Lavoro e professione

Renzo (Cao), rischio caos ricorsi dopo sentenza su Cceps

Allarme caos per i ricorsi alle sanzioni disciplinari emanate dagli Ordini dei medici e degli odontoiatri e delle altre professioni sanitarie. Con il doppio rischio: quello dei professionisti che considerano ingiusto un provvedimento di non vedere riconosciuto il proprio diritto all'appello, e quello di non far applicare una giusta sanzione a chi ha violato le regole. A lanciare il segnale di pericolo Giuseppe Renzo, presidente della Commissione albo odontoiatri (Cao) della Fnomceo, dopo che la Consulta ha bocciato la Commissione centrale per gli esercenti le professioni sanitarie (Cceps).
La Corte Costituzionale ha, di fatto, cancellato questo organismo, puntando il dito contro la sua composizione che non assicura l'iparzialità dei giudici. «Senza questo ente - dice Renzi - tutti i ricorsi (già fermi da un anno e mezzo proprio in attesa di questa sentenza) resteranno fermi, rendendo di fatto inapplicabili le sanzioni». Non solo: «Anche chi ha già subito una sanzione, confermata dalla Cceps, potrebbe appellarsi all'incostituzionalità della Commissione stessa. E sarebbe un vero caos», teme Renzo.
«Da tempo ci era chiaro il problema del conflitto di interesse per quanto riguarda la componente ministeriale del Cceps. E di recente, insieme alla presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici, Roberta Chersevani, avevamo fatto un appello al ministero a trovare una soluzione normativa, preoccupati anche perché la Commissione era bloccata», conclude il presidente degli odontoiatri rilanciando la richiesta al ministro Beatrice Lorenzin: «Serve subito una norma per far ripartire il sistema, a garanzia di tutti. Il ministero faccia presto».
«Da tempo ci era chiaro il problema del conflitto di interesse per quanto riguarda la componente ministeriale del Cceps. E di recente, insieme alla presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici, Roberta Chersevani, avevamo fatto un appello al ministero a trovare una soluzione normativa, preoccupati anche perché la Commissione era bloccata», conclude il presidente degli odontoiatri rilanciando la richiesta al ministro Beatrice Lorenzin: «Serve subito una norma per far ripartire il sistema, a garanzia di tutti. Il ministero faccia presto».


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