Lavoro e professione

Amianto killer, la proposta per voltare pagina: credito d’imposta per la bonifica

di Osservatorio nazionale amianto onlus

L'Italia è stato il maggiore produttore e utilizzatore di amianto, un killer silenzioso che uccide anche a basse dosi e dopo decenni. «Seimila decessi nel 2016, 10.000 nuovi casi diagnosticati; 54.000 da qui al 2025, anno in cui ci sarà il picco; 100.000 decessi nei prossimi 120 anni, solo in Italia e le stime sono prudenziali. È inaccettabile il sacrificio di tante vite umane, che si possono ancora salvare, a causa dell'inerzia delle pubbliche autorità. Chiediamo uno scatto di reni da parte delle istituzioni», ha dichiarato oggi Ezio Bonanni, presidente dell'Osservatorio Nazionale Amianto.
In Italia, fino all'entrata in vigore della legge 257/1992, sono state lavorate 3.748.550 tonnellate di amianto che, miscelate con altri prodotti, hanno determinato la presenza del minerale killer in tutti luoghi di vita e di lavoro: si calcola che a tutt'oggi nel nostro Paese, in assenza di una bonifica efficace, vi siano circa 40 milioni di tonnellate di materiali contenenti amianto, per cui permangono le condizioni per la prosecuzione delle esposizioni anche dopo la messa al bando della lavorazione del minerale.
Secondo stime OMS, ogni anno questa fibra killer provoca nel mondo più di 100mila decessi.

Una legge per cambiare scenario
L'Osservatorio Nazionale sull'Amianto, partendo dalla considerazione della dimensione di questi dati, è convinto che il problema, per la sua entità, deve essere affrontato e superato con strumenti tecnico normativi ed economico finanziari che permettano la bonifica definitiva dei materiali contenenti amianto agli imprenditori, ai privati e ai cittadini tutti.
Nasce da questa considerazione la proposta di legge per la bonifica che verrà presentata e che prevede un credito di imposta per la bonifica e per la messa in sicurezza pari al 50% della spesa nel caso dei produttori di reddito di impresa e una detrazione del 75% nel caso dei privati. Lo Stato eviterebbe un esborso di diverse decine di miliardi di euro, a carico della sanità pubblica, dell'INAIL e dell'INPS che potrebbero arrivare al collasso, anche alla luce delle svariate emergenze ambientali presenti nel nostro territorio (dall'ILVA di Taranto, al petrolchimico di Siracusa, al porto di Trieste, alla Maddalena). Nel contempo verrebbero messe in moto risorse economiche in grado di dare una accelerata ai consumi interni con conseguenze positive sul fronte dell'occupazione e della congiuntura economica.

Vantaggi fiscali
Per Nicola Forte, esperto fiscalista «la proposta di legge si fonda sull'utilizzo della leva fiscale per incentivare i numerosi e, attualmente troppo costosi, interventi di bonifica dell'amianto e smaltimento del materiale cancerogeno, attraverso un riconoscimento di un credito di imposta alle imprese e di detrazione per i privati. Anche per quest'ultimi il problema amianto è molto sentito e, nonostante esistano già delle riduzioni, queste non risultano sufficienti rispetto alla gravità del fenomeno. L'importo massimo previsto su cui calcolare la detrazione, sia pure limitatamente al quinquennio 2018-22, dovrebbe aumentare da 96mila a 120mila euro, con una detrazione pari al 75%. Inoltre il contribuente potrà scegliere come utilizzare con maggiore efficacia il beneficio suddividendo la spesa detraibile in un numero variabile di rate da 5 a 10. Per quanto riguarda le imprese sarà previsto un beneficio maggiore, relativo non solo all'anno in corso, ma valido anche per il futuro, che prevede un credito di imposta pari al 50% delle spese di bonifica con un massimale di spese di 2 milioni di euro, da suddividere in 3 quote di pari importo».


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