Medicina e ricerca

Report Ims Health: la spesa mondiale dei farmaci oncologici vola a 100 mld di dollari (+10%)

di Lucilla Vazza

Cure più efficaci e mirate, un migliore accesso alle terapie, insieme all’aumento delle diagnosi precoci stfanno volare la spesa per i farmaci anticancro in tutto il mondo. Le cause più immediate sono il numero sempre più alto di malati, ma anche l’aumento costante dei prezzi, soprattutto per i brevetti innovativi. Lo dice il rapporto pubblicato oggi dall’Istituto Ims per Healthcare Informatics, secondo cui la spesa globale totale dei farmaci oncologici - inclusi i trattamenti terapeutici e le cure di supporto - ha raggiunto la soglia di 100 miliardi dollari nel 2014, con una crescita del 10% rispetto al 2013.

Ricchi e poveri.
Resta il fatto che il totale della spesa oncologica rimane concentrata tra gli Stati Uniti e i cinque maggiori paesi europei, che insieme rappresentano il 66% del mercato totale. Ma emerge un dato particolarmente interessante, legato sì alla crescente prevalenza delle patologie tumorali nel mondo, ma spia positiva di un migliore accesso alle terapie nelle nazioni “pharmerging”, che oggi valgono il 13% del mercato globale.

Il report arriva in un momento in cui i big del settore si preparano a mettere sul mercato una nuova generazione di farmaci, che potranno fare lievitare ulteriormente i costi. Merck&Co, Bristol-Myers Squibb, Roche e AstraZeneca sono tra le più importanti società che stanno lavorando a farmaci per l’immunoterapia oncologica.

Negli Stati Uniti, che rappresentano ben il 42,2% del mercato, la spesa media pro-capite è stata di 99 dollari nel 2014, contro i 71 del 2010. L’aumento maggiore (67% a oltre 40 dollari) si è registrato nel Regno Unito.

La crescita della spesa globale per farmaci contro il cancro - spiega il report - al netto di sconti, agevolazioni o programmi di accesso per i pazienti, è aumentato a un tasso di crescita annuale composto (Cagr) del 6,5 % su una base costante durante i passati cinque anni.

Nuove terapie in crescita
Boom anche per le nuove terapie mirate: la loro quota di spesa rispetto all’oncologia generale, in 5 anni ha compiuto un balzo in avanti del 14,6%, e una diffusione in tutte le aree.

In questi anni, spiega Ims Health, «i contribuenti e i sistemi sanitari nazionali hanno intensificato il controllo rispetto all’efficacia di questi farmaci rispetto alle terapie esistenti, con valutazioni costo-efficacia che hanno determinato un conseguente accesso limitato dei pazienti a questi farmaci».

Ed è proprio la sostenibilità dei costi il banco di prova per la tenuta dei sistemi nazionali sanitari nei prossimi anni.
«L’aumento della prevalenza di cancro, un inizio precoce dei trattamenti, nuovi farmaci e migliori risultati sono tutti elementi che contribuiscono alla maggiore domanda di terapie oncologiche in tutto il mondo», ha dichiarato Murray Aitken, vice-presidente senior di Ims Health e direttore esecutivo dell'Istituto IMS for Healthcare Informatics. «Classi terapeutiche innovative, terapie combinate e l’uso di biomarcatori cambieranno il paesaggio nel corso dei prossimi anni, con la promessa di miglioramenti sostanziali in termini di sopravvivenza con minore tossicità per i malati di cancro».


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