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I logopedisti: sguardo sulla disprassia che colpisce 5 bambini su 100. Una call line per le famiglie

di L.Va.

In occasione della Giornata Europea della Logopedia, la Federazione Logopedisti Italiani (Fli) ha proposto l'iniziativa “Parole in movimento”, dedicata quest'anno alla disprassia, un disturbo che colpisce 5-6 bambini su 100, di preferenza maschi, rendendo difficile anche azioni e gesti quotidiani, provocando così un ritardo nell'acquisizione delle tappe di sviluppo motorio o del linguaggio.

L'origine del disturbo non ha nulla a che vedere con i deficit cognitivi di attenzione, memoria, percezione e ragionamento, che spaventano i genitori. «La disprassia è provocata da alcuni neuroni motori che non sono così efficienti nel trasmettere le giuste informazioni ai muscoli per coordinare un gesto a un’azione - ha puntualizzato Tiziana Rossetto, presidente della Federazione dei Logopedisti Italiani -. Esistono diverse forme di questo disturbo, che può avere ripercussioni sulla deambulazione, sui movimenti dello sguardo o sulla capacità verbale. Il ritardo anche nell'apprendimento e nell'abilità lavorativa in alcuni casi permane anche in età adulta, a seconda delle implicazioni e delle abilità interessate. Ma nulla a che vedere con una compromissione dell'intelligenza».

Goffaggine, semplificazione e povertà delle azioni motorie sono gli indicatori principali che renderanno difficile ai piccoli con disprassia anche fischiare, saltellare, ridere e organizzare giochi costruttivi. Il disturbo infatti può coinvolgere sia l'abilità motoria generale, che governa i muscoli più grandi o gruppi di muscoli, quelli cioè delle macro-azioni che fanno lanciare oggetti o salire le scale, e la motricità fine che riguarda i muscoli della mano, del piede o della bocca ostacolando la fluidità di movimenti utili a produrre parole, disegnare, fare un puzzle.

Aiuto telefonico alle famiglie
Già dal 3 marzo e fino al 10, esperti logopedisti stanno rispondendo telefonicamente dalle 10 alle 12, al numero 049.8647936, per aiutare mamme e papà a capire come mai i “neuroni motori”, fra i responsabili dei nostri movimenti, possono perdere di efficacia nel trasmettere giusti messaggi per la coordinazione e la sequenza di movimento finalizzati ad un obiettivo preciso.
Gli esperti tranquillizzano mamme e papà, perché la disprassia non ha niente a che vedere con un deficit delle facoltà intellettive e cognitive, sebbene i piccoli potranno subire ritardi nell'imparare gesti intenzionali abituali, come vestirsi, deambulare, muovere lo sguardo, emettere suoni e parole, con possibili rallentamenti anche nell'apprendimento scolastico e nelle abilità lavorativa nel caso il problema persista in età adulta. Mancano ancora alcune risposte scientifiche sul perché di questo fenomeno, mentre sono più certi i benefici derivabili da un percorso logopedico e programmi di riabilitazione che si avvale di un mix di tecniche mirate al recupero verbale e all'apprendimento motorio finalizzato.

Ulteriori informazioni possono essere richieste via mail: info@fli.it o reperite al sito: www.fli.it.


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