Medicina e ricerca

Lilt, la migliore difesa contro il tumore alla mammella resta la prevenzione

di Francesco Schittulli (senologo chirurgo e presidente nazionale Lilt)

Il tumore alla mammella continua ad essere per le donne il “Big Killer n.1”, ha registrato infatti un aumento tra le giovani donne in età al di sotto dei 50 anni di circa il 30%. Si tratta di una fascia di età esclusa dal programma di screening per ora previsto dal Servizio sanitario nazionale e riservato alle donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni. Si stima inoltre che in Italia nel 2016 saranno circa 50.000 i nuovi casi di cancro alla mammella. Inoltre, come da previsioni, nelle sole regioni del sud Italia, quali Puglia e Basilicata ad esempio, si potranno verificare oltre 5.000 nuovi casi di cancro al seno.
L'aumento dell'incidenza del tumore al seno è stata pari ad oltre il 15% nell'ultimo quinquennio. Ciò, pur considerando che la guaribilità del cancro al seno è sensibilmente salita, attestandosi oggi intorno all'80-85% dei casi. Il che comunque significa che il 15-20% circa delle pazienti che affronta la malattia non riesce a superarla per essere giunta tardivamente alla diagnosi. Sappiamo infatti che una diagnosi precoce di cancro al seno comporterebbe una guaribilità superiore al 95% dei casi. “LILT for Women – Campagna Nastro Rosa 2016” si pone dunque l'importante obiettivo di intercettare e sensibilizzare – tra gli altri – anche e soprattutto un target giovane e sceglie di farlo attraverso un volto in grado di comunicare con immediatezza e freschezza, come quello dell'attrice, conduttrice televisiva e modella Elisabetta Gregoraci.

L'importanza strategica e vitale della prevenzione viene messa in luce da dati ed evidenze che oggi conosciamo molto bene. Sappiamo, infatti, che un tumore al seno per essere messo in evidenza clinicamente impiega alcuni anni, per raggiungere dimensione di 1cm anche 6 anni, mentre per raddoppiare da un punto di vista volumetrico può impiegare un tempo molto breve: massimo 7 mesi. Il processo di cancerogenesi avviene lentamente e le cause possono essere molteplici: accanto all'avanzare dell'età anagrafica, ad influire sono anche familiarità, storia riproduttiva della donna, tabagismo, ipertensione, diabete, sovrappeso, neoplasie e trattamenti pregressi e mutazioni genetiche. Le cellule che costituiscono la ghiandola mammaria si riproducono conti¬nuamente, sia per generare il ricambio con nuove cellule, sia per riparare quelle danneggiate. Il processo di riproduzione e crescita cellulare è molto sofisticato e regolato da al¬cuni geni. In condizioni di normalità tale processo avviene secondo un fisiologico programma, in modo preciso e regolare. Tuttavia, l'invecchiamento ed eventuali fattori ambientali possono danneggiare questi geni, determinando una crescita incontrollata delle cellule che costituiscono il rivestimento interno dei dotti (galattofori e lobulari) ed il conseguente sviluppo di un tumore. Cosa fare per difendersi e minimizzare i fattori di rischio? Di fronte a tali evidenze, la miglior difesa rimane la prevenzione, ovvero adottare uno stile di vita sano e sottoporsi a programmi costanti di prevenzione a cui anche le giovani donne devono essere avvicinate.
Praticare una regolare attività fisica, controllare il peso corporeo, limitare il consumo di al¬col, non fumare, scegliere con cura la propria alimentazione e regolamen¬tare l'assunzione di terapia ormonale sono precauzioni fondamentali, valide per la tutela del benessere e della salute di tutte le donne, a tutte le età e con qualsiasi trascorso clinico.

Alla luce di queste evidenze l'importante compito della LILT è anche quello di contribuire attivamente alla diffusione del concetto e della cultura di prevenzione come metodo di vita e delle azioni che possono essere intraprese in tal senso. Un'attenzione particolare in questa fase viene dedicata alle giovanissime, a partire dai 16-18 anni, attraverso il coinvolgimento attivo e diretto del mondo scolastico con insegnamenti accurati ad eseguire autoesame e autopalpazione. La conoscenza di questo organo e del proprio corpo attraverso l'autopalpazione, permetterà a queste future donne - nel giro di 10 anni - di conoscere
perfettamente il proprio seno. In proposito si evidenzia come ancora oggi nel nostro Paese circa il 35% delle donne scopra da sola di avere un nodulo alla mammella e si rivolga autonomamente al proprio medico. La diffusione della prevenzione come stile di vita diventa pertanto una reale ed urgente responsabilità sociale.
Con la Campagna Nastro Rosa, patrocinata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Ministero della Salute, LILT si impegna a sensibilizzare le donne, giovani e non, che abbiano affrontato la patologia tumorale o che siano sane, che abbiano un seno naturale o abbiano subito un intervento di chirurgia estetica, abbiente e non abbiente, di ogni etnia, per sottolineare ancor più marcatamente che il messaggio è dedicato a tutte le donne. Tra le priorità di LILT anche le oltre 700.000 donne italiane che hanno vissuto l'esperienza cancro al seno con programmi dedicati e supporti specifici. Durante tutta la campagna, che interesserà l'intero mese di Ottobre, i circa 400 Spazi Prevenzione (ambulatori) delle 106 Sezioni Provinciali LILT, distribuiti su tutto il territorio nazionale, saranno a disposizione dell'utenza gratuitamente per informazioni, visite senologiche ed eventuali controlli diagnostici clinico-strumentali.
E guardando al futuro, lavoreremo insieme affinché i circa 3 milioni di uomini e donne con un vissuto cancro possano serenamente convivere con questa malattia, come se si trattasse di una patologia cronica, paragonabile all'artrosi, al diabete, all'iperten¬sione, e perché la guaribilità si possa avvicinare sempre più al nostro obiettivo finale: cancro mortalità zero!


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