Medicina e ricerca

Reumatologia, così Eular ha rafforzato il network europeo

di Maurizio Cutulo (Professore ordinario di Reumatologia presso il Dipartimento di Medicina interna dell'Università di Genova DIMI – IRCCS San Martino; Presidente Eular - European League Against Rheumatism; Presidente Ilar - International League Against Rheumatism)

Si concludono quest’anno i miei mandati alla presidenza di Eular, la Società europea di reumatologia, e di Ilar, l'associazione internazionale che ingloba tutte le Società reumatologiche del mondo, incluse quelle americane, africane ed asiatiche. È un privilegio, da attribuire ovviamente non solo al mio impegno, ma ad un immenso lavoro di squadra, che sottolinea come la nostra reumatologia, quella italiana, non potrebbe godere di migliore salute, almeno per quanto riguarda la posizione acquisita in questi ultimi anni in Europa e nel mondo, con innumerevoli riconoscimenti non solo in merito alle professionalità ma anche riguardo la qualità della produzione scientifica e le capacità organizzative.

A Roma il congresso europeo
È forse per queste importanti conquiste recenti che Roma è stata designata, dopo il successo dell’edizione 2010, quale sede dell’Annual European Congress of Rheumatology 2015: dall’11 al 13 giugno arriveranno a Roma i rappresentanti della reumatologia mondiale di 120 Paesi, con un’affluenza attesa di almeno 15.000 partecipanti, una delle più alte dal 1947, anno di «battesimo» del Congresso. Roma in quei giorni diventerà, per l’esperienza scientifica in atto, un'arena culturale unica al mondo. Per dare qualche numero: dagli Stati Uniti arriveranno 1.200 partecipanti, dal Giappone 700; oltre 2.000 i poster, presentati tutti i giorni; 350 gli speaker invitati; più di 400 le relazioni orali; 40 “poster-tour” al giorno, con un tutor dedicato ad ogni tour e che accompagnerà i visitatori nella discussione dei poster; 35 simposi dell'industria mondiale e 25 sessioni di lavori al giorno.

L’espansione internazionale di Eular
Il lavoro di questi ultimi tre anni è stato enorme e con mia grande soddisfazione Eular si trova in una fase di espansione internazionale mai registrata prima. Il periodo assai proficuo ci ha permesso di raggiungere gli obiettivi che ci eravamo prefissati:
•la leadership mondiale nella gestione delle patologie reumatiche e nella formazione dei reumatologi;
•il riconoscimento da parte del Parlamento europeo delle patologie reumatiche, che contano oltre 120 milioni di pazienti nella sola Europa, tra le cinque maggiori categorie di patologie croniche, da supportare, quindi, economicamente nei programmi di ricerca comunitari;
•l'allargamento, con una crescita del 15%, del numero di Società membre all'Eular;
•lo sviluppo di Emeunet, un'associazione di giovani reumatologi che conta ad oggi 1.200 membri di 70 Paesi, con molti italiani che a turno ricoprono incarichi a livelli dirigenziali;
•aver contribuito alla nascita di una Fondazione europea, Foreum, per portare avanti la ricerca nelle patologie reumatiche;
•il notevole successo dell'education in rete, grazie all'Online course on rheumatic disease, che ha contato nel 2014 più di 2.000 iscritti, e ai Corsi di aggiornamento Eular, tra i quali mi fa piacere menzionare i Corsi di sonografia articolare ed il Corso di aggiornamento in capillaroscopia che continua dal 2002 ogni due anni con una partecipazione media di reumatologi da 35 nazioni;
•da ultimo, l'assegnazione di prestigiosi premi Eular, per la ricerca clinica e di base a giovani reumatologi, in maniera consistente, cosa mai avvenuta in passato.

Le frontiere della ricerca
Naturalmente i problemi non sono mancati: lo scorso anno abbiamo cercato di far convergere i dissensi interni di una solida Società turca (ora membro di Eular); stessa cosa con l'Arc americana, i cui problemi sono stati risolti positivamente dai due presidenti.
Quanto alla ricerca, la reumatologia mondiale considera oggi la genetica, ma soprattutto l'epigenetica, come la più promettente area di investigazione al fine della migliore prevenzione e del monitoraggio della progressione delle patologie reumatiche. Da non sottovalutare il contributo dell'epigenetica per la comprensione del possibile passaggio di molte patologie croniche, comprese quelle reumatiche, in forme neoplastiche: tematica che sarà al centro di un'importante sessione del Congresso Eular, “Cancro e infiammazione”, in cui verranno descritti nel dettaglio i fattori di rischio, i meccanismi molecolari in comune e i marcatori per una precoce identificazione dei pazienti a rischio. Da non dimenticare, poi, la riscoperta dei meccanismi di legame tra psoriasi e artrite psoriasica, per i quali sono stati realizzati farmaci, biologici e non, di grandissima efficacia.

Il network europeo delle malattie renali
Siamo ormai al coronamento delle speranze riposte nella ricerca di base e traslazionale che hanno portato alla realizzazione di farmaci bersaglio biologici sempre più competitivi, e dai loro derivati biosimilari: possiamo serenamente affermare che diagnosi precoce ed il blocco della progressione delle malattie reumatiche sono ormai una felice realtà. Infine, l'Eular ha realizzato il più grande network europeo di Associazioni di pazienti reumatici e professionisti della salute, anch'essi presenti al Congresso Eular e pronti al confronto in decine di sessioni dedicate. Vorrei inoltre ricordare che quest'anno, come accade ogni tre anni, Eular effettua il congresso insieme alla Società europea di pediatria reumatologica con sessioni ricche di lavori scientifici molto interessanti, che contribuiscono ulteriormente alla grande visibilità e attrattività culturale del Congresso stesso.
Vorrei infine chiudere con un particolare ringraziamento alla mia famiglia, ai presidenti della Società italiana di reumatologia (Sir) degli ultimi anni, ai collaboratori del mio team di Genova e a tutti i reumatologi italiani, perché solo lavorando assieme abbiamo potuto raggiungere questi importanti successi. Diceva Cicerone: Res ipsa loquitur.


© RIPRODUZIONE RISERVATA