Lavoro e professione

Prove di Convenzione dalla Fimmg: il direttivo a lavoro su un testo di neanche 100 pagine. Milillo: «Progetto interno, aspettiamo proposta Sisac»

di Barbara Gobbi

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24 Esclusivo per Sanità24

Anteprima. Il nucleo irrinunciabile, manco a dirlo, è l’articolo 1 su “Quadro di riferimento, campo di applicazione e durata”. Sul resto, i lavori sono a uno stadio decisamente avanzato, se è vero che «il 90% dell’impianto è definito». Giacomo Milillo descrive l’attività serrata sulla nuova Convenzione. Che, precisa, è la «nostra idea di Convenzione, la traccia cui chi dei “nostri” siederà al tavolo delle trattative, una volta che la convocazione da parte della Sisac sarà arrivata, si atterrà». Cautela massima. Ma non è cosa da poco che il principale sindacato dei medici di famiglia sia impegnato su un testo “segreto” - decisamente snellito rispetto alla versione precedente, con le sue 100 pagine scarse - per il momento condiviso dai sei componenti l’esecutivo. L’idea è di ampliare la platea del confronto man mano, confrontandosi con un gruppo di lavoro della segreteria nazionale. Per il momento, nel corso dell’ultimo Consiglio nazionale del sindacato, è stata distribuita una serie di slide, da intendere come «strumento di riflessione» sui temi del nuovo Acn, in funzione anche «di stimolo e di sollecitazione» - precisa Milillo - nei confronti della Convenzione che verrà.

E mentre sono in atto confronti informali tra la Sisac, sotto il nuovo coordinamento di Vincenzo Pomo, e le singole sigle sindacali, il segretario Fimmg tiene a chiarire che «il nostro testo è una bussola utile a orientarci. Ma siamo assolutamente disposti e disponibili a restare nel solco della tradizione, che vuole che sia la parte pubblica a presentare la nuova convenzione».

L’articolo 1. Resta chiaro che nella sua proposta di Convenzione la Fimmg pone dei paletti imprescindibili. Come l’assoluto rapporto di parità tra camice bianco e Asl, come il rapporto convenzionale individuale, come la natura libero professionale dell’attività e come il ruolo unico della Medicina generale. Sullo sfondo, si dà per assunta la definizione dell’Acn «come strumento “legislativo” fonte di diritto inderogabile con un forte richiamo all’autorevolezza giuridica della norma pattistica».


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