Medicina e ricerca

L’oftalmologia d’eccellenza e la perdita di giovani talenti in fuga dall’Italia

di Mario Stirpe (presidente Irccs Fondazione G.B. Bietti e presidente IX International Meeting “New Diagnostic and therapeutic frontiers in Ophthalmology”)

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Si terrà a Roma dal 2 al 4 ottobre, presso il Tempio di Adriano, il IX Congresso Internazionale dell’Irccs Fondazione G.B. Bietti per lo Studio e la Ricerca in Oftalmologia (IX International Meeting). L’evento, giunto alla sua nona edizione, ha ricevuto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, il Patrocinio del Ministero della Salute, della Regione Lazio e di Roma Capitale, ed è realizzato con il sostegno di Fondazione Roma.

Il primo congresso in memoria del Prof. Bietti si era svolto in Roma nel 1980; ero molto giovane e dubbioso che le nuove idee introdotte potessero essere pienamente recepite.
Facevo parte del gruppo di Miami diretto da Robert Machemer , che aveva creato una nuova chirurgia della retina che aveva permesso di aggredire malattie fino a quel momento assolutamente incurabili quali complicanze del distacco di retina, retinopatia diabetica proliferativa, proliferazione della regione maculare di interesse chirurgico, ecc.
Tutto il gruppo partecipò alla preparazione del meeting che richiamò come uditori gli appartenenti alle maggiori scuole internazionali. La materia era ancora controversa ma molti Istituti europei in quel momento adottarono la tecnica ritenendola risolutiva per la cura di molte malattie che divenivano di interesse chirurgico.
In quel periodo abbiamo varato la Fondazione G.B. Bietti.
Il successo del congresso era stato coronato dalla pubblicazione di un libro che divenne un testo della materia e internazionalmente fu stimolato alla ripetizione ogni quattro anni. Da allora si è puntualmente ripetuto. Oggi la Fondazione G.B. Bietti, divenuta Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS), e sostenuta costantemente dalla Fondazione Roma confronta le sue attività di ricerca con quelle dei maggiori Istituti di ricerca nazionali ed internazionali.

Il titolo del nuovo Congresso sintetizza il tema “New Diagnostic and Therapeutic Frontiers in Ophthalmology”. Per tre giornate, infatti, i maggiori esperti e ricercatori di tutto il mondo si confronteranno sui temi che riguardano la diagnosi e la cura delle patologie oculari di impatto sociale, ponendo l’attenzione sulle nuove terapie, le ricerche più innovative e la chirurgia.
Le relazioni saranno tenute da relatori provenienti dai più importanti istituti di oftalmologia del mondo e da cultori Italiani della materia.
Nel corso del Congresso verrà focalizzato l’impatto sociale delle nuove tecnologie nella diagnosi e cura delle patologie oculari.
Le biotecnologie sviluppate nel corso dell’ultimo decennio in oftalmologia stanno avendo un impatto considerevole sulla vita di milioni di persone affette da disturbi visivi. Le nuove terapie hanno cambiato le prognosi di numerose malattie, sia frequenti come la degenerazione maculare legata all’età ed il glaucoma, o rare, come le distrofie retiniche ereditarie.
L’uso clinico di nuovi biomarcatori basati sulla tecnologia ad ottica adattiva per la diagnosi ultra-precoce delle patologie retiniche rappresenterà nei prossimi anni uno dei mezzi più efficaci per prevenire la perdita di vista causata dalle patologie più frequentemente causa di disabilità visiva, tra le quali la retinopatia diabetica.
L’uso delle nuove terapie basate sulle cellule staminali e sulla terapia genica sta dimostrando i primi successi terapeutici per il trattamento di gravi patologie oculari, come il deficit di cellule staminali limbari e le distrofie retiniche.

Durante la preparazione del Congresso riemerge un pensiero da qualche anno ricorrente: il programma è molto stimolante soprattutto per chi, avendo rinunciato ad una vita più agiata, ancora consentita da una attività esclusivamente professionale, vorrebbe seguire una vocazione che lo ripagherebbe di un mancato maggior guadagno. Durante ogni Congresso mi domando quanti di questi giovani eccellenti potranno appagare le loro passioni a vantaggio anche del Paese. Ne ho potuto rincontrare alcuni in posizioni di grande rispetto in Istituti esteri. La sensazione di orgoglio è stata attenuata da un grande rincrescimento.
In passato avevo pensato che un governo illuminato avrebbe potuto aiutarci a riportare in Italia elementi ancora giovani con capacità costruttive per il Paese. Questo non c’è stato e dovremmo abituarci all’idea che alle attività selettive del nostro Istituto dovrà seguire un’ apertura verso Istituti esteri felici di accoglierli. Un piccolo esodo anche dal nostro Paese ma questo eccellente.
Intanto al nostro Congresso parteciperà anche Napoleone Ferrara, un italiano che ha scoperto due molecole capaci di curare la maculopatia essudativa: una delle maggiori cause di cecità nei Paesi industrializzati. Un’altra medaglia per il Paese che lo ha ospitato e non ultimo un conseguente beneficio economico.


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