Lavoro e professione

Cantiere professioni, le core competence dell’osteopata

di Paola Sciomanchen (presidente del Registro degli Osteopati d'Italia)

Il 31 gennaio è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, con entrata in vigore il 15 febbraio 2018, il testo della legge 1324 al cui articolo 7 “si individua l'osteopatia come professione sanitaria” aprendo così la strada al percorso di riconoscimento della professione per la definizione delle competenze, della formazione e delle equipollenze.

Difficile ora prevedere quali saranno i tempi, ma il Roi si è già messo a lavoro. Insieme a Sipem - Società Italiana di Pedagogia Medica ha realizzato la prima proposta di core competence dell'osteopatia in Italia, in cui vengono classificate le competenze esclusive e caratterizzanti dell'osteopatia. Con questo documento il Roi si propone come interlocutore serio e autorevole per partecipare ai Tavoli con le istituzioni e commissioni preposte all'attuazione della legge (Congresso Stato Regioni, ISS e Ministero dell'istruzione), nella definizione del ruolo e della figura del professionista osteopata.

Un lavoro cominciato circa un anno fa che ha visto impegnato un gruppo di lavoro, composto da otto osteopati e due esperti di Sipem. Nel corso del progetto sono stati analizzati e comparati i diversi modelli di riferimento e si è scelto di adottare il modello Guilbert, metodologia già utilizzata in Italia per l'individuazione delle competenze di infermieri, fisioterapisti, educatori professionali e dietisti.

Il team ha declinato le Funzioni svolte dall'osteopata come professionista sanitario. Le core competence, individuate sulla base dei principi osteopatici, della letteratura scientifica, delle leggi italiane e dei bisogni di salute della popolazione sono sette: “promozione della salute e prevenzione”, “cura osteopatica”, “educazione terapeutica”, “ricerca”, “formazione”, “autoformazione”, “gestione e qualità”. Infine, per ogni Funzione sono state definite le Attività, ossia le competenze vere e proprie, alcune delle quali esclusive e caratterizzanti della professione di osteopata, altre trasversali tutte le professioni sanitarie, altre ancora interprofessionali, in cui professionisti diversi concorrono insieme, ciascuno con la propria modalità, allo stesso scopo. La proposta è stata poi condivisa con la comunità di pratica e gli esperti di formazione attraverso una web-based opinion survey.

La Cura Osteopatica è la principale competence perché raccoglie la maggior parte delle attività caratterizzanti. In particolare, definisce le Attività osteopatiche, di pianificazione, di valutazione ed esecuzione del trattamento. In questa funzione si declina l'attività dell'osteopata che agisce sulla capacità di adattamento della persona quando dei cambiamenti naturali o indotti, intervengono a limitare o a modificare il funzionamento di uno o più sistemi che mantengono il suo stato di salute.

Attraverso un intervento manuale, l'osteopata, dopo un' attenta valutazione del paziente, stimola un nuovo adattamento, il più funzionale possibile rispetto alla nuova condizione, oppure rimuove le cause del disequilibrio funzionale, ripristinando una mobilità fisiologica.
Infine il professionista dovrà valutare gli esiti del trattamento osteopatico, condividendo con il paziente il piano terapeutico, gli obiettivi, supportandolo nella gestione della sua condizione anche, laddove necessario, in un contesto interdisciplinare.

La definizione del Core Competence dell'osteopata, dunque, rappresenta il primo passo nel processo di riconoscimento, secondo quanto previsto dalla Legge 1324. Ciò significa non solo essere legittimati ad esercitare una professione ma anche inserirsi e integrarsi responsabilmente in uno specifico contesto interdisciplinare all'interno del quale gestire i pazienti in modo competente ed informato. L'interdisciplinarietà è, infatti, un tema fondamentale e trasversale a tutte le professioni sanitarie che sempre più si dovranno integrare per offrire una risposta adeguata alle esigenze di assistenza e di cura per i pazienti fragili.


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