Medicina e ricerca

Presentato il Calendario vaccinale per la vita 2016

Servono mediamente sei anni tra l'autorizzazione all'immissione in commercio di un nuovo vaccino e il suo inserimento nei programmi di immunizzazione routinaria. Un tempo inaccettabile per il mondo scientifico ma purtroppo spesso inevitabile anche dove i decisori - come è successo col Ministro Lorenzin - puntano sulla profilassi vaccinale come uno dei più potenti mezzi di prevenzione disponibili.
La scienza non si ferma. E nelle more dell'approvazione definitiva del Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2016-18 quattro Società e Associazioni medico-scientifiche che si occupano di vaccinazioni Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI), Società Italiana di Pediatria (SIP), Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) e Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (FIMMG) hanno elaborato e condiviso la terza edizione del calendario vaccinale per la vita che, con cadenza biennale, propongono per la discussione a colleghi, ricercatori e decisori. A tale versione riassuntiva seguirà una pubblicazione scientifica con referenze e commenti.
«Con soddisfazione - commenta Carlo Signorelli, Presidente della SItI - abbiamo riscontrato il recepimento di molti suggerimenti del calendario 2014 nella bozza di Piano nazionale di prevenzione vaccinale e soprattutto in alcuni calendari regionali approvati e adottati tra cui Veneto, Liguria, Puglia, Calabria e Sicilia. Anche se di minor rilievo (nessuna vaccinazione aggiuntiva) ci auguriamo che le integrazioni ed estensioni qui proposte trovino spazio per una profilassi sempre più coerente con le evidenze scientifiche. Questo calendario, condiviso da un ampio gruppo di lavoro delle quattro sigle, verrà inviato al Ministero della Salute e a tutti gli Assessorati regionali».
Non bisogna dimenticare che le vaccinazioni rappresentano l'unico strumento di prevenzione di malattie infettive che possono avere esiti anche fatali o fortemente invalidanti. «Questo Calendario - afferma il Presidente della SIP Giovanni Corsello - si prefigge anche l'obiettivo di tutelare la mamma ed il neonato sin dalla gravidanza, attraverso la previsione della vaccinazione difto-tetano pertosse in gestazione. Il rispetto dei tempi delle vaccinazioni previste dal Calendario è di fondamentale importanza al fine di non inficiare l'obiettivo della migliore protezione dei bambini».
I pediatri di famiglia ritengono utile e necessario il riconoscimento del proprio ruolo nella assistenza all'età pediatrica che deve essere inteso non solo di diagnosi e cura ma anche di prevenzione.
«Nella elaborazione della revisione biennale del Calendario - spiega Giampietro Chiamenti, Presidente della FIMP - abbiamo ritenuto importante introdurre, accanto alle note tecnico scientifiche, anche considerazioni sulle strategie vaccinali in modo da ottimizzare le risorse per il mantenimento di coperture vaccinali adeguate. Esperienze come quella attuata dalla Regione Toscana, che ha affidato al pediatra di famiglia un ruolo attivo nelle vaccinazioni, devono essere tenute in evidenza e laddove possibile essere estese. Questo ruolo del pediatra deve essere considerato anche nell'età adolescenziale, periodo particolarmente fragile e difficile da raggiungere».

Non a caso nella revisione del Calendario per la Vita è stata posta attenzione anche a due particolari aspetti proiettati verso l'età adulta:
1) il vaccino antimeningococco B , da pochi anni introdotto e già raccomandato nella fascia di età del lattante, può e deve trovare spazio anche nell'adolescente considerando situazioni di rischio individuale (asplenia e immunodeficienze in primis) epidemiche (casi nell'ambito sociale di frequentazione, ancor più rilevante oggi in considerazione di viaggi per motivi di studio o vacanza) e per l'impatto sull'alto numero di portatori;
2) l'interesse della corretta informazione vaccinale alla gravida la cui protezione, prevista dal Calendario per la Vita, a lei stessa e al nascituro, viene estesa con l'offerta del vaccino contenente l'antipertosse, sicuro ed efficace anche se somministrato nella forma associata.
Nel 50% dei casi di pertosse contratta dal neonato, ed è nota la sua gravità che spesso necessita di ricovero in rianimazione con rischi di decesso, è un adulto a trasmettergliela e nella metà di questi casi è proprio la mamma a essere inconsapevole e incolpevole contagiante; da qui una forte raccomandazione da estendere in primis ai pediatri e medici di famiglia, ai ginecologi e alle ostetriche che, insieme ai pediatri, sono in massima parte organizzatrici del Corso di accompagnamento alla nascita.
Accanto alla vaccinazione antipertosse, il board scientifico che ha elaborato il Calendario per la Vita 2016 richiama la fondamentale importanza di estendere la copertura per la vaccinazione contro l'influenza nella donna in gravidanza durante il secondo o terzo trimestre, viste le possibili serie complicanze in caso di influenza sia per la madre, sia per il nascituro.

Venendo all'età pediatrica tradizionalmente intesa, le novità del Calendario per la Vita 2016 sono due:
1) una forte, motivata e consapevole raccomandazione all'estensione della vaccinazione antiinfluenzale anche ai bambini sani dell'età pre scolare, in analogia a quanto da anni viene praticato in altri Paesi, come il Regno Unito, superando le ataviche resistenze istituzionali verso tale estensione. Sono noti infatti il ruolo di “diffusore virale” del bambino ed i rischi associati ai primi anni di vita ed è tempo ormai che si colga la disponibilità al coinvolgimento attivo del pediatra di famiglia che, alla pari del medico di famiglia, può essere coinvolto nelle campagne antinfluenzali.
2) la proposta di possibile anticipo della vaccinazione antirotavirus alla sesta settimana di vita per ottenere un duplice scopo: da un lato la massima efficacia della vaccinazione contro le forme più gravi di gastroenterite direttamente proporzionali alla minore età del soggetto, dall'altro la massima sicurezza possibile in quanto i pur rarissimi casi di invaginazione conseguenti alla prima dose del vaccino, sono pressoché assenti in questa età rispetto alle settimane successive. Vaccinare prima per proteggere prima e in modo ancor più sicuro.
Programmare le vaccinazioni nei pazienti nel modo più efficace e sicuro è una priorità imprescindibile per offrire salute, vincendo quella resistenza ai vaccini che purtroppo si è creata negli ultimi anni attraverso ‘falsi miti'.

«Il Calendario per la Vita, giunto alla terza edizione, è ormai diventato un punto di riferimento per i medici di medicina generale – sottolinea Tommasa Maio, responsabile Area Vaccini di FIMMG – poiché rappresenta uno strumento in grado di colmare il debito informativo su tutto ciò che la ricerca in campo vaccinale ci mette a disposizione ed è supportato, per il suo utilizzo, da chiare evidenze scientifiche. Anche rispetto alla più nota delle vaccinazioni per gli adulti, l'anti influenzale, nelle ultime stagioni abbiamo dovuto registrare i livelli più bassi di coperture mai raggiunti. Il Calendario offre risposta a questo problema attraverso l'evidenza scientifica, il richiamo alle corrette pratiche di sanità pubblica, e la promozione di una cultura vaccinale omogenea grazie alla quale tutti gli operatori condividano obiettivi, strategie e metodi».


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