Lavoro e professione

Atto d’indirizzo per la medicina generale/ I pediatri: «Aft su misura per noi e Lea ad hoc»

di Giampietro Chiamenti (presidente nazionale Fimp)

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24 Esclusivo per Sanità24

Il via libera del Comitato di settore Regioni-Sanità all’Atto d’indirizzo che consente la ripresa delle trattative per il rinnovo dell’Acn arriva all’indomani della chiusura del 42° Congresso nazionale sindacale della Fimp che si è svolto a Napoli dal 7 al 10 aprile. Nel dibattito sindacale fra i quadri dirigenti della Federazione italiana medici pediatri che rappresenta quasi l’80% dei pediatri di famiglia e nella tavola rotonda con i rappresentanti delle Regioni, della Sisac, delle sigle sindacali della medicina generale e specialistica ambulatoriale e di alcune rappresentanze dei cittadini sono stati esaminati non solo i temi salienti del rinnovo della Convenzione nazionale per la Pediatria di libera scelta ma anche alcuni temi dell’assistenza riguardanti i bisogni dei bambini e delle loro famiglie.

Le criticità esistenti che si possono così sintetizzare: assegno individuale non riassorbile, sperequazione salariale tra i pediatri convenzionati, diritti sindacali, applicazione uniforme della norma prevista dal precedente Acn 2010 relativa all’incremento economico regionale di 1,54 per assistito, mantenimento e consolidamento della massa salariale, burocratizzazione della professione, decreto sulla appropriatezza, ddl delega ex art 22 del Patto per la Salute, legge sulla responsabilità professione, precariato ed occupazione giovanile, programmazione fabbisogno pediatri, formazione attiva pediatri specializzati in cure primarie con attività di tutoraggio, affiancamento giovanile al pediatra in fase di pre-pensionamento, integrazione ospedale-territorio compresa la programmazione dell’assistenza al cronico, continuità assistenziale festivi e prefestivi e non ultima l'annosa questione dell’Irap.

Rispetto ai temi più specificatamente contrattuali, la FIMP ha condiviso una propria linea operativa i cui tratti salienti si possono così riassumere: no al recupero dei fattori di produzione; sì al recupero in toto dell’assegno individuale non riassorbile; chiarezza estrema sul fondo Aft; calcolo massa salariale omnicomprensiva dello storico esistente; prevedere il riconoscimento economico di eventuali nuovi carichi di lavoro o, laddove non possibile, l’equivalenza di corrispettivi normativi; h12 come principio base dell’attività professionale distribuita per fasce orarie; sperimentazione regionale su regole normative nazionali della continuità assistenziale pediatrica nei giorni prefestivi e festivi; e altro.

Il dibattito è sceso anche nel particolare delle proposte che Fimp intende portare al Tavolo della trattativa, focalizzando alcune questioni ritenute prioritarie nella convalida del modello pediatrico esistente riassorbendolo nel contesto della legge 189/12 (ex Balduzzi) secondo i seguenti principi:

- Rispetto delle specificità e delle attività consolidate sviluppate fino ad ora dalla Pediatria di Famiglia, sia per quanto concerne il Progetto Salute-Infanzia, che siamo disponibili a ridefinire sulla base di obiettivi di salute condivisi sia per il Progetto Cure Primarie nei tre aspetti che la stessa parte pubblica ci chiede ma che da anni la Pediatria di famiglia ha già messo in atto attraverso la pediatria di iniziativa sviluppata negli accordi regionali e aziendali: continuità dell’assistenza, continuità delle cure ovvero assistenza al cronico, governo clinico ovvero appropriatezza attraverso percorsi diagnostico terapeutici condivisi (Pdt) e buona pratica clinica e suo ulteriore sviluppo basato sulle esigenze dell’infanzia e adolescenza applicando una pediatria di iniziativa finalizzata al raggiungimento di obiettivi di salute e conforme a scelte e compiti condivisi sulla base di una articolata analisi dei bisogni di salute dei bambini e degli adolescenti;

- Garantire la programmazione di un numero adeguato di specialisti in pediatria delle cure primarie formati specificamente attraverso attività di tutoraggio negli studi medici territoriali per imparare ad esercitare il lavoro di pediatra di famiglia;

- Proporre una Aft adeguata alle specificità della Pediatria di famiglia, con una eventuale integrazione mirata e selettiva alle Uccp prevedendo rigorosi percorsi interni dedicati ed autonomi per la pediatria, tenendo conto che laddove le Aft assumano in carico nuove progettualità non si può prescindere dalla necessità di legarle ad un valore economico aggiuntivo;

- Difendere il principio inalienabile che qualsiasi semplificazione della struttura stipendiale deve mantenere inalterato il valore economico acquisito e la difesa dei diritti sindacali che possono essere rimodulati, ma non adbicati ;

- Riformulare le caratteristiche per il riconoscimento delle zone disagiate adottando soluzioni dedicate alle particolarità oro-geografiche e demografiche con remunerazioni aggiuntive atte a risolvere sperequazioni nel carico di lavoro e /o nelle possibilità di scelta

- Definire Lea specifici per la Pediatria territoriale rispetto all’assistenza secondo la normativa vigente ma anche alla Prevenzione in particolare per - presa in carico del neonato e sostegno alla genitorialità - vaccinazioni (con graduale ma convinta adozione di un ruolo attivo- allattamento materno e nutrizione in genere - intercettazione precoce dei disturbi neuro-cognitivi - intercettazione precoce dei disturbi sensoriali - educazione ai corretti stili di vita e ai determinanti per la salute - problematiche adolescenziali legate agli stili di vita e non ultimo la valorizzazione di un problema già sul tappeto come la promozione delle attività motorie nell'infanzia;

- Salvaguardare il rapporto ottimale e massimali interdipendenti e con criteri premianti in base anche alla organizzazione e tipologia del modello assistenziale pediatrico nelle cure primarie


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