Medicina e ricerca

Giornata della Salute/ Gli psichiatri chiedono un piano nazionale di lotta alla depressione

di L.Va.

È dedicata alla depressione la giornata mondiale della salute 2017. Il “male oscuro”che oggi colpisce 40 milioni di europei e che nel 2030 sarà la malattia più invalidante al mondo con altissimi costi sociali e forte impatto economico. La Società Italiana di Psichiatria e ONDA, l'Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna chiedono un Piano nazionale di lotta alla Depressione che evidenzi i bisogni e gli strumenti da utilizzare e indichi il percorso da seguire.

Oggi si dispone di molti strumenti efficaci per curare la depressione. Farmaci innovativi, ma anche nuove psicoterapie, terapie somatiche (TMS-ETC-Deep Stimulation), psicoeducazione, variamente combinate tra di loro o poste in modalità sequenziale a seconda del tipo di depressione
Nonostante queste opportunità ancora pochi giungono alla diagnosi e terapia appropriate: solo un terzo di che ne avrebbe necessità, e tra questi molti ancora non mantengono un’adeguata aderenza alle cure esponendosi a ricorrenze e all'aumento del rischio di cronicizzazione
La depressione è ancora poco riconosciuta. Mal diagnosticata, non trattata e fonte di sofferenza, dolore, disabilità e morte. La persona depressa si ammala più facilmente di altre patologie. E sono più a rischio gli abitanti dei paesi “ricchi”.

In Italia, la prevalenza a 12 mesi va dal 4,4 al 7 per cento (con una media del 5.1%), con oltre 3 milioni di malati, secondi solo alla Germania. In Europa il numero supera i 40 milioni.
«La SIP – spiega il presidente, Claudio Mencacci, direttore del dipartimento di Neuroscienze dell'Ospedale Fatebenefratelli Sacco di Milano – fa sue le parole espresse il 20 settembre scorso dalla Presidente della Commissione XII di Palazzo Madama Emilia Grazia De Biasi (‘Avvieremo, in Commissione Sanità del Senato, un'indagine conoscitiva sulla depressione, tema importantissimo, ma spesso sottovalutato, che riguarda milioni di persone per capire quali possono essere i suggerimenti di indirizzo che il Parlamento può dare al Governo in merito a questo tema, ma anche riportare nel dibattito pubblico un problema che interessa moltissime persone, e viene spesso scambiato per altro'). È dunque fondamentale costituire una rete per combatterla, per promuovere validi percorsi diagnostici e terapeutici in collaborazione con la Medicina Generale, la pediatria, la scuola, gli ambienti di lavoro Per avvicinare le persone alle cure occorre informare i pazienti sulle varie opzioni terapeutiche oggi esistenti efficaci, sicure, appropriate in funzione della categoria e dei casi, oggi sempre più complessi».

Le donne più a rischio
Oggi la depressione è infatti più diffusa nel genere femminile, con una percentuale doppia in tutte le fasi dei cicli vitali (menarca, perinatale, periclimaterio).
«Per questo - aggiunge Francesca Merzagora - presidente Onda - alla luce delle tante richieste pervenute, la giornata nazionale della salute della donna istituita dal Ministro, in occasione della quale è stata attivata la collaborazione degli ospedali con i Bollini Rosa, sarà anche dedicata alla psichiatria. Per una settimana dal 18 al 24 aprile, anche la popolazione femminile con problemi di depressione potrà fruire di visite, colloqui, sportelli di ascolto, info point in 152 Ospedali italiani. Obbiettivo: avvicinare alle cure e superare lo stigma.La depressione sarà al centro anche nel primo Congresso scientifico Onda: Patologie femminili di maggior impatto, dalla specialistica all'approccio interdisciplinare per sottolineare lo stretto legame tra depressione e patologie fisiche femminili».
La depressione, inoltre, è più accentuata nelle persone con condizioni socio economiche e scolarità basse. Sono maggiormente esposte le persone che hanno subito abusi, bullismo, violenza, separazioni, divorzi, con una storia famigliare che li predispone e/o di patologie croniche come diabete, ipertensione, cardiopatie, malattie endocrine e autoimmuni. «In tutte queste fasce di età – precisa Mencacci – è fondamentale individuare le persone a basso, medio, alto rischio sui quali attuare interventi mirati in funzione della età, del sesso, delle manifestazioni cliniche delle malattie e delle sue condizioni generali di salute. Oggi disponiamo di diversi presidi terapeutici frutto della innovazione, della ricerca in diversi campi».
«Numerose evidenze – spiega il prof. Bernardo Carpiniello Presidente Eletto SIP e Ordinario Clinica Psichiatrica di Cagliari – suggeriscono, come programmi di azione, interventi sullo stile di vita, sull'attività fisica, sullo stile alimentare. Interventi di inserimento e coinvolgimento sociale possono risultare utili nel modificare diversi fattori di rischio. Quindi risulterebbe utile focalizzarsi su gruppi a rischio (basso reddito in contesti ad alto rischio)».
Contestualmente alle cure più indicate a seconda del livello di gravità il tema del supporto sociale rimane trasversale e fondamentale. «Supporto emozionale, strumentale e informativo – conclude Claudio Mencacci – che può essere caratterizzato dall'agente del supporto sociale (coniuge, genitori, parenti, amici, associazioni). Fondamentale anche una adeguata ‘caratterizzazione' del supporto sociale per valutare quale tipo di modalità di supporto possa essere maggiormente protettivo verso episodi depressivi nelle diverse età della vita: infanzia, adolescenza, età adulta, anzianità».


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