Lavoro e professione

Fimeuc dice no a chi spinge in un angolo gli specialisti in Emergenza Urgenza

di Adelina Ricciardelli (Presidente Fimeuc MD - Direttore Uo PS Ausl Ferrara)

Il 2 dicembre 2015, la Federazione Italiana Medicina di Emergenza-Urgenza e delle Catastrofi (Fimeuc), segnalava al Dr. Ezio Belleri, Direttore Generale dell'Azienda Ospedaliera “Spedali Civili” di Brescia che nell'avviso pubblico per titoli e colloquio del 9 novembre 2015 , relativo al conferimento di un incarico quinquennale di direzione della struttura complessa di Pronto Soccorso presso il Presidio “Spedali Civili” di Brescia, era stata identificata l’Uoc a concorso, come Area della Medicina Diagnostica e dei Servizi – disciplina “Anestesia e Rianimazione”.

Si sottolineava la palese difformità rispetto a quanto è previsto, invece, dalle disposizioni nazionali vigenti che identificano le strutture complesse di Pronto soccorso come area Medica e delle specialità mediche - disciplina Medicina e Chirurgia d’accettazione e d’urgenza. Il richiamo al rispetto delle norme era dettato dal fatto che “area e disciplina” condizionano sensibilmente sia i requisiti specifici per partecipare alla selezione, sia quelli per la composizione della commissione esaminatrice. Nonostante questo assistiamo ad una violazione della norma e ad uno atteggiamento di assoluta indisponibilità a modificare l’iter che è andato avanti fino all’espletamento del concorso dove hanno partecipato gli anestesisti e non i medici che lavorano nei Pronto soccorsi. Parafrasando il titolo del romanzo “A volte ritornano”, i medici di emergenza stanno assistendo ad un progressivo ed insidioso tentativo di sovvertire l’ordine delle norme che per il ruolo di direttore e di dirigenti da destinare all’attività in pronto soccorso prevedono l’accesso solo agli specialisti in Medicina d’emergenza urgenza. A Brescia sembrano valere solo per i dirigenti mentre per il ruolo di primario si favorisce l’accesso di professionisti che pur garantendo competenza e professionalità di alto livello per la loro disciplina, non sono formati per l’attività clinica e gestionale da svolgere in pronto soccorso.

Addirittura sono stati esclusi tutti gli specialisti in Medicina d’urgenza e i medici con esperienza di decine di anni nel settore specifico. Molti ricorderanno la lunga querelle relativamente alla attivazione anche in Italia della scuola di specializzazione in Medicina di emergenza-urgenza: il buon senso e la sensibilità di molti portarono ad una soluzione positiva, ma evidentemente esistono ancora delle resistenze ideologiche se la necessità di occupare spazi di carriera che risultano sempre più esigui a causa della riorganizzazione della rete ospedaliera induce alla sopraffazione delle regole.

La Fimeuc esprime il timore che proprio mentre le nostre scuole stanno incrementando i contratti e aumenta la percentuale di laureati che aspirano a diventare medici d’urgenza si ripresenti l’antica ombra della relegazione della nostra disciplina a posizione di ripiego e di secondo piano. Ecco che, come nella prefazione del romanzo “A volte ritornano” di Stephen King “rincontriamo esseri notturni di ogni genere: vampiri, amanti di demoni, cose viventi nell'armadio, ogni sorta di altri terrori”. E, usando la metafora per evitare ostilità, finiamo dicendo: «Sappiamo anche che se staremo bene attenti a tenere i piedi sotto le coperte, i mostri non riusciranno mai ad afferrarci le caviglie».


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