Lavoro e professione

La cooperazione tra discipline mediche può portare a risparmi per il Ssn

di Vincenzo Bruzzese (presidente Sigr)

La Società italiana di gastroreumatologia(Sigr) ha come sua “mission” principale l'implementazione della collaborazione scientifica e di una cultura condivisa tra due branche specialistiche mediche, la gastroenterologia e la reumatologia, nella consapevolezza delle strette correlazioni fisiopatogenetiche e terapeutiche delle patologie proprie di queste due branche specialistiche. Nata nel 2012, la Sigr, vede svolgere il 24 e 25 giugno p.v., a Roma, il suo 3° congresso nazionale, nel quale verranno trattati temi di estrema attualità, anche da un punto di vista di politica sanitaria.
I medici italiani devono ormai essere consapevoli di vivere un momento economico critico del nostro Sistema Sanitario Nazionale. Essendo il nostro un sistema “sociale”, volto ad assicurare cure ed assistenza gratuita a tutti i cittadini residenti nelle nostra nazione, esso è necessariamente gravato da costi sanitari notevoli, che negli ultimi anni stanno divenendo sempre più insostenibili e rischiano di mettere in serio dubbio la possibilità di sopravvivenza del sistema stesso. Uno dei problemi più economicamente gravosi è stata l'introduzione, negli ultimi anni sempre più massiccia, dei farmaci biotecnologici per la cura di molte malattie , tra cui quelle reumatologiche e gastroenterologiche in prima fila. Patologie infatti come l'artrite reumatoide, le spondiloartriti, la malattia di Crohn e la rettocolite ulcerosa, vengono sempre più spesso curate , anche in fase precoce, con questi farmaci, con i quali si ottengono risultati terapeutici importanti, riuscendo anche a portare a remissione completa le malattie. Se da una parte questi farmaci hanno un potere terapeutico spesso risolutivo, tale da non poterne più fare a meno nella cura di queste malattie, dall'altra essi sono gravati da un altissimo costo, tutto a carico del sistema sanitario.

Al congresso Sigr, questo problema viene affrontato, nell'ottica di una strategia terapeutica di largo respiro, che non veda solo i costi immediati , legati esclusivamente ai prezzi dei farmaci, ma veda anche e soprattutto il risparmio a lungo termine che si otterrà con l'uso di questi farmaci. Il costo sociale di queste malattie è infatti molto alto. Esso è legato ai costi “diretti” delle malattie , a causa dei ricoveri ospedalieri di questi pazienti e della spesa per i farmaci, ma soprattutto ai costi “indiretti” dovuti ai giorni di assenza dal lavoro sia del paziente che dei suoi famigliari ed all'assistenza ed alla cura per la sua disabilità. Si chiama “work disability” ed ha un costo economico rilevante e prolungato nel tempo. In una visione quindi di media-lunga distanza, questi farmaci fanno risparmiare,in quanto prevengono la disabilità, che rappresenta il maggior peso economico sociale.
Rimane comunque il problema economico immediato, legato all'alto prezzo dei farmaci. In questi ultimi anni molte società scientifiche nazionali stanno dibattendo il tema dell'uso dei “biosimilari”. Sono questi farmaci simili ai cosiddetti”originator”, equiparabili per attività , ma con un costo decisamente inferiore, che si aggira intorno al 30% in meno della molecola originaria. Il problema che investe i biosimilari riguarda il fatto che in alcune patologie non sono stati fatti studi con questi farmaci, e c'è stata un'estrapolazione automatica dell'efficacia dagli studi con le molecole originarie. E' giusto risparmiare, ma siamo sicuri che i biosimilari siano equiparabili per efficacia e sicurezza agli “originator”? La questione è ancora dibattuta. La posizione della Sigr su questo argomento verrà nei prossimi mesi esplicitata con una “position paper”specifica.
La SIGR è una società interdisciplinare che vede nella collaborazione stretta tra gastroenterologi e reumatologi un approccio strategico per la cura di patologie di sovrapposizione , in cui alle malattie di base gastroenterologiche si associano sintomi e patologie reumatologiche e viceversa. Al congresso nazionale verranno presentati due progetti SIGR. Il primo riguarda la creazione a livello nazionali di ambulatori gastroreumatologici condivisi, in cui i due specialisti visitano contemporaneamente , nello stesso ambulatorio , i pazienti selezionati preventivamente perchè presentano una patologia combinata. Esistono già dei percorsi codificati e privilegiati per una visita specialistica rapida, richiesta da uno dei due specialisti, ma non è la stessa cosa dell'ambulatorio condiviso, dove i due specialisti ragionano insieme sulla diagnosi e sulle possibilità terapeutiche . L'obiettivo è di ottenere diagnosi più precoci, terapie più efficaci , controlli periodici e condivisi. Un approccio diagnostico-terapeutico così organizzato, non può non portare anche benefici economici, per una più razionale e precoce terapia, un miglior controllo sia dei sintomi reumatologici che gastroenterologici ed in definitiva una prevenzione della disabiltà.
L'altro progetto riguarda la formulazione di un registro nazionale delle enterospondiloartriti. L'Italia è in grave ritardo nella formulazione ed uso dei registri per patologie, rispetto alle altre nazioni europee. Un registro identifica l'incidenza e la prevalenza di una data malattia nella popolazione nazionale. Fa si che si possano anche programmare politiche sanitarie , sia di prevenzione che di terapia. Determina una previsione dei costi e delle risorse che lo stato deve e dovrà impiegare. La SIGR si pone, in questo senso , come una delle poche società scientifiche impegnate nella formulazione di un registro per una patologia che spesso comporta diagnosi ritardate e conseguenti alti costi sanitari.
Al congresso nazionale SIgr si parlerà di tanti altri argomenti, sempre in un ottica di approccio olistico e di tipo internistico, consapevoli che solo una visione globale del paziente porta ad un ragionamento clinico ed alla conseguente diagnosi.
Così si affronterà il problema sempre più diffuso della carenza di Vitamina D nella popolazione generale , anche in un paese come il nostro, in cui il sole splende per gran parte dell'anno. La vitamina D è essenziale per la salute delle ossa, ed una sua carenza può portare all'osteoporosi e conseguenti fratture. Le fratture da osteoporosi rappresentano un altro problema sociale ed un alto costo per il sistema sanitario nazionale. La prevenzione delle fratture passa anche da una buona concentrazione ematica di Vitamina D. Circa il 60% della popolazione mondiale presenta una carenza di Vitamina D, ed anche in Italia la percentuale si aggira su questi valori. Come mai? Le ragioni sono varie, non ultima la mancata esposizione alla luce solare , la quale determina la produzione di circa il 90% della vitamina D, da parete della cute. Creme solari ad alta protezione impediscono questa produzione.

Occorre quindi una razionale , anche se accorta , esposizione al sole , per far si che i nostri livelli di vitamina D siano adeguati per una buona salute delle ossa. Una buona concentrazione di vitamina D ci protegge anche verso malattie infettive, patologie cardiovascolari, malattie autoimmuni e anche verso alcuni tipi di tumori.
Il ruolo dell'alimentazione e della flora intestinale nel prevenire e/o curare alcune malattie, il ruolo benefico sulla salute dell'attività sportiva, e la “medicina di genere”, sono altri argomenti interessanti e peculiari del congresso.
Mi piace ricordare che al congresso interverranno i rappresentanti delle associazioni nazionali dei malati, sia reumatologiche che gastroenterologiche, nella consapevolezza che non si può fare una buona sanità e non si possono organizzare progetti e percorsi diagnostico-terapeutici senza il coinvolgimento diretto dei malati.


© RIPRODUZIONE RISERVATA