Lavoro e professione

Neurologia e dintorni: i benefici sociali della legge Gelli

di Prof. Leandro Provinciali (past president Società Italiana di Neurologia e direttore Clinica Neurologica e Dipartimento Scienze Neurologiche, Ospedali Riuniti di Ancona)

Il miglioramento della qualità dell'assistenza e della sicurezza delle cure trova un incentivo prezioso nella legge Bianco-Gelli. L'accreditamento delle società scientifiche e l'identificazione di linee-guida o di buone pratiche cliniche, consolidate dall'esperienza, costituiscono un passo decisivo verso il miglioramento dell'attività professionale in sanità. In relazione a ciò le Società Scientifiche dovranno accreditarsi presso il Ministero della Salute e successivamente fornire le indicazioni in grado di garantire la qualità dei processi assistenziali sulle malattie di competenza della disciplina, con l'obiettivo di garantire appropriati percorsi di cura.
L'accreditamento sarà realizzato sulla base dei criteri di rappresentanza della comunità di specialisti afferenti ad una specifica disciplina: tale accreditamento sarà sottoposto al vaglio del ministero della Salute.
Nell'ambito del rischio professionale l'adesione alle linee guida indicate dalle Società Scientifiche accreditate potrà fornire adeguate garanzie sia al paziente che allo specialista di riferimento. Nel primo caso i soggetti malati riceveranno prestazioni adeguate ai canoni scientifici disponibili per ogni situazione clinica; i medici, d'altra parte, non dovranno giustificare la propria condotta assistenziale, se supportata dalle linee guida accreditate dalla comunità scientifica. In questo modo si realizza una piena sintonia fra le garanzie di cura richieste e le indicazioni di buona qualità dell'assistenza, tenendo presente che l'evoluzione delle malattie potrebbe essere indipendente dalla qualità delle cure offerte.
In Italia la cura delle Malattie del Sistema Nervoso è ancora caratterizzata da un'elevata percentuale d'interventi “generici”, realizzati da specialisti formati su competenze non settoriali, spesso con caratteristiche non adeguate a garantire trattamenti idonei alla guarigione o alla limitazione delle conseguenze del danno neurologico. Un'indagine effettuata dall'Università Bocconi ha segnalato un elemento allarmante: in ambito ospedaliero, meno della metà dei disturbi attribuibili a compromissione del Sistema Nervoso sono affrontati in prima istanza dai neurologi, ai quali è indubbiamente attribuibile la maggiore competenza specifica.
L'approccio a tali criticità ha rappresentato uno degli elementi caratterizzanti della presenza dell'On. Federico Gelli a Napoli, nell'ambito del 48°congresso della Società Italiana di Neurologia. Il confronto si è realizzato nel corso di una tavola rotonda dedicata ai cambiamenti in materia di Sanità e ha consentito di formulare progetti significativi per migliorare il livello assistenziale nel nostro Paese.
E' rilevante la sensibilità dimostrata nei confronti della Neurologia, al cui ambito disciplinare l'Organizzazione Mondiale della Sanità attribuisce primati preoccupanti, sia a riguardo del bisogno, superando le malattie neoplastiche e cardiologiche, che della responsabilità nella genesi delle disabilità severe dell'adulto.
Particolare rilievo è stato attribuito ai cambiamenti nei criteri di attribuzione e di risarcimento delle responsabilità mediche, considerando le particolari difficoltà diagnostiche e gestionali delle malattie neurologiche, il cui trattamento è valorizzato dalla competenza specifica, sia nelle fasi precoci che in quelle avanzate della condizione morbosa.

Nello spirito della recente legge 24/17 risulta cruciale garantire prestazioni neurologiche appropriate, facendo riferimento alle linee-guida indicate dalle Associazioni Autonome e dei Gruppi di Studio della Società Italiana di Neurologia.
Le indicazioni selezionate da Associazioni e Gruppi di Studio neurologici coprono un settore particolarmente vasto della medicina. Alle malattie del Sistema Nervoso afferiscono ambiti culturali complessi e differenziati della Medicina: dai disturbi della comunicazione a quelle del movimento; dalle malattie vascolari a quelle degenerative, traumatiche o neoplastiche; dalla compromissione della coscienza alle manifestazioni indicative di interessamento neuro-muscolare. Appare ovvio che la legge citata induce un beneficio “palpabile” nella comunità: la crescita delle risposte assistenziali caratterizzate dalla massima competenza disponibile a riguardo delle diverse problematiche.
Il beneficio “sociale” che può derivare dalla crescita dell'appropriatezza delle risposte mediche e sanitarie in ambito neurologico è espresso anche dai dati epidemiologi riguardanti le malattie del Sistema Nervoso: almeno cinque milioni di soggetti che soffrono di una cefalea temporaneamente o permanentemente invalidante, almeno due milioni di soggetti limitati dalla presenza di dolori a livello del rachide e dei muscoli, circa un milione di casi di demenza, almeno 800.000 soggetti colpiti da ictus, oltre 500.000 pazienti affetti da epilessia o altre manifestazioni parossistiche, circa 200.000 casi con Malattia di Parkinson o altri disturbi del movimento oltre 100.000 pazienti, prevalentemente giovani, affetti da Sclerosi Multipla.
La lista, purtroppo, potrebbe continuare a lungo, ma la numerosità della popolazione interessata e la gravità delle compromissioni inducono a ritenere che le Malattie del Sistema Nervoso rappresentino un grave problema, sia sanitario che sociale, anche in considerazione del carico di disabilità indotto da tali malattie.
L'avanzamento promosso dalla “Legge Gelli” verso una migliore qualità delle cure e a favore di maggiori garanzie offerte sia agli utenti che agli operatori del Servizio Sanitario Nazionale, costituisce un passo deciso verso il miglioramento globale della tutela della salute della popolazione italiana.
La comunità neurologica nazionale affronta con spirito costruttivo gli impegni richiesti dalla legge 24 del 2017, al fine di contribuire al miglioramento delle risposte assistenziali, supportato anche dall'adeguamento delle risorse destinate ad affrontare la maggiore causa di disabilità nel mondo occidentale.



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