Lavoro e professione

Professioni sanitarie, in gara 3,4 candidati per posto

di Angelo Mastrillo (segretario Conferenza corsi di laureadelle professioni sanitarieesperto Osservatorioprofessioni sanitarie del Miur)

Per le professioni sanitarie il 13 settembre prossimo ci saranno 3,4 candidati in gara per ogni posto disponibile. È quanto risulta dall’analisi dell’offerta formativa decretata dal Miur il 18 luglio scorso per l’esame di ammissione ai corsi di laurea delle Professioni sanitarie.

Sono 25.240 i posti disponibili, quasi lo stesso numero dei 25.522 dello scorso anno con una differenza di appena -282, pari al -1,1 per cento. Sono minori anche della richiesta di 25.942 delle Regioni (-3%) e soprattutto dei 30.694 delle categorie con -5.454, pari al -18 per cento in meno.

In prevalenza la differenza in negativo, per -3.092 posti, riguarda Infermiere dato che i posti disponibili sono 14.968 a fronte di una maggiore richiesta della categoria Ipasvi per 19.285; mentre è di poco inferiore ai 15.408 delle Regioni con una differenza di -440 (-3 per cento).

Le Regioni, con 25.995, hanno chiesto meno dei 27.244 dello scorso anno (-4,6%). Mentre le 22 categorie hanno chiesto un lieve aumento da 30.360 dello scorso anno a 30.694, con 335 posti in più, pari a +1,1 per cento.

Le domande attese da parte degli studenti potrebbero essere circa 88 mila, con un rapporto medio di 3,4 fra le 22 professioni, con un range che va dai 13 di Fisioterapista (circa 29.000 su 2.172 posti) e 10 di Logopedista (6.900 su 744) fino a 0,7 di Terapista occupazionale e 0,6 di Assistente sanitario con circa 250 domande su 332 posti a bando.

Per una analisi completa dei dati si segnala il Report dello scorso anno 2014 (v. Il Sole-24 Ore Sanità n. 38/2015)

L’offerta formativa è quasi invariata sul numero dei corsi, che passano da 450 a 447 nel totale. Ci sono alcune disattivazioni di corsi, come a Catanzaro che sospende Infermiere pediatrico, Dietista, Tecnico di laboratorio e Tecnico della prevenzione per riattivare Tecnico di radiologia, Tecnico di fisiopatologia cardiocircolatoria e Tecnico di neurofisiopatologia. Mentre Cagliari sospende Tecnico di laboratorio ed Educatore, e riattiva Tecnico della riabilitazione psichiatrica. Sassari sospende Ostetrica, Tecnico di radiologia e Logopedista. Ma, proprio su Logopedista ci sono le due nuove attivazioni di Trieste e Pavia che invece sospende Ortottista. L’Università Cattolica sospende a Roma Igienista dentale e Terapista occupazionale, mentre riattiva Fisioterapista a Campobasso. Come nuova e prima attivazione c’è anche Fisioterapista su Milano Humanitas.

Situazione per Professione. Rispetto alla lieve riduzione sul totale dei posti che in media è del -1,14% sullo scorso anno, si va dagli aumenti su 8 professioni alla riduzione su altre 9, con nessuna variazione sulle altre 4.

Gli aumenti riguardano Tecnico di neurofisiopatologia con il +24%, il più alto in assoluto; quindi Terapista della riabilitazione psichiatrica e Tecnico ortopedico con un +12%, Assistente sanitario +9%, Logopedista e Tecnico di fisiopatologia cardiocircolatoria con +8%, +6%, Ortottista con +5% e infine +3% di Terapista delle neuro e psicomotricità dell’età evolutiva.

Al contrario, le riduzioni riguardano Tecnico della prevenzione con -11%, Ostetrica con -9%, Tecnico di laboratorio -7%, Audioprotesista -2,9%, Educatore -2,8%, Tecnico di radiologia con -2,3%, Igienista dentale -2,1% e infine Infermiere pediatrico con -1,7% e Infermiere con -1,2%.

Situazione Università per Regioni. Sempre sulla media totale del -1,1%, pari a -282 posti sui 25.522 dello scorso anno si rileva l’aumento dei posti per la Sardegna con +11% (da 450 a 499), per il Friuli (da a 450 a 467) +4% e Sicilia con +2% (da 1.096 a 1.119) e analogo, infine con +1% la Lombardia (da 3.717 a 3.752), l’Emilia Romagna (da 2.010 a 2.114), l’Abruzzo (da 799 a 807) e la Puglia (da 1.185 a 1.200).

Al contrario, sono in riduzione le altre Regioni: Calabria con -12% (da 450 a 395), quindi con -4% Piemonte (da 1.783 a 1.703) e Veneto (1.927 a 1.848), Campania (da 2.010 a 1.930).

Fra le Professioni la riduzione maggiore riguarda Tecnico di laboratorio che, negli ultimi 7 anni, dai 1.177 posti del 2010 è scesa agli attuali 800 del 2015 con differenza di 377, pari al -32 per cento. Riduzione che è in linea con la discesa occupazionale, che è calata dal 69% del 2007 al 29% del 2014, con ben -40 punti percentuali.

Per questa ragione il ministero della Salute ha proposto alla Conferenza Stato-Regioni di ridurre la richiesta delle Regioni da 803 fino a 770, che è stato ratificato nell’Accordo del 9 giugno scorso. Purtroppo però, questa riduzione non ha avuto seguito perchè il Miur ha assegnato comunque 800 posti, ignorando di fatto l’Accordo suddetto.

Alla base resta ancora l’ingiustificato esubero di qualche Regione come la Campania con +120, che risulta sproporzionato in eccesso sia rispetto ai 130 della Lombardia che ai 75 del Lazio, a cui dovrebbe invece allinearsi per parità di popolazione.

Ma un rilevo va fatto anche ad alcune Università che dovrebbero spostare l’offerta formativa dai corsi con evidente e preoccupante difficoltà occupazionale verso quelli che godono di maggiori sbocchi occupazionali, come ad esempio Logopedista, Igienista dentale e Audioprotesista.

Angelo Mastrillo

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