Lavoro e professione

Tariffe odontoiatriche, regione che vai rimborso che trovi

Dovevano essere tariffe odontoiatriche valide allo stesso modo in tutta Italia, ma quelle rimborsate dal Servizio sanitario per le prestazioni specialistiche ambulatoriali variano da una regione all'altra con picchi in Toscana, Emilia Romagna e Valle d'Aosta. C'è una tariffa nazionale prevista dal nomenclatore previsto dalla legge 502/92 ma si applica solo nelle regioni dal Lazio in giù; al centro-nord è spesso disapplicata, se si eccettuano Piemonte e Liguria; in alcuni casi le tariffe applicate si scostano di poco (Lombardia, Veneto, Friuli VG e nelle isole la Sardegna); in altri invece no. A tracciare il quadro delle differenze regionali in tema fondi integrativi e di tariffe odontoiatriche è l'Associazione italiana odontoiatri (Aio), alla vigilia della presentazione dell'indagine svolta con Eurispes per l'Aio sull'assistenza odontoiatrica dei fondi sanitari integrativi, che sarà illustratta domani a Roma.

Le elaborazioni Eurispes sui dati Agenas che confrontano le tariffe regionali vigenti al 31 ottobre 2014 con quella nazionale prevista dal nomenclatore del 18 ottobre 2012, confermano che ci sono tre tipologie di regioni a seconda di come ci si differenzia dalla tariffa nazionale; ci sono quelle che applicano tariffe molto più alte formate con criteri evidentemente diversi da quelli del nomenclatore, quelle che presentano una variazione minima di poco in alto o più raramente in basso della tariffa nazionale e quelle che applicano la tariffa nazionale.

Se ad esempio per un trattamento ortodontico con apparecchi mobili o fissi la tariffa nazionale è 116 euro come in tutto il Centro-Sud, in Valle d'Aosta si sale a 600 euro per il trattamento con apparecchi fissi e 420 per il trattamento con apparecchi mobili, in Friuli Venezia Giulia a 148 euro, in Veneto a 173, nelle Marche a 200 e in Toscana rispettivamente a 500 euro e passa. Sull'inserzione di corona e perno invece sono Emilia Romagna e Toscana a staccarsi dalla tariffa nazionale di 45 euro circa, svettando a 200 euro e per l'impianto di protesi le Marche svettano a 160 euro contro gli 81 della tariffa nazionale.

Per altre tariffe come l'inserzione di ponte fisso è la Toscana a superare del 100% la tariffa nazionale. Il presidente dell'Aio Pierluigi Delogu ricorda che questi dati e quelli della ricerca Eurispes presentata domani saranno al centro della riflessione che verrà fatta al congresso Aio del 2 dicembre prossimo al ministero della Salute «dove la nostra Associazione farà il punto sull'assistenza dei fondi integrativi territoriali pubblici per completare la ricerca iniziata con Eurispes».
«La creazione di un Fondo sanitario integrativo regionale in Emilia Romagna sulla scia di quanto avvenuto in Provincia di Trento e di quanto sta avvenendo in Friuli Venezia Giulia- aggiunge Delogu - può cambiare molto nel panorama dei fondi integrativi, non solo incentivando lo sviluppo di casse che erogano prestazioni sanitarie a residenti alimentate dalle tasse regionali, ma dando un contributo all'uniformità delle tariffe. Il passaggio obbligato però è sentire i professionisti per farsi un’idea di come procedere nella erogazione delle prestazioni odontoiatriche, la stessa cosa che dovrebbero fare i fondi integrativi no profit e le casse mutualistiche e di solidarietà che integrano l'offerta del Servizio sanitario nazionale».


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