Lavoro e professione

Si apre giovedì a Trieste il 28° congresso pediatri Acp: le reti che contano nei bambini con problemi complessi

di red.san.

«Crescere come pediatri attraverso collaborazioni interdisciplinari tra saperi differenti e con una speciale attenzione ai temi del neurosviluppo e della salute mentale nei bambini e negli adolescenti e all'ambito della formazione e della didattica». Questo il tema del 28° congresso nazionale dell’Associazione Culturale Pediatri nelle parole della presidente Federica Zanetto.

A Trieste, dal 13 al 15 ottobre, i pediatri Acp si riuniranno per parlare del lavoro delle reti di collaborazione tra pubblico e privato, tra sanitario e socio-sanitario. Perché le reti, quando funzionano, fanno la differenza nelle possibilità di prevenzione e di promozione di buone pratiche e nell'efficacia della presa in carico di bambini con problemi complessi.
Lo sviluppo nei primi anni di vita, i suoi presupposti, i fattori che lo influenzano, il ruolo che può svolgere la pediatria assieme agli altri servizi per l'infanzia nel garantire eguali e buone opportunità di sviluppo e salute mentale per tutti i bambini costituiscono temi di importanza crescente, a cui sarà dedicata la prima sessione del congresso. E poiché il Congresso si svolge a Trieste, città molto significativa per la pediatria italiana. Non poteva mancare un omaggio ai maestri che ne hanno fatto la storia, Franco Panizon e Sergio Nordio.

Prima giornata dedicata alla salute mentale del bambino e realizzata con la Sinpia. Apriranno i lavori due ospiti d’eccezione: Antonio e Hanna Damasio, ricercatori di fama assoluta che hanno fatto la storia delle neuroscienze. Alla loro lettura introduttiva faranno seguito, in una sequenza che man mano ci porterà dalla ricerca alla pratica quotidiana, una serie di contributi che avranno l'obiettivo di individuare nuovi ruoli per la pediatria. Antonella Costantino, presidente Sinpia, evidenziando l’importanza della collaborazione tra pediatria e neuropsichiatria infantile, spiega : «La maggior parte dei disturbi neuropsichici è il prodotto di un intreccio complesso e multifattoriale tra componenti genetiche, neurobiologiche e ambientali. Ognuna delle componenti può agire da fattore di rischio o da fattore protettivo». E dunque, puntualizza: «Per mettere in campo una presa in carico neuropsichiatrica e riabilitativa adeguata, che vada a ridurre per quanto possibile la disabilità della persona, è necessario non solo conoscere le evidenze ed essere formati nell'applicazione dei diversi interventi riabilitativi e psicoterapeutici, ma anche essere in grado di descrivere in dettaglio le componenti del funzionamento di quel bambino nei diversi contesti, analizzando le interazioni ambientali e in particolare se esse agiscano da barriere o da facilitatori (nell'ottica dell'International Classification of Functions) per la persona. La collaborazione e la costruzione di percorsi comuni e condivisi con la pediatria è in questo senso cruciale».

Nel congresso si passerà poi a considerare tematiche classiche della pediatria, ma rivisitate alla luce di recenti sviluppi, come i vaccini e l'allattamento, e nuove, come le tecnologie digitali. Una sessione su regole (conflitto di interessi) e strumenti (newsletter e Fad) introdurrà l'Assemblea annuale.
Nella giornata conclusiva, vi sarà spazio per una carrellata di esperienze significative sulle reti di prevenzione e cura, e per una sessione dedicata alla didattica, Gilliatt Falbo, fondatore 10 anni fa di una scuola di medicina sperimentale in Brasile. Anche questa sessione condurrà dai principi alle pratiche possibili, e proporrà un momento di confronto tra chi ha il compito di insegnare e chi apprende.


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