Lavoro e professione

Manifestazione dei sindacati medici a Montecitorio: «Giù le mani dalla guardia medica notturna»

di Ro. M.

«Renzi giù le mani dall'assistenza medica notturna» e «No all'intasamento e al collasso dei pronto soccorso». Sono questi gli slogan che centinaia di medici hanno scandito questa mattina a Roma a piazza Montecitorio dove si è svolta la manifestazione dei sindacati medici contro l'abolizione della Guardia medica notturna, prevista dalla bozza per il rinnovo della Convenzione dei medici e dei pediatri di famiglia. «Da questa piazza lanciamo un appello Renzi: non spegnere le luci dell'assistenza notturna, ascolta i cittadini», ribadisce Pina Onotri, segretario nazionale del Sindacato medici Italiani (Smi), promotore della protesta, a cui hanno aderito Cgil-Cisl-Uil Medici, Simet, Confconsumatori e Federconsumatori. «Se passa l'atto di indirizzo di Regioni e del ministro Lorenzin per il rinnovo della convenzione , così com’è - avvertono i camici bianchi - ci sarà un taglio del 75% della assistenza della guardia medica».

«Il provvedimento - denuncia lo Smi - prevede l'eliminazione dalle 24 alle 8 di questo servizio e avrà come inevitabile conseguenza la chiusura di tutte le postazioni di guardia medica, l'inevitabile uso improprio del 118 e il conseguente intasamento dei pronto soccorso». «In questo modo - spiega Onotri - 7000 guardie mediche, ovvero quelle non titolari, cioè precarie, rischiano di restare a casa. Ma soprattutto rischiamo di sovraccaricare il sistema di Emergenza e Urgenza».

Per i sindacati si tratta di un deciso passo indietro. Secondo Massimo Cozza, segretario Fp Cgil Medici, «si capovolge il concetto di politica sanitaria che è stato portato avanti negli ultimi anni, ovvero di potenziamento dell'assistenza sul territorio rispetto all'ospedale. Si tratta di una retromarcia clamorosa e secondo noi sbagliata. Inoltre l'Italia ha tante zone rurali, piccoli comuni e isole, dove la guardia medica rappresenta un importante presidio di sanità pubblica».

«Abbiamo scritto a Renzi e non ci ha risposto. Gli chiediamo - conclude Onotri - di ascoltare i diversi interlocutori e auspichiamo che questo tema venga discusso in Parlamento. Non può essere demandato alla conferenza Stato Regioni». Intanto è partito il tweet Mob all'insegna dell'hashtag #siH24noH16.

I numeri dell’assistenza medica notturna , giovani camici a rischio
«In Italia, secondo l'ultimo report del ministro della Salute del 2012 - -spiega Maurizio Andreoli, responsabile centro studi Smi - sono 12 mila i titolari di Guardia medica, ma noi stimiamo siano solo il 60% di quelli che realmente lavorano, circa 20 mila persone. Dalle 24 alle 8 le visite fatte dalla Guardia medica ogni anno sono 3 mln. Se passerà il provvedimento l'impatto sui pronto soccorso che dovranno sopperire sarà devastante, con 3 mln di accessi in più su un servizio che già e' in sofferenza. Va poi ricordato che la guardia medica costa meno di 10 euro l'anno a cittadino, circa 660 mln l'anno in totale».

In piazza anche molti giovani medici, con camice bianco e cartelli di protesta, che vogliono difendere la continuità dell'assistenza sul territorio e una possibilità di lavoro, una volta finito il percorso di laurea.

Il provvedimento «va ad intaccare il nostro futuro, la guardia medica - spiega Valeria Di Gesaro, di Smi Sicilia - è la naturale prosecuzione della scuola di specializzazione in medicina generale. Il sistema sanitario è H24, prevedere invece una copertura H16 porterà ad un buco nell'assistenza notturna che sarà affidata solo ai pronto soccorso».

Acoi: «Con le 16 ore serviranno i letti a castello nei Pronto soccorso»
Critiche anche dall’Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani: «Con le sedici ore - afferma Diego Piazza, presidente di Acoi - avremo bisogno dei letti a castello nei pronto soccorso. Il provvedimento che punta a ridurre l'assistenza della guardia medica a sole sedici ore, lasciando scoperta la fascia notturna, provocherà un ulteriore intasamento dei pronto soccorso che, a quel punto, rischieranno il collasso. È necessario lavorare ad una rete territoriale che funzioni h24 per le urgenze gestibili in ambulatorio. Pensare all'eliminazione delle guardie mediche senza rafforzare adeguatamente i reparti d'urgenza degli ospedali è un'operazione controproducente e potenzialmente molto rischiosa».


© RIPRODUZIONE RISERVATA