Lavoro e professione

Rinnovo dell’Acn in stand-by, Fimmg dichiara lo stato di agitazione fino allo sciopero

Il Consiglio nazionale della Fimmg, in relazione al rinnovo dell’Acn, ha dato mandato al Segretario nazionale e all’Esecutivo di avviare le procedure per la dichiarazione dello stato di agitazione della categoria e di predisporre le necessarie modalità di lotta sindacale, compreso lo sciopero generale. Il Consiglio nazionale, che si è riunito sabato a Roma, valuta «negativamente il ritardo sull’aggiornamento dell’atto di indirizzo», necessario per l’«avvio del tavolo di trattative con la Sisac».
Ritiene «che il mancato rinnovo della Convenzione impedisca di fatto l'attivazione di idonei strumenti per la gestione delle patologie croniche che interessano circa il 40% dei cittadini italiani» e che «la carenza di medici di medicina generale, derivante dalla gobba pensionistica e da un numero insufficiente di posti messi a bando per la formazione specifica in medicina generale, non potrà trovare una esaustiva soluzione senza un serio rinnovo dell'Acn».
Il Consiglio nazionale della Federazione italiana dei medici di medicina generale considera «indispensabile per la categoria giungere nel breve tempo a un rinnovo contrattuale che consenta ai medici della Fimmg e non solo (medici di famiglia, di continuità assistenziale, di emergenza sanitaria, di medicina dei servizi, di medicina penitenziaria, dei medici Inps) di ottenere l'adeguamento delle competenze economiche stanziate nell'ultima legge finanziaria anche come conseguenza della sentenza della Corte Costituzionale n.178/2015 che ha definitivamente sbloccato il rinnovo contrattuale, oltre che normativo economico». Ritiene inoltre «inaccettabile che la politica parlamentare non affronti il problema del rifinanziamento del Fsn in vista della prossima legge di stabilità». Per questo valuta indispensabile avviare una mobilitazione generale della categoria per il rinnovo dell’Acn, il rifinanziamento del Fsn e una seria politica di sostegno al ricambio generazionale per garantire ai cittadini italiani un Ssn equo, universale e solidale.


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