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Giornata mondiale senza tabacco: i milanesi e il fumo

di Marco Alloisio (presidente Lilt, Sezione provinciale di Milano)

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È recente (20 maggio) l'entrata in vigore nell'Unione europea delle nuove norme comunitarie sul fumo previste dalla direttiva 2014/40/UE. Provvedimenti già recepiti dall'Italia con un apposito decreto legge del 12 gennaio scorso. Tra le principali novità, lo stop alla vendita dei pacchetti da 10 sigarette e di tabacco da meno di 30 grammi, l'introduzione di confezioni che per il 65 per cento abbiano avvertenze sulla dannosità del fumo e il divieto di usare additivi o aromi per rendere il tabacco più attrattivo.
Una lotta sempre più accesa al vizio del tabagismo tra gli adolescenti, non solo tramite l'abolizione dei pacchetti piccoli, alla portata delle tasche dei più giovani, ma anche grazie all'obbligo di dichiarare la pericolosità del fumo sulle confezioni di tabacco e su quelle per le pipe ad acqua.
Tema, quello del fumo e i più giovani, preso in esame anche nell'indagine Doxa presentata oggi dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT), sezione provinciale di Milano, in occasione della Giornata Mondiale senza Tabacco indetta dall'Organizzazione mondiale per la Sanità per il prossimo 31 maggio.
Dal 2012 i fumatori dai 15 anni in su hanno visto un'oscillazione tra il 20 e il 21 per cento, senza alcuna variazione significativa rispetto al trend decrescente degli anni precedenti. Un dato che mostra come l'abitudine al fumo sia ampiamente radicata nel tessuto sociale del capoluogo lombardo.
Anche se i fumatori non sono in aumento, infatti, ciò che risulta preoccupante è che non si registra una netta diminuzione. In linea generale, è emerso che sono in media oltre 10 le sigarette consumate giornalmente dai fumatori milanesi, precisamente 11 per gli uomini e 10 per le donne. Un trend invariato rispetto al 2015 con un aumento da parte degli uomini (da 9,5 a 11) e una diminuzione nelle donne (da 11,4 a 10). Un dato simile era stato rilevato già nel 2013, senza tramutarsi però in una decrescita stabile negli anni.
È importante ricordare che, ogni anno, in Italia muoiono circa 83mila persone per patologie fumo correlate, un dato che invita a continuare a sensibilizzare la popolazione, fumatori e non, sui rischi che questa cattiva abitudine comporta per la salute. Le sigarette sono responsabili dell'85-90 per cento di tutti i tumori del polmone. Un rischio che cresce con la quantità di sigarette fumate e con la durata di questa abitudine nel tempo. Nel 2014 sono stati registrati 1760 decessi per carcinoma polmonare tra Milano e provincia, 1178 uomini e 582 donne, circa il 21 per cento di tutti i decessi per tumore.
La nota positiva è che tra i fumatori milanesi intervistati, l'intenzione di abbandonare il vizio del fumo nei prossimi 6 mesi è cresciuta dal 20 al 26 per cento (32 per cento fra le donne) rispetto all'anno scorso. L'impegno, quindi, per trasformare queste buone intenzioni in fatti, deve essere quello di intraprendere un lavoro sempre più mirato di informazione e persuasione anche con l'estensione dei divieti nei confronti del fumo.
Un altro fenomeno che sembra aver assunto un peso rilevante sul territorio milanese è quello delle sigarette “fatte a mano” che pesano per il 13 per cento e risultano in crescita significativa rispetto agli anni precedenti (5 per cento nel 2014, 11 per cento nel 2015), seppur con forti differenze tra uomini (21 per cento) e donne (5 per cento). Dovendo dare suggerimenti per la lotta al fumo, i milanesi chiedono un ulteriore incremento al costo delle sigarette, l'intensificazione dei controlli sulla vendita delle sigarette ai minori e l'eliminazione dei distributori automatici di sigarette.
Che cosa fare, quindi, per sensibilizzare ulteriormente i cittadini? Il lavoro di LILT Milano deve proseguire a tutto campo con l'attuazione di strategie sempre più mirate in collaborazione con le istituzioni del territorio. Il 41 per cento dei cittadini intervistati vorrebbe che il futuro sindaco promuovesse più campagne informative anti-fumo e intensificasse i divieti già presenti.


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