Lavoro e professione

Il sistema salute e le professioni sanitarie: una risposta appropriata e sostenibile

di Maurizio Zega (responsabile SITRA, Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma)

Nel 2012, il Policlinico Universitario Agostino Gemelli, divenuto Fondazione nel 2015, ha progettato un nuovo assetto organizzativo, istituendo il Sitra (Servizio Infermieristico, Tecnico e Riabilitativo Aziendale) con caratteristiche di direzione, programmazione, organizzazione e gestione dei processi assistenziali.
L'organizzazione del Sitra prevede una dimensione gestionale con un direttore di Unità operativa complessa e di un dirigente di Uos per ogni polo assistenziale e una di supporto tecnico scientifico con ruoli Professional. I dirigenti di polo sono responsabili dei bisogni di assistenza ospedaliera attraverso la gestione del personale infermieristico, ostetrico, tecnico, riabilitativo ed ausiliario e rivestono un ruolo di garanzia tra le linee adottate a livello aziendale e le risorse professionali a loro affidate.

L’Area Professional prevede un'articolazione funzionale in aree professionali infermieristica, tecnica, riabilitativa ed ostetrica. Il dirigente d'area svolge attività di ricerca, studio e supporto scientifico alle modifiche e o implementazioni organizzative.
La declinazione delle funzioni attribuite ai diversi livelli di responsabilità ha permesso di governare processi in maniera analitica e oculata:
- le risorse professionali assegnate,
- le evoluzioni clinico assistenziali del modello salute
- rispondere all'evoluzione della domanda sanitaria con adeguate soluzioni organizzative.

Tra le azioni di governo attuate è stata fondamentale la gestione delle risorse per comprenderne l'appropriato utilizzo. La predisposizione annuale di piani di attività ha fornito, e fornisce tutt'ora, una visione complessiva, capillare, dei tempi, delle responsabilità, delle priorità, delle attività e quindi di pianificazione del fabbisogno delle risorse sia a medio termine che in situazioni immediate di relativa urgenza.
L'apertura del Sitra verso progetti di ricerca mono e multidisciplinari ha permesso di apportare un'evoluzione dell'aspetto tecnico/professionale. Nel 2013 è stato introdotto il Process Assessement Instrument (Pai), un programma informatico di supporto alla decisione assistenziale e alla sua registrazione. Il Pai, con l'utilizzo delle diagnosi infermieristiche, degli interventi e delle attività ha standardizzato il linguaggio infermieristico e aumentato l'accuratezza. Oggi il Pai viene compilato in tutte le unità operative per adulti e pediatriche. Inoltre, nel 2013 sono state attivate le consulenze infermieristiche. Gli infermieri posizionano e gestiscono Picc, valutano e gestiscono ferite difficili e stomie e refertano in cartella l'avvenuta consulenza. Ad oggi sono state eseguite più di 16mila consulenze infermieristiche.

Audit Sitra
Infine, in un'ottica di miglioramento continuo della qualità dell'assistenza, il Sitra ha strutturato formalmente metodologie di audit. L'audit Sitra si focalizza su specifici problemi assistenziali o su aspetti di pratica corrente in ambito assistenziale. Nello specifico gli Audit hanno come oggetto la valutazione qualitativa e quantitativa della documentazione infermieristica, consulenze infermieristiche e gli strumenti di individuazione precoce dei soggetti fragili. Nel 2016, gli audit sulla documentazione infermieristica hanno evidenziato un incremento significativo dell'accuratezza compilativa.
In risposta all'evoluzione dei bisogni e della complessità della persona è stato necessario un ripensamento del paradigma assistenziale passando da un approccio di tipo riparativo a uno orientato alla centralità della persona. L'organizzazione per intensità di cura e complessità assistenziale (IC &CA) è un modello organizzativo che si colloca in continuità con un generale e progressivo cambiamento dell'ospedale superando la logica delle unità di degenza. Il triage di Corridoio (Tri-Co), è stato lo strumento scelto per una prima classificazione del paziente secondo il livello di complessità. L'aspetto innovativo è che, attraverso la valutazione congiunta dell'instabilità clinica e della complessità assistenziale, il paziente possa essere attribuito a una fascia di complessità all'interno di un percorso di cura assistenziale specifico già condiviso. Il care manager è la figura infermieristica “manageriale” che nasce con la funzione di guidare il paziente all'interno di questo percorso, già condiviso a livello multidisciplinare, secondo il livello di complessità assegnato.
Per poter erogare un'assistenza di qualità in sinergia con la ricerca è stato necessario disporre di una funzione che potesse fungere da cerniera tra la realtà ospedaliera e quella territoriale, che potesse agire da garante della continuità delle cure soprattutto per i soggetti “complessi” perché cronici e/o fragili.

Per i pazienti ritenuti fragili il percorso di continuità assistenziale è stato ideato attraverso tre punti principali: la presa in carico del paziente in ingresso; la valutazione di 1° livello con scheda infermieristica in continuità assistenziale RAD SICA e l'attivazione precoce dei percorsi Ospedale -Territorio senza soluzioni di continuità. La RAD-Sica fornisce indicazioni e criteri per valutare i pazienti fragili (in particolare degli anziani) per valutarne il fabbisogno di assistenza e per programmare il percorso di continuità assistenziale. L'infermiere che accoglie il paziente verifica la presenza di pazienti fragili compilando la Rad SICa ed in caso positivo trasmette la valutazione del paziente alla Centrale di continuità assistenziale (Cca). Il case manager in questo caso, è la figura assistenziale che viene attivata per valutare il paziente e definirne il percorso più appropriato. La percentuale di compilazione della scheda è superiore al 90% in entrata. Dall'istituzione della Cca fino a novembre 2016 sono stati seguiti più di 10mila pazienti.
Questo è il modello con il quale il Sitra della Fpg ha cercato di superare il “conflitto” che tutta la comunità sanitaria vive sul piano operativo, vale a dire, l'adesione ideale alla presa in carico appropriata del paziente e i fattori contingenti che troppo spesso lo impediscono. Si è dotato di strumenti nuovi e agili, nel contempo integrati con nuove figure professionali di management orientate al percorso interno e al percorso in continuità con il territorio.


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