Medicina e ricerca

Lesioni midollari, la richiesta delle associazioni al ministero: applicare le linee guida Oms del 2013

di Simfer e Faip

Rendere immediatamente fruibili a tutti i portatori di interesse le linee guida per affrontare la lesione del midollo spinale, così da garantire una buona qualità di vita e un soddisfacente inserimento nella società. Questa la valenza dell’operazione condotta da Simfer (Società italiana di Medicina fisica e riabilitativa), in collaborazione con Faip (Federazione Associazioni italiane paratetraplegici), nel curare la traduzione di “International Perspectives on Spinal Cord Injury”(IP-SCI), documento pubblicato nel 2013 dall’Oms.
Il lavoro dello staff coordinato da David Fletzer, che ha richiesto un impegno di circa due anni, ha restituito il testo “Prospettive Internazionali sulla lesione del midollo spinale” , presentato al ministero della Salute a Roma.
Secondo le stime, in Italia sono 85.000 le persone che convivono con la lesione midollare: l'incidenza è calcolata in circa 2.500 nuovi casi/anno. Rilevantissime le questioni sanitarie e sociali. Il rapporto dell'Oms offre a chi è colpito da lesione midollare, a familiari e associazioni, a governi e decisori delle chiavi di lettura, e soprattutto di azione. Tre i cardini: analisi, prevenzione e soluzioni.
“Prospettive Internazionali sulla lesione del midollo spinale” raccoglie le osservazioni sul quadro globale di questa condizione medica complessa. Riporta le migliori prove scientifiche disponibili sulle strategie per ridurre l'incidenza della lesione midollare. Senza dimenticare gli obiettivi di fornire una tempestiva diagnosi e terapia e l'importanza della riabilitazione post-acuta e degli interventi ambientali per ridurre le complicanze e promuovere una inclusione soddisfacente. Fondamentale la panoramica dell'Oms sui bisogni sanitari, che valuta cosa ogni nazione possa fare per migliorare la capacità di soddisfare le esigenze delle persone con lesione midollare, e su come i sistemi sanitari possono rispondere a tali bisogni. Infine, il tema di come agevolare l'adattamento personale e le relazioni, la rimozione delle barriere ambientali e l'accesso a scuole, a università e luoghi di lavoro. In conclusione, è possibile affrontare la lesione midollare rispondendo con politiche adeguate, con il coinvolgimento di diversi settori e di diversi attori, governo, associazioni, professionisti, persone in tale condizione e loro familiari.
È aperta la riflessione, auspicata dal presidente Simfer Paolo Boldrini. «Questo documento rappresenta un modello e una fonte preziosa di indicazioni per molte altre condizioni disabilitanti. Sebbene molto sia stato fatto nel nostro Paese, e non siano mancati i momenti di proficua sinergia fra i diversi soggetti coinvolti in queste tematiche, c'è ancora strada da percorrere nella direzione di una effettiva equità di accesso e di piena fruizione dei servizi che la comunità dovrebbe mettere a disposizione».
Dello stesso parere Vincenzo Falabella, presidente Faip. «L’auspicio è che le istituzioni governative sappiano accogliere positivamente le indicazioni metodologiche e sostanziali contenute nel documento e sappiano promuovere politiche attive per l'inclusione sociale. Dall'altra parte, è necessario che anche tutti gli altri soggetti coinvolti nei percorsi abilitativi, a partire dagli stessi movimenti associativi delle persone con disabilità, sappiano mettere in campo competenze».


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