Lavoro e professione

Fimeuc: priorità al governo clinico-assistenziale dell'Emergenza preospedaliera

di Adelina Ricciardelli (presidente Fimeuc)

La grande manifestazione di solidarietà nei confronti di colleghi medici sospesi da alcuni
Ordini dei Medici della Regione Emilia Romagna ha suscitato incredulità per un gesto
punitivo ritenuto eccessivo e nello stesso tempo ha permesso di riaccendere l'attenzione
su un argomento che fino ad oggi aveva interessato solo pochi addetti ai lavori. La
Fimeuc vuole ovviamente associarsi al coro di compartecipazione al disagio che la
categoria medica sta vivendo e non solo per rispetto di colleghi che hanno operato in
scienza e coscienza. La reazione degli Ordini ha spiazzato chi avrebbe invece voluto
affrontare la questione in maniera scientifica ed istituzionale, con il più esteso
coinvolgimento di tutti gli attori interessati, al fine di raggiungere il punto di sintesi tra la
sicurezza del paziente e la legittimità dell'operato dei professionisti che a vario titolo sono
chiamati ad intervenire in un ambito sanitario complesso e difficilmente incasellabile in un
unico archetipo organizzativo come l'emergenza sanitaria che si svolge tutta fuori dalle
rassicuranti mura ospedaliere.

Il governo cinico-assistenziale degli interventi deve trovare livelli di controllo che
permettano di erogare efficacemente la miglior prestazione utile al paziente coinvolto. E'
possibile identificare tali livelli:

- nella fase di pianificazione:
a. attraverso idonee procedure e istruzioni operative adeguate al personale
coinvolto (medici, infermieri, personale tecnico-sanitario) inerenti i principali
scenari operativi e percorsi assistenziali
b. raggiungendo e monitorando la standard formativo utile agli obiettivi
- nella fase esecutiva: attraverso il supporto da parte della CO118 o, in relazione allo
schema organizzativo delle diverse aree, da parte delle postazioni medicalizzate
(automedica, elisoccorso)
- nella fase ex-post: attraverso una raccolta dati puntuale, la creazione di registri
dedicati alle più frequenti tipologie di pazienti critici, condivisi con le Uo che si
fanno carico del paziente, attività di audit, ecc.

Pur ritenendo imperfetto stabilire a priori la necessità di medicalizzazione di un territorio
senza una contestuale valutazione delle diverse variabili interdipendenti (reale valore
aggiunto della medicalizzazione in termini di performance assistenziali, grado e livello
assistenziale dell'infermierizzazione, idem per i soccorritori) è necessario individuare dei
criteri ragionevoli per un rapporto tra mezzi di soccorso adeguato ed integrato. E'
indispensabile un atto normativo che identifichi in maniera inequivocabile le caratteristiche
professionali di ciascuna Unità Operativa Mobile, intesa come la “struttura” modulare il cui
utilizzo è integrato nella rete dell'offerta di prestazioni che si caratterizzano per
appropriatezza specifica e differenziata per rispondere a particolari bisogni assistenziali.

La Fimeuc da tempo ha individuato le tipologie di mezzi:

• Unità Operativa Mobile Automedica (autoveicolo di soccorso avanzato)
• Unità Operativa Mobile Ambulanza medicalizzata
• Unità Operativa Mobile Ambulanza con infermiere
• Unità Operativa Mobile Ambulanza con soccorritore

La istituzione della Scuola di Specializzazione in Medicina d'Emergenza-Urgenza da una
parte si prefigge di assicurare un preciso riferimento istituzionale e accademico riguardo
alla preparazione professionale dei medici che si confrontano quotidianamente con le
emergenze e con le urgenze, assicurando un livello standard omogeneo su tutto il
territorio nazionale e superando l'attuale soggettivismo interpretativo ed attuativo del
sistema Emergenze-Urgenze. Dall'altra, di estremo rilievo è stato anche il cambiamento
nel percorso formativo degli Infermieri italiani e l'attuale assetto normativo raggiunto dal
personale infermieristico. L'attività infermieristica è più ricca e complessa e si fonda sulle
conoscenze scientifiche, su originali ed elaborati modelli teorici di riferimento, su una
precisa deontologia professionale, sulla responsabilità e, infine, su competenze più
specialistiche rispetto ad altre figure che operano nel medesimo campo. I Medici e gli
Infermieri del sistema di Emergenza Urgenza operano nella rete dell'emergenza sanitaria
nelle sue componenti preospedaliera ed ospedaliera secondo percorsi clinici assistenziali
condivisi ed integrati. Per la complessità dell'iter formativo e a garanzia della qualità negli
standard assistenziali, è necessario che il professionista dell'emergenza (medico e
infermiere) sia omogeneamente e stabilmente inquadrato nel Sistema.

L'avvenuta abrogazione del mansionario dell'infermiere ed il conseguente indeterminato
ampliamento del suo ambito di competenza hanno contribuito a rendere i propri confini
non più predeterminati ma dinamicamente individuati ex lege 42/99, rendendo poco
agevole l'individuazione di procedure da considerare a priori precluse all'infermiere
operante nell'ambito extraospedaliero dell'emergenza-urgenza. Tuttavia si deve
assolutamente cercare di evitare che tra i diversi profili insorgano non auspicabili
contenziosi e contrapposizioni, ma che vi sia, al contrario, un'ottimale collaborazione interprofessionale al fine di garantire un prodotto adeguato all'utenza.

Sebbene il campo dell' emergenza si connoti per la mancanza di un margine di differibilità
dell'intervento medico, non siamo convinti che il ricorrere agli estremi dello stato di
necessità (ex art 54 c.p.) possa sempre rendere legittimo l' intervento di personale anche
oltre i limiti di propria competenza: esiste l'ambito della pianificazione dove inevitabilmente
dovrà essere preso in considerazione il governo clinico di qualsiasi evenienza
emergenziale dal momento che non parliamo di assistenza ordinaria.

Altrettanto in maniera critica si sta ponendo la situazione di alcune realtà locali dove al
soccorritore è concesso di svolgere funzioni che sono proprie dell'infermiere nel ruolo di
collaborazione con il medico, unico soggetto sanitario dell'equipe sul mezzo di soccorso.
Allo stato attuale si ritiene necessario ed indispensabile, per garantire la qualità e la
sostenibilità del sistema, rivalutare e migliorare il livello essenziale di assistenza
nell'ambito dell'emergenza sanitaria definendo senza equivoci che i mezzi di soccorso di
base sono dotati di personale esperto soccorritore (Blsd), i mezzi di soccorso intermedio
sono dotati di autista soccorritore ed infermiere del Ssn(Ils) e che il mezzo avanzato è
rappresentato dal medico di emergenza ed infermiere entrambi del Ssn (Als), terrestri
e aerei. Occorre un atto istituzionale da parte del Ministero della Salute e delle Regioni
che sgomberi definitivamente ogni dubbio dal retropensiero di chi crede di poter contenere
i costi trasformando gli operatori in surrogati di professionisti con competenze magari
avanzate per formazione e protocolli ma che giuridicamente non sono specificamente
contemplate dalla normativa vigente.

Le stesse società scientifiche che si sono espresse in merito comunque raccomandano
una “disponibilità di continuo contatto tra gli infermieri di emergenza territoriale, il Medico
di Centrale Operativa e i Medici del Dipartimento di Emergenza, anche tramite reti
Telematiche e di Telemedicina.” Il che vuol significare che va comunque prevista una
organizzazione tale per cui sia possibile la terapia “ponte” d' emergenza fino all' arrivo del
medico, un approccio terapeutico condiviso col medico anche se non presente sul posto
ma in contatto attraverso una rete di telemedicina avanzata e la presenza del medico in
Centrale Operativa con comprovata esperienza nel settore dell'emergenza-urgenza e con
specifiche funzioni di coordinamento e governo clinico, in collaborazione con le figure di
coordinamento infermieristico. Tale presenza deve essere considerata indispensabile
nell'ottica di CO di area vasta, aggregando diversi sottosistemi a valenza provinciale e
trovandosi nei fatti a gestire risorse sovraprovinciali. La Fimeuc si auspica che Ministero e Regioni attivino presto i tavoli tecnici dove la questione possa essere definita al più presto in modo da ripristinare un clima più sereno dove tutti umilmente possano rivedere le proprie posizioni nell'interesse comune della collettività.


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