Lavoro e professione

Casse di previdenza dei professionisti, «habemus cumulo»

di Claudio Testuzza

Finalmente siamo arrivati al conto alla rovescia per l'applicazione del cumulo gratuito anche agli iscritti alle Casse di previdenza dei professionisti relativamente ai periodi assicurativi non coincidenti. Finalmente, perché nonostante la legge fosse attuativa sono passati dieci mesi senza che Inps, Casse private e ministero del Lavoro dessero il via libera o quantomeno una spiegazione a chi attendeva l'assegno di quiescenza anche da mesi.
È arrivato solo il 10 ottobre, infatti, il nulla osta del ministero del Lavoro allo schema di circolare, redatta dall'Inps e concernente questa problematica, a conclusione della valutazione svolta dalla Direzione generale per le politiche previdenziali e dall'Ufficio legislativo del Ministero.
La soluzione delineata prevede di dividere in due il trattamento: la prima parte sarà versata direttamente dall'Inps sotto forma di anticipo, mentre la seconda di competenza delle Casse arriverà in seguito. In questo modo si dovrebbe risolvere il problema dei costi, potenzialmente maggiori per le Casse, perché gli istituti privati prevedono requisiti di pensionamento diversi.
Tutto nasce dalla precedente legge di bilancio, quella approvata lo scorso autunno, che estendeva il cumulo, già previsto nell' ambito degli istituti previdenziali pubblici, anche agli iscritti alle Casse pensioni dei professionisti.
Nel corso dell'iter parlamentare il nuovo meccanismo era stato esteso in modo abbastanza frettoloso alle Casse previdenziali private, senza tenere conto proprio della differenza di requisiti. L'Inps a marzo aveva emanato una circolare per il caso generale, riservandosi in seguito ulteriori istruzioni relative agli altri istituti. Complessivamente, la relazione tecnica alla legge stimava in 7.800 gli interessati per il primo anno, con un esborso per lo Stato vicino ai 100 milioni. Ma i professionisti coinvolti potrebbero essere molti di più. Di questo non si era tenuto conto al momento di approvare l'emendamento. I tecnici hanno infatti dovuto superare il problema che alcune Casse prevedono requisiti per il pensionamento differenti da quelli del regime generale Inps. In particolare, in caso di requisiti più alti, le Casse avrebbero rischiato di dover pagare prima la pensione, con un aggravio dei conti, in contrasto con la necessità di legge di garantire la sostenibilità a 30 anni dei loro bilanci. Alla fine l'ostacolo è stato superato con una soluzione a tappe. Il cumulo gratuito consentirà di accedere al pensionamento secondo i requisiti Inps, ma l'importo della pensione sarà corrisposto in due fasi. Per prima partirà l'Inps mentre la Cassa professionale pagherà la pensione di sua competenza al raggiungimento dei relativi requisiti. L'assegno iniziale dell'Inps non sarà una vera e propria pensione ma un anticipo: non verranno quindi pagate eventuali integrazioni e maggiorazioni sociali. Sarà possibile così ai lavoratori di utilizzare da subito il cumulo per il diritto alla pensione, ma, appunto, con un pagamento differenziato. In occasione della nuova legge di bilancio che sarà approvata entro fine anno dovrebbe anche venire introdotta una copertura normativa al meccanismo individuato dall'Inps. Il cumulo gratuito consentirà, quindi, di accedere al pensionamento secondo i requisiti Inps. Attraverso il cumulo gratuito dei contributi versati presso Casse previdenziali diverse, i lavoratori potranno andare in pensione sia di vecchiaia sia anticipata.
Il presidente dell'AdEPP, e anche dell'Enpam, Alberto Oliveti , commentando il via libera del Ministero del lavoro alla circolare dell'Inps sul cumulo gratuito dei contributi versati in diverse gestioni, ha affermato che con il cumulo si raggiunge un obiettivo di civiltà. Fa, però, notare che, mentre per i lavoratori iscritti all'Inps il costo del cumulo viene sostenuto dallo Stato, nel caso dei professionisti a pagare una quota di tale costo potrebbero essere i professionisti che non ne beneficeranno. Questa asimmetria potrà ricadrà sui più giovani.
Inoltre vi sono delle perplessità per il fatto che l'Inps diventi ente erogatore di prestazioni proprie delle Casse. In ogni caso, il presidente dell'Adepp ha sottolineato, che è un bene che sia arrivato il via libera alla circolare, così si chiarisce che la responsabilità del ritardo non era certo delle Casse dei professionisti.


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