Lavoro e professione

Contratto dirigenza, seconda fumata nera all'Aran. Garavaglia: «Esclusività entri nel monte salari». L'Intersindacale: «Si procede sul piano tecnico»

di Red.San.

«La clausola di esclusività per l’area della dirigenza medica, veterinaria, sanitaria e delle professioni sanitarie del Comparto Sanità va inclusa nel calcolo del monte salari complessivo, chiarendo così la natura della voce contrattuale per definire gli incrementi retributivi». Così il presidente del Comitato di Settore Regioni-Sanità, Massimo Garavaglia, ha ribadito la posizione già assunta in precedenza e comunicata l’8 marzo al premier Paolo Gentiloni e per conoscenza ai ministri Padoan, Madia e Lorenzin e al presidente dell’Aran, Sergio Gasparrini. «Abbiamo chiesto inoltre al Governo l’attivazione di un confronto per rendere attuali i parametri fissati dalla legge che per quanto riguarda la spesa di personale in sanità fa riferimento ad un valore ormai inadeguato rispetto all’organizzazione e alla erogazione dei servizi oggi profondamente cambiata. Serve – ha concluso Garavaglia – un pronunciamento puntuale del Governo durante l’attuale fase contrattuale in corso presso l’Aran, attraverso la costituzione, come abbiamo più volte chiesto, di uno specifico Tavolo di approfondimento».

L'Intersindacale ribadisce intanto di non avere alcuna intenzione di seppellire l'ascia di guerra. In un comunicato al vetriolo dà conto della seconda fumata nera all'Aran e annuncia, «in attesa di un chiarimento politico da parte di Regioni e Governo», di consentire a «proseguire il confronto contrattuale in sede meramente tecnica. I legali rappresentanti delle organizzazioni sindacali - si legge nel comunicato - titolari della rappresentatività politica e del potere di firma, però, abbandonano il tavolo sino a che non si avranno risposte soddisfacenti, per rimarcare con tale allontanamento una protesta che aveva spinto allo sciopero, sospeso per quel senso di responsabilità che la parte datoriale sembra voler umiliare».

Sulla stessa linea il Fassid: «Dopo tre convocazioni, nonostante le pressanti richieste e le assicurazioni ricevute, il nodo dell’inclusione della indennità di esclusività nella massa salariale è rimasto irrisolto. Il Mef non ha fornito nessuna ulteriore indicazione e non ha di fatto affrontato il problema. A questo punto riteniamo - si legge nel comunicato - che non ci siano le condizioni per proseguire la trattativa sindacale. Il problema riveste infatti un rilievo politico-sindacale che va bene oltre il suo effettivo valore economico. Non è infatti accettabile che per la dirigenza del Ssn si proceda ad un rinnovo contrattuale, dopo 9 anni di attesa, che prevede una ingiustificabile penalizzazione economica rispetto al complesso del pubblico impiego e agli altri rinnovi della sanità già definiti o in fase di chiusura. Quando finalmente il nodo verrà sciolto riprenderà la trattativa, se ci saranno le condizioni, oppure riprenderemo lo stato di agitazione, sospeso all’avvio della trattativa. Ovviamente nel frattempo non faremo mancare le nostra pressione sul Mef e sulle Regioni perché si definisca positivamente la questione».


© RIPRODUZIONE RISERVATA