Lavoro e professione

La rabbia dei medici, manifestazione il 30 novembre e sciopero reiterato a partire da dicembre

Esplode la rabbia dei camici bianchi. Che il 30 novembre prossimo si danno appuntamento presso la Sala Capranichetta a Piazza Montecitorio alle 10.30 dove si riuniranno i vertici delle organizzazioni sindacali per concertare iniziative di mobilitazione delle categorie professionali. A partire da uno sciopero nazionale a dicembre, che verrà reiterato più volte fino a marzo 2018, unitamente ad ulteriori azioni che verranno successivamente comunicate. La delusione è cocente, soprattutto guardando alla Legge di Bilancio 2018 in esame al Senato e a recenti dichiarazioni di esponenti della maggioranza. Lo annuncia una nota dell’intersindacale.

«I contenuti della Legge di Bilancio 2018, ed il disinteresse per il rinnovo del CCNL dei dirigenti sanitari dopo 8 anni di blocco - si legge nel comunicato - indicano chiaramente una visione politica del Sistema Salute Italia tendente a colpire e demotivare chi lavora a favore della tutela della salute dei cittadini, anche allo scopo di raggiungere l'obiettivo di una sanità sempre meno pubblica, con il rischio di un pericoloso abbassamento della qualità e della sicurezza delle cure, rischio che non può e non deve essere sottovalutato, o peggio ignorato, da chi governa il Paese. Abbiamo chiesto un incontro urgente al Presidente del Consiglio, ai Ministri della salute e della Pubblica Amministrazione e al Presidente della Conferenza delle Regioni»

Queste criticità rilevate da medicie vetrinari Ssn:

- La mancata modifica del tetto di spesa per l'assunzione di personale degli Enti del SSN e della parte del D.Lgs 75/2017 che sottrae dal tavolo contrattuale risorse già nostre

- L'inaccettabile rimbalzo di responsabilità su chi dovrà finanziare, ancorché con risorse esigue, il prossimo rinnovo del contratto di lavoro, peraltro ancora in attesa del segnale di avvio
- L'esclusione del lavoro medico dai benefici previdenziali concessi ad altre categorie della sanità
- L'incertezza sulla sorte del precariato della ricerca
- Le evidenti criticità del sistema della formazione post-laurea, stretto in un imbuto formativo che sta desertificando ospedali e territorio


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