Medicina e ricerca

Pillole di prevenzione/ Allattamento e salute del pianeta

di Adriano Cattaneo (Isde-Medici per l'ambiente Trieste)

Bisognerebbe smetterla di dire e scrivere che l'allattamento fa bene alla salute di mamme e bambini. Caso mai si potrebbe dire e scrivere che non allattare comporta dei rischi per la salute. Allattare è infatti la norma biologica e naturale; allattiamo perché siamo mammiferi. Chi direbbe mai a una leonessa: allatta i leoncini così li proteggi dalle infezioni? Sarebbe ridicolo. Come sarebbe ridicolo dire che respirare fa bene alla salute. Respirare è naturale; è il non respirare, o il respirare male, che possono essere dannosi per la salute.
Come tutti i processi biologici e naturali, allattare serve anche a proteggere l'ambiente. Usare sostituti del latte materno, soprattutto in misura superiore allo stretto necessario (e lo stretto necessario è pochissimo), fa invece male all'ambiente. Un libriccino di Ibfan Italia , uscito recentemente e disponibile anche in italiano, riporta la stima dell'impronta carbonica della produzione di latte in polvere: per produrne un kg si emettono 21,8 kg di CO2-eq di gas serra; pensate a quanti kg se ne producono e se ne consumano, e fate i conti. A questo inquinamento si devono aggiungere la deforestazione per allevare mucche e coltivare mangimi, il consumo di combustibili fossili per le varie fasi di trasporto, produzione, preparazione e conservazione, l'uso di materie prime e lavorate (metalli, carta, plastica) che solo in piccola parte si riciclano e che in gran parte si bruciano (rilasciando composti tossici), e lo spreco enorme di energia. Per non parlare dello spreco d'acqua: ce ne vogliono circa 4.700 litri per produrre un kg di latte in polvere.
Il latte materno è invece il prototipo dei prodotti biologici; anche se a volte può essere inquinato da sostanze chimiche, tra cui, ironicamente, alcune che sono residui della produzione di latte artificiale e dell'eliminazione dei relativi rifiuti. È un vero e proprio slow food: è molto saporito (trasporta aromi e sapori dei cibi assunti dalla madre) e contiene in equilibrio perfetto tutti i nutrienti di cui il bambino ha bisogno. Cambia in continuazione per adattarsi ai fabbisogni e alle caratteristiche del bambino che cresce. Non produce scarti e non inquina; consuma pochissima acqua ed energia, e le usa con un'efficienza che si avvicina al 100%. È l'unico cibo al mondo a millimetri zero: passa direttamente dalla zona di produzione a quella di consumo. Si può facilmente concludere che contribuisce a salvaguardare il pianeta. O meglio, che sostituirlo con latte artificiale contribuisce a deteriorare il pianeta.

Allattare è quindi una priorità per la prevenzione primaria
Le seguenti misure di protezione, promozione e sostegno dell'allattamento dovrebbero essere incluse nello strumentario di tutti gli operatori sanitari, che si occupino di salute individuale o pubblica:
1. Protezione
a. Garantire che tutte le madri che lavorano, comprese quelle, in aumento, con contratti di lavoro precario o a tempo determinato, possano allattare i propri figli in maniera esclusiva fino a circa 6 mesi e possano poi continuare, dopo aver introdotto altri alimenti, fino a che lo desiderano.
b. Premere sul governo e sulle autorità sanitarie perché pongano dei limiti rigorosi al marketing dei sostituti del latte materno, ben più rigorosi di quelli della legge attualmente in vigore (Dm 82/2009) e in linea con ilCodice Internazionale dell'OMS .
c.Assicurare che tutte le mamme possano allattare i loro figli quando, dove e come vogliono, senza restrizione alcuna.

2. Promozione
a. Fare in modo che in tutti i mezzi e le forme di comunicazione l'allattamento sia rappresentato come il modo naturale di alimentare i bambini (vedi link) .
b. Introdurre in tutte le scuole, nelle discipline appropriate, elementi di educazione che istruiscano tutti gli alunni, fin da piccoli, sull'importanza e la pratica dell'allattamento.
c. Favorire le Iniziative Amiche dei Bambini, negli ospedali e in altre strutture sanitarie, nelle facoltà di scienze mediche, nelle farmacie e nelle comunità (vedi link) .

3. Sostegno
a. Fare in modo che le pratiche sanitarie, durante la gravidanza, il parto e l'allattamento, siano il più rispettose possibile della fisiologia e non disturbino i riflessi innati primitivi che l'evoluzione umana ha fornito a tutte le madri e a tutti i neonati.
b. Garantire che ogni donna in gravidanza e dopo il parto abbia accesso, gratuitamente, a un sostegno competente in caso di difficoltà con l'allattamento (faccia a faccia, in casa o in una struttura sanitaria, al telefono, o via internet; da parte di un operatore sanitario formato, di una consulente in allattamento, o di una mamma alla pari).
c. Formare tutti gli operatori sanitari che hanno contatto con donne in gravidanza e allattamento affinché siano in grado di rispettare i processi fisiologici della gravidanza, del parto e dell'allattamento, e di intervenire adeguatamente solo quando necessario.
d. Fornire sostegno competente in maniera prioritaria alle donne meno istruite o a basso reddito, a maggiore rischio di non allattare o di allattare meno del voluto, per ridurre le disuguaglianze, o per non accrescerle.

In un testo così breve non è possibile entrare nei dettagli operativi delle misure di cui sopra. I principi elencati sono tuttavia chiari, e la letteratura e la manualistica sono ricche di tutti gli elementi necessari per impadronirsi delle conoscenze e delle competenze pratiche indispensabili per metterli in pratica. Ma conoscenze e competenze pratiche sono condizioni necessarie, ma non sufficienti: bisogna che cambino anche motivazione e atteggiamenti, e soprattutto che gli operatori sanitari si liberino dei conflitti d'interesse che troppo spesso li legano ai produttori e ai distributori di sostituti del latte materno.


© RIPRODUZIONE RISERVATA