Lavoro e professione

Tumori, Fondazione Ant: «La Campania sblocchi il contributo regionale»

di Raffaella Pannuti (presidente Fondazione ANT Italia Onlus)

Dal 2011 Fondazione Ant attende che la Regione Campania sblocchi il contributo annuale di 162 mila euro concesso con Legge Regionale 6 dicembre 2000, n. 18 art. 53, per coprire in parte i costi di una équipe medico sanitaria che porta ogni giorno assistenza specialistica domiciliare e gratuita a 150 malati di tumore del territorio tra Napoli e Caserta, in quella Terra dei Fuochi così duramente colpita dalla malattia e da cui ci arrivano disperate richieste di aiuto.
Attraverso una raccolta firme, sottoscritta in piena campagna elettorale anche dall'attuale presidente Vincenzo De Luca, 1.200 cittadini campani hanno espresso il proprio sostegno ad Ant, chiedendo alla Regione di ripristinare quei fondi, sospesi senza dare spiegazioni. A diciotto mesi di distanza non possiamo far altro che registrare una totale indifferenza da parte dell'amministrazione regionale. Il presidente De Luca, che pure si era impegnato in prima persona a trovare soluzioni, non ha ancora trovato il tempo di incontrarci nonostante le ripetute sollecitazioni, continuando a prendere tempo – e a farci perdere tempo – in un continuo rimbalzo di incontri con funzionari che non hanno ancora portato alcun riscontro concreto.
Se in questi anni abbiamo potuto continuare a dare assistenza alle tante famiglie che si rivolgono a noi, perfino ampliando il nostro staff e il nostro raggio di intervento fino alla Terra dei Fuochi, lo dobbiamo solo alla nostra testardaggine, alla ferma decisione di non retrocedere e al sostegno dei privati e di alcune aziende e realtà del territorio e non.
I cittadini campani, i nostri pazienti, il nostro staff sanitario e i nostri volontari meritano finalmente una risposta su fondi che per noi a questo punto diventano essenziali e che a tutt'oggi costituirebbero una garanzia per continuare a offrire sul territorio un servizio senza fini di lucro, professionale, certificato e gratuito a sostegno dei malati e delle loro famiglie, arrivando là dove il servizio sanitario pubblico – da solo – non può arrivare.


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