Lavoro e professione

La sicurezza sul lavoro non si può improvvisare

di Franco Bettoni (presidente nazionale Anmil)

La Behavior-Based Safety, quale metodologia scientifica studiata per ridurre gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, ha come obiettivo quello di azzerare i comportamenti errati sul lavoro, incentivando d’altro canto i comportamenti sicuri. Sulla base di questa premessa, la B-BS , a nostro giudizio, assume validità soprattutto a fronte dell’attuale contesto economico e lavorativo: infatti, fattori organizzativi come l’esternalizzazione del lavoro e la crescente precarietà lavorativa, associati alla crisi economica ancora mordente, stanno radicalmente cambiando il nostro contesto lavorativo, con risvolti di non poco conto sulla gestione della salute e della sicurezza sul lavoro. Per di più la complessità normativa che regola la materia rappresenta spesso un freno alla reale ed efficace gestione di Ssl.

È per questo necessario mettere in campo misure volte a evitare l’affermarsi di un atteggiamento meramente difensivo da parte dei datori di lavoro, concentrati a districarsi nella “giungla normativa” caratterizzata da non poche prescrizioni e obblighi formali, al fine di non incorrere in eventuali sanzioni.

Da molti anni ormai Anmil lavora per affrontare concretamente l’urgenza di porre in essere misure normative - e non solo - in grado di superare una cultura della sicurezza lavorativa eccessivamente formale.

Tale questione rappresenta infatti oggetto continuo di dialogo tra l’Associazione e le istituzioni nelle sedi competenti - come la Commissione consultiva permanente per la salute e la sicurezza sul lavoro di cui Anmil fa parte dal settembre 2015 - vedendosi così riconosciuto un ruolo istituzionale ben preciso nella produzione della normativa e delle buone prassi in materia, con l’auspicio che la Commissione possa presto riprendere i lavori dopo il rinnovo della sua composizione.

Oltre a questo, Anmil è impegnata attivamente nella produzione di efficaci strumenti operativi di supporto alle aziende e agli addetti ai lavori. Il più recente esempio in questo senso è il 1° Rapporto annuale sulla salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, interamente frutto di uno studio effettuato da un gruppo di professionisti ed esperti dell’Anmil, presentato in Senato nel maggio scorso e che si pone l’obiettivo di diventare periodicamente il punto di riferimento sullo stato dell’arte della Salute e Sicurezza sul lavoro, quale aggiornamento normativo, giurisprudenziale, della prassi amministrativa e del mondo dello studio e della ricerca sulla materia.

Tuttavia, è fondamentale non sottovalutare un altro fattore, ovvero il gap culturale e civile che ostacola la consapevolezza circa l’importanza di una efficace gestione di SSL da parte dei datori di lavoro, degli addetti ai lavori, ma anche degli stessi lavoratori.

La sicurezza sul lavoro, infatti, non è un mero costo ma un “valore”, e come tale deve essere trasmesso nel tessuto lavorativo. Da qui, l’importanza assunta dall’analisi comportamentale e dai suoi comprovati strumenti operativi con cui previene l’esposizione dei lavoratori ai rischi, mettendo a regime protocolli scientifici in grado di orientare il comportamento dei lavoratori, senza peraltro gravare sulle spese aziendali. È infatti pacifico che gli infortuni lavorativi e le malattie professionali siano spesso cagionati, oltre che da una “cattiva” gestione di Ssl, anche dai comportamenti inadeguati che espongono al rischio il lavoratore stesso e gli altri.

Pertanto, il comportamento dei lavoratori necessita di rinforzi e feedback utili alla creazione di abitudini comportamentali sicure, sotto lo stringente controllo direzionale e attraverso meccanismi comunicativi costanti. D’altronde, la direzione intrapresa dalla B-BS è in completa armonia con le strategie di formazione di Anmil, accostando i profili nozionistici della materia con l’evidenza delle conseguenze dei comportamenti. L’efficacia della formazione che la nostra Associazione propone, ad esempio, è infatti rafforzata dagli interventi di coloro che hanno subito un infortunio lavorativo o che soffrono di una malattia professionale, quali testimonial in grado trasmettere, attraverso il racconto della propria esperienza, un insegnamento empatico e, soprattutto, efficace. Anche per questo abbiamo attivato un numero verde gratuito in grado di fornire supporti, informazioni e assistenza specialistica, 800.18094 3.


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