Lavoro e professione

Malattie cardiovascolari: il progetto «Ora Cuore» per tagliare le liste d’attesa

di Maurizio Cinquegrani (specialista in Medicina Interna, Università di Messina)

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24 Esclusivo per Sanità24

Esclusiva. Il progetto Ora Cuore nasce per dare una risposta concreta alle necessità di diagnostica ambulatoriale delle malattie cardiovascolari, ancora oggi la prima causa di morte della popolazione (44%), in Sicilia la più alta d’Italia, con le liste di attesa ai vertici (58,5%) delle segnalazioni al Tribunale dei diritti del malato. In particolare, si è osservato anche che, fra le cause cerebrovascolari, la terza causa di morte (13%) dopo i tumori, la mortalità è gravemente sbilanciata nelle donne, di cui ne perdiamo il 60% contro il 40% degli uomini, per cui è stato previsto un sottoprogetto Ora-cuore-di-donna. Il 25% dei pazienti, inoltre, nell’attuale periodo di crisi ha rinunciato a curarsi.

La sanità inglese si è soffermata sull’osservazione del Black report (1980) “inequalities in Health”, sulle diseguaglianze nella salute e su quanto tali differenze fossero legate al reddito. Un’ampia differenza di reddito in una società avanzata, contribuisce a aggravare la scarsa coesione sociale, alla base dell’instabilità di un periodo di crisi. L’Italia, che era tra i leader europei nel 2004 per la più bassa diseguaglianza sociale nella sanità, deve ritrovare oggi attraverso queste nuove progettualità, la capacità di realizzare una sanità fruibile per chi ne abbia reale necessità.

Attraverso l’analisi dei dati, sono stati ridefiniti i percorsi correttivi, impiegando meglio quelle professionalità strutturali alla produzione di una buona sanità, rimotivando il personale e migliorandone l’efficienza, implementato indicatori di performance, convertendo i centri esecutivi a logiche formative, creando nuovi modelli di professionisti multi-valenti, la migliore eredità che possiamo lasciare al Paese. Abbiamo pertanto voluto ascoltare le difficoltà e le speranze dei nostri concittadini certi di poter dare un contributo significativo per un’Italia un pò migliore.

Confrontando il problema delle liste di attesa (v. tabella in alto, dati tratti dai siti ufficiali - aggiornamento luglio 2014 s.e.eo.) per la diagnostica d’immagini cardiovascolare (ecocardiogramma, ecodoppler tronchi sopra aortici, arti inferiori) di una realtà evoluta come quella di Milano, con quella siciliana del comprensorio di Messina, il problema dei tempi di risposta del sistema appare sovrapponibile, motivo per cui è la gestione che risulta inappropriata.

Abbiamo pertanto previsto un intervento sulla governance della domanda, regolando l’appropriatezza prescrittiva in base alle linee guida, con interventi di formazione in telemedicina con i medici di base. L’altro intervento contemporaneo si orienta sulla governance dell’offerta, con un programma di raddoppio delle prestazioni pomeridiane (extra orario di servizio), dei medici strutturati già esperti (3 ore per 3 volte alla settimana per 44 settimane) in abbattimento delle liste, pagando il personale medico, tecnico e paramedico con i proventi prodotti, riferendoci in parte agli accordi sindacali del Veneto.

Contemporaneamente all’abbattimento delle liste d’attesa, avverrà così la formazione dei nuovi medici erogatori già strutturati, sia della struttura universitaria che di quella territoriale, che una volta validati dal centro di formazione del progetto Ora-cuore, avranno le competence (polivalenza diagnostica), i privilege e la capacità di risolvere i problemi per operare sul territorio (nel campo della diagnostica cardiovascolare ultrasonografica) , che attualmente è sguarnito di erogatori. Partiranno quindi i sottoprogetti Ora-cuore fragile e Ora-cuore mobile (per i pazienti più a rischio e quelli in realtà sprovviste di strutture erogatrici). Il controllo della distribuzione delle prenotazioni e del lavoro sarà sotto stretta pianificazione informatica, anche per prevenire i drop out, la perdita cioé della prestazione, per mancata presentazione del paziente, con il Sottoprogetto Ora-cuore di donna. Con la formazione in sede, certificata Ecm, in quanto la formazione è un nostro Istituto, con il contributo dei proventi, il sistema dovrebbe incontrare il punto di pareggio in un anno. I medici di base risparmieranno risorse del loro budget, liberando spazi ad accessi privilegiati per i pazienti più gravi o a maggiore rischio. I medici erogatori formati andranno a strutturare la rete Hub e spoke, che con i Core lab che si creeranno, prenderà il controllo del territorio per la consulenza in telemedicina, alternandosi nel sottoprogetto Octa-Core (nuova dorsale). Il contemporaneo incardinamento della refertazione elettronica strutturata, con l’archivio elettronico dei medici di base, creerà i presupposti scientifici di una osservazione codificata su pazienti a medio-alto rischio dell’intera popolazione, se il progetto verrà condiviso dalle altre regioni, con la forza di un Framingham heart study. Le donne a medio-alto rischio cerebrovascolare, per il tasso di mortalità così sbilanciato (+20%), avranno corsie preferenziali nell’attesa, usufruendo anche di strategie d’intervento. I giovani studenti di Medicina potranno partecipare al percorso formativo del progetto, ricevendo le skills-up predette, utili sul mercato del lavoro anche per quelli che non riusciranno ad accedere alle specializzazioni. Il 10% delle prestazioni fornite, quando il sistema sarà a regime, grazie alle competenze raggiunte e ai fondi intercettati dal sistema dei proventi erogati, potrà essere gratuitamente dedicato a quegli utenti a medio-alto rischio, aventi diritto, oggi non più in grado di permettersi la fruizione delle risorse a causa della crisi.


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