Lavoro e professione

Congresso Sifo: la legge sul risk un punto di equilibrio tra pazienti e professionisti

Al 38° Congresso Sifo la legge 8 marzo 2017 n.24, “Disposizioni in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita, nonché in materia di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie” è il tema della giornata odierna dei lavori, anche grazie alla presenza ed all'intervento in sessione plenaria dello stesso firmatario, Federico Gelli. Come sottolineato dallo stesso deputato «la legge offre moltissimi spunti di riflessione per i professionisti che operano nel settore sanitario, pubblico e privato. Il dato sostanziale della nuova norma è il riconoscimento del diritto alla sicurezza delle cure, che diventa parte integrante del diritto alla salute, con l'invito ad ogni operatore di concorrere alla prevenzione del rischio connesso all'erogazione delle prestazioni, contribuendo così a combattere alla radice il doloroso insieme di fenomeni che definiamo “medicina difensiva”. Per i farmacisti come per tutti gli operatori sanitari, la 24/2017 si presenta come un elemento di tranquillità, perchè punta a porre in atto responsabilmente quegli elementi di sistema che debbono rendere efficace e continuativa la gestione del rischio clinico».

Di fronte alla nuova norma di legge ed al messaggio che porta a tutto il mondo della salute, i farmacisti ospedalieri hanno applaudito con convinzione. «La legge Gelli è un grande passo avanti - è il commento di Maria Grazia Cattaneo, vicepresidente di Sifo -. Per chi lavora in ospedale la nuova legge è importante perché consolida la filiera di gestione del rischio sanitario grazie alla nascita dei Centri per la gestione del rischio sanitario e dell'Osservatorio nazionale delle buone pratiche e sicurezza in sanità. Riafferma poi l'importanza delle Linee guida e mette a sistema tutte le funzioni in campo, per cure sempre più sicure e di qualità».
Il plauso convinto alla 24/2017 emerge da un terreno favorevole da sempre ai temi della gestione del rischio, visto che il ruolo del farmacista ospedaliero è per sua natura fondamentale per garantire la qualità delle cure: è a questa figura professionale, infatti, che viene assegnato il compito di presidiare i punti di rischio nella gestione dei prodotti farmaceutici lungo tutta la filiera, dall'approvvigionamento all'allestimento, dallo stoccaggio alla distribuzione, fino alle indicazioni per la corretta prescrizione e per la somministrazione delle terapie.

Per questo secondo il segretario nazionale Sifo Francesco Cattel, la nuova norma «rappresenta un punto di equilibrio tra le richieste del cittadino e le esigenze dei professionisti del Ssn. E' fondamentale oggi più che mai per chi opera all'interno del Ssn recuperare un rapporto di fiducia con il paziente, minato negli ultimi da eccessi nell'ambito della medicina 'preventiva', ma per far questo è indispensabile agire in termini di prevenzione, per ridurre gli errori in ambito sanitario». E con i centri per la gestione del rischio sanitario e l'Osservatorio per le buone pratiche, prosegue Cattel, «ci sono i migliori presupposti perché questo avvenga in quanto, se la norma verrà applicata correttamente, si potrà raggiungere l'obiettivo di trasparenza e sicurezza».


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