Lavoro e professione

Fimmg, la lettera di Milillo: «Revoco le mie dimissioni»

di Giacomo Milillo

Caro presidente e carissimi tutti, come è noto, quale gesto politico in replica alle manovre di cui sono stato oggetto negli ultimi tempi, ho ritenuto di dover rassegnare le mie dimissioni da Segretario Nazionale della Fimmg. Una scelta sofferta, necessaria per dare evidenza alla gravità della situazione. Era il 23 settembre.
Da allora, sono stato invitato, da soggetti interni alla Fimmg e da rappresentanti istituzionali, a non rassegnare le mie dimissioni o, se rassegnate, a revocarle poiché ancora non accettate dal Consiglio nazionale.
Mi è stato rappresentato da più parti che il mio gesto stava determinando disfunzioni organizzative e di gestione, in un momento di grande complessità per la vita del Sindacato e che, cosa ancora più grave, avrebbe ritardato la conclusione del nuovo ACN.
Ma un altro è l'aspetto più importante.
Il destino della Fimmg deve essere rimesso alla decisione dei Segretari provinciali, riuniti in Consiglio nazionale.
Ad essi, però, si deve un clima corretto e sereno, nel quale la decisione politica maturi con consapevolezza e coscienza, non già in base a scelte e indebite pressioni di soggetti, peraltro esterni al Sindacato.
Pertanto comunico la revoca con effetto immediato delle dimissioni dalla carica di Segretario Nazionale presentate il 23 settembre u.s..
Il Sindacato in questo momento ha bisogno di continuità, chiarezza e fermezza nel coltivare un indirizzo politico certo, finalizzato alla conclusione del nuovo Acn.
Un indirizzo, confermato nelle elezioni del 2014 e all'unanimità nei successivi Consigli nazionali, la cui realizzazione mi è stata affidata in qualità di Segretario generale nazionale.
Ringrazio quanti, in questo complesso frangente, mi hanno dimostrato stima, considerazione e fiducia.


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