora dal ministro abbiamo avuto solo rassicurazioni e un calendario di incontri, un atteggiamento positivo, ma troppo poco! Noi crediamo che non ci siano le condizioni per revocare la protesta, anzi è opportuno rilanciare con uno sciopero bianco, bloccando tutte le certificazioni telematiche in modo da mandare un segnale concreto alla malapolitica che occupa “militarmente” le Asl e gli ospedali, e ai “burocratosauri” che stanno demolendo la sanità pubblica


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