Lavoro e professione

Oftalmologia: francobollo e medaglia commemorativi per i 150 di Soi

di Red.San.

S
24 Esclusivo per Sanità24

La Società oftalmologica italiana (Soi) compie 150 anni e per celebrare la ricorrenza il ministero dello Sviluppo economico ha realizzato un francobollo celebrativo, mentre l'Istituto poligrafico, in collaborazione con la Zecca dello Stato, ha coniato una medaglia commemorativa. La cerimonia di presentazione dell'emissione e annullo postale del francobollo e di consegna della medaglia è prevista domani a Roma in occasione dell'apertura del 17esimo Congresso internazionale della Soi. "La Società - sottolinea il presidente, Matteo Piovella - è l'associazione medico scientifica specialistica più antica d'Italia e punto di riferimento dei 7mila medici oculisti del Paese. E ora siamo davvero soddisfatti perché la Soi ha ricevuto i riconoscimenti da parte dello Stato e dalle Istituzioni, che tutti ci aspettavamo per dedizione e professionalità".

Le celebrazioni prevedono anche l'opportunità di sostenere la campagna di informazione e sensibilizzazione ‘La vista ti salva la vita', grazie alla quale gli oculisti della Soi, coordinati e organizzati dalla Fondazione Insieme per la Vista Onlus, offriranno 30mila visite mediche oculistiche specialistiche a chi non si è mai fatto visitare da un medico specialista oculista.

"La Società Oftalmologica Italiana – continua Piovella – si è attivata insieme con la Fondazione Insieme per la Vista Onlus per permettere ai pazienti affetti da patologie oculari l'accesso alle cure migliori. Si tratta della prima azione a livello nazionale per far apprezzare e evidenziare l'importanza di riuscire a salvaguardare la vista a tutti, grazie alla dedizione dei medici oculisti, in un momento storico in cui la loro figura viene confusa e inadeguatamente sostenuta. Con grande motivazione abbiamo lanciato la campagna ‘La vista ti salva la vita', con l'obiettivo di informare, coinvolgere e motivare l'opinione pubblica per generare una positiva consapevolezza sulle terapie innovative e le nuove straordinarie tecnologie oggi disponibili e sostenerne l'accessibilità. Vogliamo sensibilizzare Istituzioni e Governo, e tutti quanti disponibili, per ottenere maggiore considerazione e attenzione per garantire e diffondere l'accesso alle cure migliori".

D'altra parte, secondo Soi, entro il 2025 il numero di chi soffre di cataratta e distacco di retina fino al glaucoma è destinato a triplicare ma, ancora oggi, per una patologia grave come la maculopatia, quasi 2 pazienti su 3 non hanno accesso alle terapie o lo hanno solo in parte. "A causa dell'allungamento della vita e dei sempre maggiori stress a cui l'occhio è sottoposto attraverso il lavoro al computer, aumenta il numero di problemi alla vista - commenta Piovella - . Spesso però, per la troppa burocrazia e le poche risorse, le cure a cui i pazienti hanno accesso non sono le migliori". Particolarmente problematica è la cura della maculopatia, che colpisce una persona su 3 dopo i 70 anni, riducendone l'autonomia e la qualità della vita.

"Esistono oggi terapie molto efficaci che hanno rivoluzionato la storia della malattia e consistono nella somministrazione di iniezioni intravitreali. Ma, mentre in Inghilterra, Francia e Germania se ne eseguono ogni anno un milione, a fronte di simili esigenze, in Italia se ne effettuano solo 300mila: questo significa che da noi circa il 70% dei pazienti che ne avrebbe bisogno, non ne riceve o non ne riceve a sufficienza, vanificandone il risultato curativo". La soluzione? "Portare fuori queste terapie dalla fascia H, ovvero somministrabili solo in ospedale, e inserirle tra quelle di fascia A, come accade in tutto il mondo".

A non avere accesso alle ultime terapie disponibili sono anche coloro che vengono operati di cataratta, uno degli interventi più frequenti effettuati al mondo, di cui se ne eseguono ogni anno in Italia circa 650mila. "Solo l'1% di chi viene operato riceve i trattamenti con le migliori tecnologie, ovvero laser di ultima generazione e il cristallino artificiale hi-tech che, insieme alla cataratta, permette di operare anche altri difetti come presbiopia e miopia", aggiunge Piovella. Quindi l'appello alla politica: "Per le note difficoltà di reperimento delle risorse e dei tempi della burocrazia, tutte queste positive innovazioni non possono essere adottate dal nostro Servizio sanitario nazionale e la sanità pubblica non riesce a stare al passo con la velocità di evoluzione della tecnologia. Con 150 milioni l'anno saremmo in grado di curare tutti e nel migliore dei modi".


© RIPRODUZIONE RISERVATA