Lavoro e professione

Fabbisogno di personale medico e sanitario. Anaao promuove il modello Veneto: «No alla catena di montaggio in sanità»

di Ro. M.

«Dopo aver bocciato il sistema di calcolo importato dall'industria manifatturiera per valutare il fabbisogno di medici del Ssn, anche per far fronte all'obbligo di rispettare l'orario di lavoro europeo, l'Anaao promuove il “modello Veneto”, adottato con delibera della Giunta Regionale del 31 dicembre 2016, fondato su una diversa, e condivisa, ipotesi metodologica». Lo sottolinea una nota del principale sindacato dei medici ospedalieri.

Il modello adottato dal Veneto si basa sull'individuazione di standard minimi di sicurezza, adeguati e specifici per ogni disciplina specialistica, correlati al ruolo di ciascun ospedale nella rete ospedaliera e ai bacini di utenza. Uno strumento metodologico che si contrappone a quello ipotizzato dalla Commissione mista Regioni-Ministero della Salute , «poiché ritenuto palesemente inadeguato alla Sanità - spiega Adriano Benazzato, segretario Anaao Assomed Veneto -sul piano tecnico e scientifico, essendo basato sulla definizione a priori di tempi medi di esecuzione delle prestazioni sanitarie. Pratica in uso nelle “catene di montaggio” manifatturiere, caratterizzate da lavori ripetitivi poco complessi, ben diversi da quelli effettuati in Sanità».

L'Anaao Assomed da sempre sostiene che la salvaguardia del diritto alla salute «non possa limitarsi solamente all'individuazione dei Livelli Essenziali di Assistenza e ad alcuni indirizzi generali su prevenzione, diagnosi e cure di alcune malattie, ma necessiti, oltre che di adeguati finanziamenti e di standard di programmazione realistici, anche della definizione nazionale di livelli minimi di sicurezza clinica ed organizzativa».

La Regione Veneto è diventata quindi capofila di una possibile svolta sottoscrivendo a dicembre 2016 un importante accordo tecnico politico con le organizzazioni sindacali regionali della Dirigenza del ruolo sanitario, dopo mesi di intenso lavoro e proficua collaborazione fra le parti. «Tale accordo – precisa Benazzato - ha recepito totalmente la proposta suggerita dall'Anaao Assomed e ha individuato, nella definizione dei modelli organizzativi specifici per discipline specialistiche (rapportati anche alla tipologia ed al ruolo dell'ospedale) la base tecnica da cui derivare la dotazione organica minima dei medici»

«Ci auguriamo che l'intesa raggiunta tra Regione Veneto ed organizzazioni sindacali dei professionisti - conclude l’Anaao Assomed - sia di esempio per il Ministero della Salute e le altre Regioni, al fine anche di evitare situazioni esecrabili, quali quelle che da tempo caratterizzano molti Pronto Soccorso italiani».

L’intesa
Con l’accordo veneto è stato elaborato e definito un nuovo strumento metodologico condiviso, indispensabile per individuare la dotazione organica minima necessaria a garantire le macro attività dei diversi reparti. Tale strumento permette inoltre di calcolare i fabbisogni di nuove assunzioni e di valutare l'efficienza produttiva di ciascun servizio e reparto nel rispetto dei requisiti minimi di sicurezza, delle disposizioni europee e nazionali sull'orario di lavoro e riposi e delle disposizioni contrattuali vigenti. Mediante tale metodologia sono stati anche definiti alcune caratteristiche e limiti attuativi delle suddette macro attività sanitarie, atti a garantire le condizioni minime necessarie di sicurezza clinica ed organizzativa. Sono state quindi anche definite alcune caratteristiche e limiti attuativi delle stesse quali ad esempio il numero posti letti massimi per ciascuna guardia medica interdivisionale nonché in quali condizioni deve essere attuata la guardia medica divisionale e le pronte disponibilità integrative della guardia.

Contestualmente all’accordo è stato sottoscritto dalle stesse parti il documento che sancisce la prima attuazione pratica sui Servizi di Pronto Soccorso della Regione. Il documento metodologico e quello della sua applicazione sui Servizi di Pronto Soccorso della Regione sono contenuti nella Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n. 128/CR del 30.12.2016, che è stata inviata alla V° Commissione Consigliare per un parere, nel rispetto della normativa regionale.


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