Lavoro e professione

Rinnovi contrattuali, da Garavaglia la roadmap su tempi e risorse. E la Fimmg detta le sue condizioni

di Barbara Gobbi

«Oggi abbiamo trasmesso l’Atto d’indirizzo sul comparto. Tra lunedì e mercoledì trasmetteremo quelli su dirigenza e medicina convenzionata». Così il coordinatore del Comitato di settore-Sanità, Massimo Garavaglia, dà una risposta alla minaccia di ulteriori barricate - in particolare dei medici dipendenti - e segna una svolta nella trattativa che da mesi intesse con i principali sindacati della Medicina generale. «Siamo riusciti a trovare le risorse con uno sforzo di buona volontà, malgrado il Governo abbia fallito in legge di Bilancio sulle coperture, e nonostante il Fsn sia inferiore di 8 miliardi rispetto al 2013», attacca Garavaglia, assessore alle Finanze di Regione Lombardia e coordinatore degli assessori regionali, che alle prossime elezioni si candiderà per la Lega.

Le risorse in campo. Oltre agli accantonamenti nei bilanci regionali - circa 600 milioni - Garavaglia annuncia: «Stiamo lavorando sulla decorrenza, per tamponare l’emergenza 2018. Mentre per il 2019 non c’è problema, visto che disporremo di un miliardo in più». L’obiettivo è chiudere gli accordi cercando di spostare il flusso economico al momento in cui le Regioni faranno cassa anche sulla prossima Finanziaria. L’idea è di blindare il miliardo in più previsto nel Fsn 2019, riservandone una fetta anche per i contratti. Nel corso di quest’anno, le Regioni garantiscono un flusso di cassa con decorrenza da settembre per il 2016-2017, mentre la quota del 2018 sarebbe riconosciuta in arretrato. Poi si ripartirebbe secondo ordinaria amministrazione dal 2019.

Il rilancio delle trattative per la Convenzione. Al rilancio della Convenzione per la medicina generale, cui si provvederà come per le altre categorie con l’integrazione degli atti d’indirizzo, ha dato manforte anche la ministra della Salute Lorenzin: in una lettera al coordinatore della Sisac, Vincenzo Pomo - come ricorda il segretario della Fimmg, Silvestro Scotti - «la ministra ha sottolineato tra l’altro la necessità di procedere a un pre-accordo che riconosca alla medicina generale risposte immediate su ricambio generazionale e recupero economico». E «oggi arriva uguale conferma dalle Regioni», aggiunge Scotti, che stamattina ha incontrato il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini e gli assessori Antonino Saitta e Massimo Garavaglia, a margine della Conferenza straordinaria delle Regioni in cui è stato approvato il riparto del Fondo sanitario 2018. «Durante il confronto con le Regioni è stato sottolineato come la medicina generale sia in attesa di recuperare gli arretrati economici dal 2010, e non abbia potuto usufruire dell’adeguamento della vacatio contrattuale riconosciuta ad altri soggetti professionali del Ssn. Sono state verificate le basi economiche per la chiusura di un pre-accordo subito e di un Acn completo entro il 2018, manca solo un percorso negoziale rapido e concreto con la Sisac, che ci auguriamo si concluda in tempi brevi, come è avvenuto per il contratto degli statali e come pare accadrà per il comparto e la dirigenza medica. Non siamo disponibili ad essere assimilati al pubblico impiego solo per i doveri e non per gli stessi diritti», prosegue Scotti.
La prima posta in gioco quindi è portare a casa subito l’indennità dello 0,75% di vacanza contrattuale, a fronte dell’intesa su norme di carattere generale, come le graduatorie per migliorare l’accesso dei giovani alle graduatorie, l’ampliamento del massimale (che serve in particolare a Regione Lombardia) e la tutela della graduatoria per le donne medico in gravidanza, auspicata anche dalla ministra.


© RIPRODUZIONE RISERVATA