Medicina e ricerca

Nasce il Cluster Alisei per la ricerca hi-tech: sinergia industria-istituzioni

Due associazioni imprenditoriali, 4 enti nazionali di ricerca, 12 enti espressi da altrettante amministrazioni regionali hanno dato vita al Cluster Tecnologico Alisei. L’obiettivo è promuovere sinergie di sistema tra il tessuto produttivo e le istituzioni pubbliche sulla ricerca e sull'innovazione nel campo della salute.
«Il settore delle scienze della vita - spiega Giuseppe Martini, presidente del Cluster Alisei nel corso della presentazione a Roma nella sede di Confindustria - è particolare e complesso. Il suo successo industriale richiede un eccellente livello di conoscenza scientifica, un’elevata intensità tecnologica, e sempre più deve basarsi su una cooperazione tra enti di ricerca, mondo delle imprese e istituzioni. Il Cluster Alisei si pone proprio come facilitatore e acceleratore del complesso processo di trasferimento delle conoscenze e delle tecnologie dal settore della ricerca multidisciplinare a quello dell’industria farmaceutica-biomedicale grazie all’espressione delle migliori esperienze già presenti nel territorio nazionale».
Per Martini, dunque, sostenere il settore che negli ultimi anni ha già dimostrato di essere in grado di resistere alle maggiori crisi finanziarie ed economiche grazie alla capacità di innovare e creare valore significa creare le condizioni in Italia «per una crescita economica sostenuta e per la creazione di nuovi posti di lavoro altamente qualificati».

Le linee di sviluppo per i prossimi cinque anni
Nel corso dell'incontro in Confindustria sono state illustrate le principali linee strategiche e operative su cui verranno indirizzate le attività dei prossimi anni. Sono cinque gli ambiti operativi per il prossimo quinquennio: rafforzare le relazioni tra università e industria, il trasferimento tecnologico, l'avvio di imprese innovative e il supporto alla crescita delle imprese esistenti; stimolare la crescita di cluster territoriali, l'integrazione tra questi e lo sviluppo di strumenti condivisi; favore le dinamiche per l'internazionalizzazione; creare le condizioni competitive per attrarre capitale di rischio e altri investimenti; investire sulla formazione e sulla sensibilizzazione allo sviluppo.

I progetti finanziati dal Miur
Presentati anche quattro progetti, finanziati dal Miur, per un valore complessivo di circa quaranta milioni di euro, che riguardano piattaforme tecnologiche complesse, e che coinvolgono dieci regioni italiane, sette grandi imprese, dodici Pmi e dodici enti di ricerca e università:
Ivascomar – Identificazione, validazione e sviluppo commerciale di nuovi biomarcatori diagnostici e prognostici per malattie complesse;
Irmi – Infrastruttura multiregionale per lo sviluppo delle terapie avanzate finalizzate alla rigenerazione di organi e tessuti;
Medintech – Tecnologie convergenti per aumentare la sicurezza e l'efficacia di farmaci e vaccini.
Dna on Disk – Piattaforma e kit diagnostici per la salute dell'uomo in ambito oncologico, neurologico, infettivologico e delle malattie legate alla povertà.
«Questi progetti – conclude Martini – così come altri che potranno nascere nel corso dei prossimi mesi o anni, rappresentano un esempio molto importante di collaborazione tra le diverse entità scientifiche e tecnologiche del Paese. In questo contesto, il Cluster Alisei ambisce ad avere un ruolo centrale da protagonista e promotore di un'agenda strategica di ricerca per il settore della salute».

Il commento di Confindustria
Da due giorni Farmaindustria ha chiesto di entrare nel Cluster Alisei. Per Andrea Bairati (Confindustria) «i Cluster sono un’aggregazione di soggetti di diversa natura che ha grande valore se sono capaci di condividere agende programmatiche. È molto importante che il cluster sia un soggetto che consolida la consapevolezza che la salute è un vero asset per la crescita e non solo un costo per il paese. La salute è uno dei giacimenti importanti per la crescita. I valori quantitativi e qualitativi del settore sono di primo ordine e Confindustria sta lavorando su questo aspetto».
La filiera della salute vale l'11% del Pil nazionale, intesa come produzione di beni, servizi e di cura, ricorda Bairati, «e come Confindustria stiamo facendo un lavoro interno sulla filiera perché sia una fonte di sviluppo del Paese. E in questa direzione operiamo affinché i Cluster diventino interlocutori dei soggetti istituzionali».

Gli investimenti del Mise per la crescita sostenibile
A fine di giugno il Mise lancia 2 programmi di investimento da 400 milioni provenienti dal Fondo crescita sostenibile. Il bando sarà predisposto per incentivare l'aggregazione di soggetti diversi per progetti tra 5 e 40 milioni euro. Il bando si svolgerà con modalità para europee e per incentivare il più possibile l'aggregazione di soggetti di diversa dimensione ed entità. Dopo la call di idee si prevede una scelta rapida dei progetti.
«Abbiamo incominciato a fare una serie di incontri con il Mise - conclude Bairati - per definire un'agenda comune di linee di sviluppo su cui pubblico e privato possano incominciare a investire».

Per Roberto Scrivo (ministero della Salute ) «dobbiamo scegliere 4 o 5 priorità per i prossimi anni, non possiamo pensare di avere 50 filoni di sviluppo. Dobbiamo darci delle priorità di ricerca, affinché vengano riconosciute da tutti i paesi e l'Italia diventi un Paese attraente per il settore della ricerca. E i Cluster vanno proprio in questa direzione: servono a far capire quando finisce la ricerca pura e quando inizia la fase di produzione tecnologica, che necessitano di competenze diverse ma complementari».

Secondo Fabrizio Cobis (ministero della Ricerca) «il Cluster è un’entità molto interessante perché aggrega soggetti pubblici e privati con le istituzioni, dialogando per essere strategico. In parallelo c'è l'attivazione della strategia e quindi l'erogazione di fondi. Attualmente ci sono lavori in corso per risolvere il problema dei tempi di erogazione dei fondi, stiamo infatti individuando nuove e innovative procedure per rispondere alle esigenze di un mercato molto attivo e che si muova con tempi rapidi».


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