Lavoro e professione

Formazione, Smi al Miur: «Scuola di specializzazione per la medicina generale e riforma del concorso»

Istituire un tavolo di confronto ministeriale sulla formazione in medicina generale e per la specializzazione di questo corso, ma anche per la riforma del concorso di accesso, ora causa di polemiche e di continui ricorsi alle autorità giudiziarie, puntando su una prova concorsuale in un'unica sede e in un’unica giornata, con una conseguente unica graduatoria generale. Il tutto a partire da una programmazione sanitaria adeguata basata sui reali fabbisogni. Sono queste le proposte contenute in un documento che una delegazione del Sindacato dei Medici Italiani, con il segretario generale, Pina Onotri, ha presentato alla professoressa Mila Spicola del Miur.

«Da parte del ministero c’è stata grande attenzione - ha commentato Pina Onotri alla fine della riunione -e forse l'immobilismo di alcuni verra messo, finalmente, in un angolo. È urgente avviare un processo di cambiamento di un meccanismo di selezione che produce ingiustizie, disagi, insoddisfazione, polemiche e una mole enorme di contenzioso giudiziario. La proposta di concorso unico e nazionale con diverse modalità è l'unica via di uscita. Non solo: è giunto il momento di equiparare i corsi di formazione specifica in medicina generale con quelli di specializzazione. Bisogna guardare all'Europa».

Lo Smi avvierà nei prossimi giorni su questi temi una raccolta di firme su change.org.

Il documento consegnato al Miur

Alla cortese attenzione del
Sottosegretario di Stato del Ministero dell'istruzione Davide Faraone

Nelle giornate del 19, 20, 21, 22 Luglio si è tenuto il Concorso per l'accesso alle scuole di specializzazione mediche e anche quest'anno si sono verificate delle criticità durante il suo svolgimento che avranno un risvolto negativo sull'attività lavorativa dei giovani medici. La nuova modalità di concorso, che è arrivata alla sua terza edizione, si è dimostrata essere una importante rivoluzione nel mondo della sanità, ma necessita di alcuni perfezionamenti affinché possa diventare una prova concorsuale che possa essere da modello per gli altri paesi europei.

Di seguito abbiamo evidenziato le criticità e le nostre proposte:

Numero di contratti di specializzazione: nonostante il Miur negli anni si sia prodigato per la ricerca di nuove borse, si può notare un continuo allargamento della forbice tra numero di concorrenti e numero di borse:

2013-2014: 5000 per 12.168

2014-2015: 6000 per 13.188

2015-2016: 6133 per 13.802

Probabilmente tutto ciò è conseguenza di diversi motivi:

Programmazione sanitaria non adeguata. Rivedere la possibilità data agli assistenti in formazione in una specializzazione di riprovare il concorso durante il periodo del proprio contratto a pari merito di un medico che ancora non ha intrapreso nessun percorso di formazione post-laurea (in caso di superamento della prova concorsuale si viene a creare una perdita del contratto precedente e si toglie la possibilità a un nuovo concorrente di accedere alla formazione specialistica).

Situazione sanitaria italiana. Per carenza di concorsi pubblici, medici già specialisti sono costretti a riprovare il concorso per garantirsi una ulteriore possibilità lavorativa.

Unica sede di concorso (es: Fiera di Roma in cui è stato già in precedenza effettuato un concorso con un numero di partecipanti pari a 20.000) oppure nel caso in cui non ci possa essere la possibilità di utilizzare una singola sede, potrebbero essere opportune sedi omogenee per caratteristiche (distanza standard tra i PC, capienze sovrapponibili, pannelli separatori, videosorveglianza).

Tipologia di concorso. Come in altri comunicati e lettere il Sindacato Medici Italiani e il suo settore “Formazione e Prospettive” ribadiscono la necessità di una prova concorsuale che venga svolta in un'unica giornata e una conseguente unica graduatoria generale che porterebbe sia ad una ridotta perdita di posti sia ad una maggiore meritocrazia del concorso stesso, annullando così il fattore casualità.

Tipologia di domande. Visto che nel corso degli studi universitari la parte di preclinica è concentrata soprattutto nei primi due anni del percorso di formazione dello studente sarebbe opportuno suddividere le domande del concorso in modo tale da dare netta prevalenza alle domande di area clinica. Inoltre riteniamo opportuno che venga pubblicata una bibliografia con nomi di testi e linee guida che possano essere da riferimento, infatti molti quesiti che si sono successi negli anni sono stati oggetto di critiche e dubbie interpretazioni.

Curriculum vitae. Attualmente il curriculum del concorrente ha un peso molto importante per il superamento della prova. Bisogna ricordare che non esiste un percorso univoco tra le varie Università pertanto, sebbene il percorso effettuato durante il periodo universitario debba essere lodato, riteniamo che non debba incidere in tal misura sulla prova. Inoltre per coloro i quali provano il concorso, nonostante stiano effettuando il percorso di formazione specialistica, dovrebbero essere eliminati i punti del curriculum vitae per evitare le problematiche evidenziate al punto 1.

Cogliamo l'occasione per far nota la volontà del Sindacato dei Medici Italiani e del suo settore “Formazione e Prospettive” di intraprendere un percorso di confronto e dialogo con il Ministero dell'Università e dell'Istruzione anche in merito a un altro aspetto della formazione post-laurea: la Medicina Generale. Attualmente per poter accedere all'area dell'assistenza primaria bisogna svolgere un corso di tre anni, regolamentato dalle Regioni con discrepanze notevoli. Come noto da molti anni chiediamo che venga istituita una specializzazione in Medicina Generale come già avviene in altri paesi europei.


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