Lavoro e professione

Veterinari: servono segnali concreti per rifinanziare il Ssn

di Aldo Grasselli (Sivemp-Fvm)

I veterinari dipendenti del Servizio sanitario nazionale saranno costretti a scioperare il 12 dicembre per richiamare l'attenzione del Governo e delle Regioni sulle gravi carenze che il de-finanziamento della sanità, il blocco del turn-over, il precariato, il blocco dei contratti ha prodotto negli ultimi 8 anni.
Dopo tante promesse mancano ancora decisioni risolutive per stabilizzare i precari, per finanziare percorsi di specializzazione con borse di studio adeguate ai fabbisogni di tutte le professioni sanitarie, per riconoscere alle Regioni il necessario per assicurare i Lea e per assumere forze nuove a sostegno della sanità pubblica che si regge su professionisti sempre più anziani.
La finanza pubblica, che è intervenuta per salvare l'Alitalia e le Banche, deve tornare a dare alla sanità risorse pari a quelle che investono Francia e Germania.
Non ci piace scioperare. Ci costa energia e soldi, più di quanti ne chiediamo nel rinnovo contrattuale. Ma la situazione richiede una forte presa di posizione.
Noi crediamo in un Servizio sanitario pubblico, equo, universalistico, inclusivo e protettivo e per questi valori siamo disposti a scioperare compatti il 12 dicembre e quando sarà necessario durante tutta la prossima campagna elettorale.
Lo sciopero nazionale che abbiamo proclamato insieme ai medici ospedalieri ha riscosso una forte adesione.
Dopo 8 anni di tagli dei fondi contrattuali, di riduzione degli organici, di accorpamenti e perdita di posizioni, di precariato illuso, di smantellamento di aziende e servizi abbiamo atteso invano che il Senato approvasse gli emendamenti che avrebbero restituito in parte le risorse necessarie alla sopravvivenza del sistema e alla definizione di contratti dignitosi.
Quanto attendevamo era stato accolto in diversi emendamenti alla Legge di Bilancio proposti all'unanimità dalla Commissione sanità del Senato, ma un ordine di partito o di Governo ha fatto ritirare gli emendamenti e il voto di fiducia ha lasciato tutti a bocca asciutta.
Il Governo deve trovare quanto prima una soluzione. Occorre uno stanziamento di risorse per il Fondo sanitario nazionale e per i contratti e non si tenti di mettere in conflitto il finanziamento dei contratti con l'erogazione dei servizi ai malati.
I nostri colleghi medici negli ospedali e nei servizi faranno il possibile per non arrecare disagi rilevanti ai malati ma sciopereranno convinti.
Noi Veterinari ufficiali dei servizi delle Asl, del Ministero della salute, delle Regioni e degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali, faremo altrettanto perché abbiamo specifici problemi che devono essere risolti, da tempo segnalati all'Esecutivo.
Lo sciopero dei veterinari del 12 dicembre cade in vicinanza delle feste natalizie, sappiamo - e ce ne dispiace - che arrecheremo forti danni all'economia agro-zootecnico alimentare e ai commerci che si stanno appena riprendendo dopo anni di crisi.
Bloccheremo per un giorno intero, a pochi giorni dal Natale, le importazioni e le esportazioni di animali e derrate alimentari, i mercati di bestiame e ittici, le movimentazioni animali, le macellazioni, le certificazioni sanitarie necessarie per approvvigionare i banchi degli esercizi commerciali.
E' il solo modo che ci resta per chiedere fatti concreti, per indurre il Governo a fare ciò che è necessario per recuperare la nostra fiducia: approvare prima di Natale nel passaggio alla Camera della Legge di Bilancio quanto in Senato è stato affossato, mettere mano a una riorganizzazione complessiva dei servizi veterinari delle Regioni, attivare borse di studio per specializzare i giovani medici veterinari, riassorbire i precari delle Asl e degli Izs, potenziare la funzione preventiva che i servizi veterinari assicurano alla salute dei cittadini, ai consumatori e alle imprese.
Attendiamo un segnale di apertura tangibile per comporre quanto prima la vertenza, ma siamo pronti a ribadire le nostre proteste con nuovi scioperi sinché sarà necessario.


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