Lavoro e professione

Premio eHealth4all: la prevenzione in punta di “app”

di Ornella Fouillouze (ClubTi Milano, vicepresidente founder eHealth4all)

Quando si pensa a una sanità in grado di produrre innovazione in Italia si guarda alla sanità ospedaliera, pubblica e privata. Ma c'è anche una faccia “extraospedaliera” dell'Ict che il premio eHealth4all sta portando alla luce. Il “territorio” si muove. Oggi il premio eHealth4all (www.ehealth4all.it ) accende i riflettori su un mondo di iniziative. Per questo al convegno in Assolombarda, in corso oggi pomeriggio, gli organizzatori (ClubTi Milano, CDTI Roma, AICA, AUSED) hanno riunito una presenza istituzionale qualificata, in grado di indirizzare i progetti specifici, made in Italy, aiutandoli a crescere e a “fare sistema”.

Da un lato, i medici di famiglia, che da Nord a Sud spediscono ormai quasi il 90% delle ricette online e sono in crescita con investimenti sull'informatica (l'ultima indagine dell'Osservatorio sanità digitale del Politecnico di Milano rivela esborsi per 72,3 milioni). Dall'altra, infermieri domiciliari che “vivono” con lo smartphone, farmacisti che gestiscono profili sanitari e telemedicina in remoto, internisti che usano le app per formarsi e archiviare info sul paziente. Insomma, ci sono tanti “angeli custodi digitali” anche nella sanità territoriale. I pazienti lo sanno. In Italia siamo secondi al mondo come consumatori di dispositivi wearable dopo gli Usa, il 10,33% dei nostri connazionali utilizza fitness trackers secondo l'indagine condotta all'Istituto Mario Negri e anticipata all'Osservatorio a maggio. Ancor prima che nel fascicolo sanitario regionale, il dato sensibile viaggia nei telefonini, o nei contapassi, e non solo. Cooperative di medici di famiglia, società di servizi alla persona, start up innovative, erogatori di sanità low cost, servizi di telemedicina in farmacia e al domicilio, si ridisegnano sui bisogni del cittadino. Evitano il progredire di una malattia, limitano le conseguenze di una caduta, fanno prevenzione.

Premiare l’innovazione
Quattro anni e due edizioni del premio eHealth4all (di durata biennale) ci hanno insegnato che nel pianeta sanità ci sono tanti progetti digitali nati dal basso ma se si abbraccia il tema prevenzione gli “investors” si dileguano. Anche in questa seconda edizione 2015-2017 abbiamo registrato due abbandoni nella rosa dei 10 finalisti. Il premio, una targa d'argento, arriva al termine di un anno di osservazione, e “tasta” la capacità di sopravvivenza e di affermazione delle idee presentate. Privilegia iniziative sostenibili, promuove la cultura di progetto, la capacità di pianificazione e di misura dei risultati raggiunti.

Otto finalisti con progetti “veri”
Se nella precedente edizione, incentrata sugli stili di vita, prevalevano da una parte le piattaforme di monitoraggio dei pazienti cronici o, all'opposto, apps per mobile per migliorare gli stili di vita dei “sani”, quest'anno osserviamo progetti indirizzati ai soggetti più deboli. Ecco quindi l'uso delle tecnologie orientato a prevenire i disagi potenziali delle neomamme (progetto Benessere Mamma), di donne anziane con tumore al seno (Conilsenodipoi), di malati oncologici lontani dai centri di eccellenza (il Parere Medico) o di frequent user dei servizi sanitari (MyPoli). Si rivolgono ad altre categorie “vulnerabili” le app per mobile (Infostranieri per la Salute, in nove lingue, per limitare il rischio tubercolosi tra gli immigrati e Buonapp@it per l'alimentazione dei bambini scout). Puntano all'anziano e al disabile Badaplus (app per i badanti a casa) e Korwin (telemonitoraggio per la prevenzione secondaria in Rsa). Accanto ai dispositivi di sorveglianza si impone la scommessa sulle tecnologie mobili, che si rivelano strumento a basso costo, formidabile, orientato all'utilizzatore finale.


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